“Dare rappresentanza alla sinistra diffusa è la priorità”. Intervista a Giuseppe Chicchi

“Dare rappresentanza alla sinistra diffusa è la priorità”. Intervista a Giuseppe Chicchi

"Gli elettori di centrosinistra si metteranno una mano sul cuore". Pizzolante? "Dice che lui è sempre stato coerente, fermo al Centro. Vuol dire allora che qualcuno si è spostato a destra, Berlusconi verso la Lega, il PD verso il Centro. Non credo che questo schemino piaccia a molti del PD". E poi la Bolkestein e il turismo (la precarietà del lavoro è diventata la regola). Un impegno se sarà eletto? Una campagna di investimenti pubblici per riqualificare le imprese ricettive. Romano Prodi? Ha piantato la sua tenda vicino a quella “piccolina” dei suoi uomini.

Nella sua lunga storia politica che significato ha l’approdo in Liberi e uguali?
Sono sempre stato a sinistra nella mia vita perché le diseguaglianze mi danno l’orticaria. In questa fase storica le diseguaglianze sono aumentate in modo addirittura sfacciato. Il problema è che la famosa “lotta di classe” fra capitale e lavoro, la sta vincendo il capitale grazie alla globalizzazione. Perfino la dimensione europea (il PSE, i sindacati europei) è diventata insufficiente. Questa è la difficoltà che i lavoratori si trovano oggi di fronte, Liberi e Uguali intende muoversi a questo livello dello scontro, sarà un lavoro lungo e difficile ma il resto sono chiacchiere.

Nella passata legislatura i parlamentari di questo territorio si sono impegnati su alcuni temi: a suo parere di cosa si sono dimenticati.
Non so se i nostri rappresentanti si sono accorti che nel turismo la precarietà del lavoro è diventata la regola. Cosa fare? Le imprese turistiche producono poco reddito, la destagionalizzazione si è fermata, il prodotto si rinnova poco, le imprese marginali raschiano il fondo del barile. Fra Stato e Regione ho visto succedere molto poco in proposito. Semmai ho visto l’allora Ministro Lupi dare la concessione di un bene prezioso come l’aeroporto di Rimini ad una società con un capitale sociale piccolo piccolo. E tutti sembrano contenti.

Bolkestein e concessioni demaniali: cosa pensa del lavoro fatto fin qui da Arlotti e Pizzolante e qual è a suo parere la soluzione al problema?
Bisognerebbe dire la verità, cioè che la Bolkestein non si supera con leggi nazionali in contrasto e incoerenti con il Trattato fondativo dell’Unione. Dire la verità spingerebbe i concessionari ad organizzarsi per rispondere alle gare, magari aiutandoli un po’ con forme di incentivo ai consorzi o alle società.

Quali sono gli obiettivi prioritari per Rimini, per i quali se sarà eletto, sarà pronto ad impegnarsi in Parlamento?
Una campagna di investimenti pubblici per riqualificare le imprese ricettive, in senso energetico, antisismico e qualitativo. Esistono anche strumenti finanziari (come le ESCO) che aiutano l’investimento. Segnalo che le imprese alberghiere sono imprese di interesse pubblico. Un’iniziativa di questo tipo avrebbe una funzione anticiclica in direzione della crisi grave dell’edilizia, dell’artigianato connesso e degli studi professionali di progettazione. A livello regionale forse sarebbe utile riprendere in mano la mia legge del ’90 sul cambio di destinazione d’uso degli hotels marginali, per consentire l’uscita dal mercato di chi non è più competitivo, magari anche per innescare processi di riqualificazione del territorio con meccanismi di trasferimento di volumi. Ho letto che la Presidente dell’AIA ha fatto di recente un cenno in proposito. Qualcosa del genere sarebbe sempre meglio della politica dei bonus di Renzi.

I Casini di Bologna e quelli di Rimini. Le candidature di uomini (e donne) ex berlusconiani stanno creando numerosi mal di pancia nell’elettorato progressista emiliano romagnolo. Che impressione le fa la scelta del Pd di schierare figure con una storia radicata nel centrodestra nella terra del “modello emiliano”?
Pizzolante dice che lui è sempre stato coerente, fermo al Centro. Vuol dire allora che qualcuno si è spostato a destra, Berlusconi verso la Lega, il PD verso il Centro. Non credo che questo schemino piaccia a molti del PD. Fosse vero ci troveremmo di fronte ad uno smottamento incredibile, un segno di subalternità culturale. Una classe politica che va verso la pancia del paese, invece di portare il paese verso la testa. Ecco cosa serve Liberi e Uguali, dare rappresentanza alla sinistra diffusa in mille forme nel sociale. Vedo che pochi si soffermano sulla scelta del nome della nuova formazione. Vi si trovano due parole che vengono dal profondo della tradizione democratica europea.

Pensa che una fetta importante di elettori del Pd a Rimini sceglierà lei invece che Pizzolante? Perché un elettore di centro sinistra dovrebbe votare LeU e sostenere la sua candidatura?
Gli elettori di centrosinistra si metteranno una mano sul cuore e, come dice Bersani, “andranno dove li porta il cuore”. E’ interessante la campagna che il PD sta facendo sul cosiddetto “voto utile”. Non hanno ancora capito che un pezzo del nostro mondo se ne è andato (dal 40% delle Europee, ai sondaggi di oggi che danno il PD al 22/23) e che LeU è lo strumento per proporre a quel popolo un’offerta politica digeribile. Come fa un lavoratore dipendente a digerire l’abolizione dell’articolo 18? Se lo sono chiesto i miei amici del PD? Hanno notato che si sta creando un popolo di precari? Questa precarietà di massa si rivolterà contro l’industria. Le nuove generazioni non saranno più in grado di acquistare beni durevoli (casa, auto, ecc.) perché come precari nessuno gli presterà denaro.

Cosa pensa dell’endorsement di Romano Prodi: “Renzi, il gruppo che gli sta attorno, il Pd e chi ha fatto gli accordi con il Pd sono per l’unità del centrosinistra. Invece Grasso, D’Alema e Bersani no”.
Prodi ha piantato la sua tenda vicino a quella “piccolina” dei suoi uomini (Parisi, Santagata, ecc.). Avere Prodi in quel campo forse sarà utile per il futuro.

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