Divieti di balneazione: a sinistra e a destra fanno nera la Regione e la Riviera

Divieti di balneazione: a sinistra e a destra fanno nera la Regione e la Riviera

Selvaggia Lucarelli su "Domani" e Alessandro Sallusti con un audio, infilzano la figuraccia megagalattica andata in scena fra Rimini e Bologna.

«Dopo i divieti di balneazione spariti miracolosamente in 24 ore, oggi la riviera emiliano-romagnola si risveglia così pulita che i bagnini bevono l’acqua del mare. Non ho parole per dire quanto imbarazzante e pericolosa sia questa superficialità e il candore con cui l’assessora all’ambiente Irene Priolo si dichiara ottimista, “le prossime analisi saranno effettuate il 22 agosto”. Il 22 AGOSTO. Capito? Il rischio escherichia coli si monitora a stagione balneare salva. E non importa se l’escherichia coli può provocare gravi danni alla salute soprattutto dei bambini. L’importante è salvare l’economia. Ne ho scritto qui…». E’ il post che compare sulla pagina Facebook di Selvaggia Lucarelli, e che rimanda al suo articolo sul quotidiano Domani oggi in edicola, pag. 7. Titolo: «A Rimini il turismo conta di più della salute».

L’articolo di Selvaggia Lucarelli su “Domani”.

Ne ha anche per Jamil: «Il comune di Rimini, il giorno dei campionamenti di Arpae, aveva fatto analizzare le acque anche da un laboratorio autonomo (Lav). Evidentemente si fida molto dell’ente regionale Arpae. O ne teme i responsi, chissà. E infatti il laboratorio autonomo dice il contrario di quello che sostiene Arpae: il mare a Rimini te lo puoi anche bere. Fresco, pulito, cristallino. Bizzarro no? Roba che se fossi il presidente Stefano Bonaccini chiederei il licenziamento in massa di tutti i dipendenti dell’Arpae che boicottano il turismo commettendo errori grossolani».
Poi c’è l’audio del direttore di Libero, Alessandro Sallusti, rilanciato anche dal sito di Nicola Porro: «Miracolo in Romagna, nel giro di 24 ore le acque antistanti a 22 stabilimenti balneari della riviera adriatica, chiuse ieri l’altro per inquinamento batteriologico, sono tornate perfettamente balneabili. Più che il batterio, immaginiamo, poté l’euro…» attacca.

«Forse siamo di fronte a un fenomeno che il grande comico romagnolo Paolo Cavoli, ha definito l’ignorantezza, sindrome esclusiva del popolo romagnolo. “Prima di capire noi facciamo”. Già, prima di capire che lanciare l’allarme spiagge pericolose per la salute nel pieno della stagione turistica voleva dire mettere in ginocchio l’economia locale, un pataca della Regione affetto da ignorantezza non si è trattenuto e ha parlato…», continua Sallusti.
«E’ la Romagna amici, e noi siamo felici della esistenza al mondo dei romagnoli che è cosa diversa dagli emiliani. Lunga vita all’ignorantezza, cioè l’essere contemporaneamente intelligenti e stupidi, e chissenefrega del batterio, ma una cosa lasciatecela dire: se invece che nella Romagna rossa, feudo del Pd, fossimo stati in una riviera amministrata dalla destra, già avremmo i carabinieri in spiaggia, stabilimenti sigillati, e sindaci indagati per attentato alla salute pubblica. Ovviamente il quotidiano Repubblica avrebbe titolato a tutta pagina: “dove governa Salvini la gente si ammala e muore in mare”. Per una volta, ma solo per questa volta, siamo grati alla giustizia politicizzata che salva i romagnoli dalla catastrofe non ambientale ma economica. Viva la Romagna, viva l’ignorantezza, unico elisir contro lo stress della vita moderna».

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