Ecco come si spendono i soldi della imposta di soggiorno a Rimini

Ecco come si spendono i soldi della imposta di soggiorno a Rimini

Una miriade di piccole mostre, eventi grandi e insignificanti, interessi passivi per mutui riguardanti Musei, monumenti, archivi e pinacoteche, tornei di calcio. Con l'imposta di soggiorno si finanzia un po' di tutto. Vediamo, voce per voce, come palazzo Garampi ha impiegato queste risorse nel 2017.

“I comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni nonchè i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte possono istituire, con deliberazione del consiglio, un’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno. Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonchè interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonchè dei relativi servizi pubblici locali“. Lo stabilisce l’articolo 4 del decreto legislativo sul “federalismo fiscale municipale” (introdotto da Silvio Berlusconi nel 2011) dedicato alla imposta di soggiorno.

A Rimini l’imposta aumenterà ancora nel 2019, passando a 2 euro al giorno (contro 1,50) nei 641 hotel a tre stelle, 3 euro negli 83 alberghi a quattro stelle (anziché 2,50), 3,50 euro per Grand Hotel e iSuite. L’amministrazione comunale conta così di incassare una cifra intorno ai 9 milioni di euro, contro poco più di 7 milioni attuali. Ma come vengono spese le risorse incamerate con l’imposta di soggiorno.
Abbiamo guardato l’elenco ufficiale del 2017 con le singole voci e le relative somme finanziate. Si scopre che quei soldi vengono utilizzati per quasi tutto. Eventi piccoli e grandi, igiene ambientale, lotta alla zanzare tigre, l’acquisto di riviste specializzate e così via.

Nella lista ci sono la stagione teatrale del Novelli e degli Atti, ma anche tante piccole mostre. Alcuni esempi: “Migranti” di Jader Bonfiglioli, dedicata “ai nuovi schiavi, quelli che vengono definiti migranti”, allestita dal 15 al 30 luglio dello scorso anno, oppure le opere di Maria Pia Campagna (2 – 24 settembre), le fotografie di Elisabetta Zavoli (L’oro del diavolo), o quelle sulle “donne eroiche” (21-29 novembre). L’esposizione “Le Dame, i Cavalier, l’Arme e i motori” (2 settembre – 29 ottobre), il museo della figurina di Modena con “I migliori album della nostra vita”.
Ci sono i tornei di calcio giovanile “Tropical Coriano” (14 – 16 aprile), gli spettacoli del giocoliere e clown Francesco Tonti. Insomma, c’è di tutto. Possibile che con l’imposta di soggiorno si debbano foraggiare gli eventi – non contemplati nel decreto legge del 2011 – molti dei quali realizzati nel periodo invernale e di scarso impatto, e non investimenti strutturali?

L’imposta di soggiorno nel 2017 (7.219.528 euro) è andata a coprire iniziative turistiche, culturali e sportive, ovvero eventi, per la bellezza di 2 milioni 680 mila euro. All’interno ce ne sono una miriade di piccolissimi, insieme a Notte rosa, il Capodanno più lungo del mondo, la Molo street parade, il Paganello, la diretta streaming del concerto di Vasco Rossi a Modena. Ci sono anche le spese per il servizio di salvamento e pulizia nelle zone di spiaggia libera (145.157 euro). Fra le iniziative in campo culturale compaiono gli “interessi passivi su diritto di superficie Valloni” (264.273 euro), spese per servizi, noleggio attrezzature e pubblicitarie per la Sagra musicale malatestiana (105.352 euro più 60 mila euro più 29.144 euro), il “servizio di guida presso i Musei (contratto d’opera) per 98.246 euro, gli “interessi passivi per mutui riguardanti Musei, monumenti, archivi e pinacoteche” (82.554 euro). Non mancano gli incarichi relativi ai servizi museali (4mila euro).

La voce interventi di riqualificazione ingloba la “gestione del verde pubblico” (2.500.000 euro), la “manutenzione del patrimonio stradale” (648.230 euro), il servizio di “igiene ambientale” (499.999 euro) e tanto altro, per un totale di 6.250.394 euro.

“Ci si è allargati un po’ troppo” nella gestione degli introiti sulla tassa di soggiorno, ha tuonato nell’ultimo consiglio comunale Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia). “L’amministrazione comunale produca un elenco degli interventi da finanziare con questa entrata”, ha aggiunto Gennaro Mauro (Movimento Nazionale per la Sovranità). Mario Erbetta, che ha abbandonato la maggioranza andandosi a sedere fra i banchi della opposizione, ha reclamato l’istituzione della commissione chiesta anche da Patrizia Rinaldis. Ma ha sbattuto contro un muro di gomma. La presidente degli albergatori si è messa di traverso sulla tassa di soggiorno: “Noi siamo fortemente contrari e l’abbiamo detto chiaro e tondo al Comune. Se l’amministrazione tirerà dritto con i suoi piani, pretenderemo che venga effettivamente pagata da tutti coloro che forniscono alloggi turistici, compreso locazioni brevi, e che il gettito venga destinato allo sviluppo e al miglioramento delle destinazioni e delle attività turistico ricettive”. Non solo, Aia ha chiesto di istituire “una commissione, per vigilare sull’impiego dei soldi dell’imposta di soggiorno. Vogliamo inoltre che siano rese pubbliche in dettaglio tutte le voci di spesa finanziate dalla tassa nel 2017 e nel 2018. Crediamo che una parte rilevante degli introiti dell’imposta debba servire a finanziare la riqualificazione di viali e lungomare, così come i controlli e il presidio nella zona turistica (in particolare contro la prostituzione e i pallinari). Un’altra parte degli incassi deve essere spesa per sostenere gli eventi che generano davvero un incremento di presenze turistiche e in generale dell’indotto economico”. Ma l’amministrazione comunale per ora non ha dato seguito alla richieste della principale associazione di categoria degli albergatori.

Il ministro Centinaio chiede l’imposta di soggiorno diventi a tutti gli effetti una tassa di scopo, e non un salvadanaio dal quale attingere a seconda delle esigenze. Ma la strada sembra ancora lunga e accidentata per raggiungere questo obiettivo.

L’elenco degli interventi finanziati con l’imposta di soggiorno nel 2017

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