Emicrania da Palas: avere sulla testa un macigno da 46 mln di euro e far finta di niente

Emicrania da Palas: avere sulla testa un macigno da 46 mln di euro e far finta di niente

Patronage, spiega la dottissima enciclopedia Treccani, deriva da patron. E' il soggetto che rilascia un documento che garantisce la solvibilità di un

Patronage, spiega la dottissima enciclopedia Treccani, deriva da patron. E’ il soggetto che rilascia un documento che garantisce la solvibilità di un terzo in una operazione di finanziamento. Furono patron Ravaioli e patron Vitali a sottoscrivere le lettere di patronage a favore di Unicredit Corporate Banking per un finanziamento concesso a Rimini Congressi, partecipata da Comune (attraverso Rimini Holding), Provincia e Camera di Commercio. Accadeva nel 2010 e la lettera di patronage si riferiva all’importo di 46,5 milioni di euro. Ora Gnassi ha ereditato in un colpo solo il doppio bubbone, perché oltre ad essere sindaco è diventato anche presidente della Provincia.
E’ la famosa emicrania da Palas, in quanto il finanziamento si è reso necessario a seguito della costruzione della costosa, oltreché onerosissima da mantenere, astronave di via della Fiera.
Di solito però il mal di testa si fa fatica a nasconderlo. C’è e si fa sentire ma, soprattutto, bisogna curarlo perché altrimenti potrebbe creare problemi seri.

Secondo una inedita e colorita aggregazione di ex pubblici amministratori (Luigi Camporesi, grillino, Stefano Casadei di area socialista e Mario Ferri che negli anni 90 fu assessore al bilancio nel Comune di Rimini), oltre ad un sindacalista Uil in carica (Saverio Messina) e ad un “cattolico apostolico romagnolo” che così si autodefinisce e che risponde al nome di Bruno Sacchini, l’amministrazione comunale regnante fa finta di non avere sulla testa la spada di Damocle da oltre 46 milioni di euro. E come fa a sostenerlo? L’hanno scritto nell’esposto presentato alla Corte dei Conti di Bologna e col quale segnalano un “possibile danno erariale”.
Dopo aver spiegato l’antefatto e motivato di ritenere la lettera di patronage sottoscritta dal Comune di Rimini (identica quella della Provincia) di tipo “forte” e quindi equiparabile ad una vera e propria fideiussione, i magnifici cinque fanno notare che il Comune non avrebbe tenuto conto di questa fideiussione nel bilancio 2015 approvato: “Nel prospetto della valutazione sulla entità del ricorso al credito, allegato al bilancio – spiega Mario Ferri – non è indicata la conseguenza contabile della lettera di patronage”.
L’esposto alla Corte dei Conti si conclude con la precisazione che “il danno erariale è potenziale, in quanto il superamento della soglia di indebitamento comporterebbe il divieto di stipulare mutui per finanziare gli investimenti programmati dal Comune di Rimini”.
Nel motivare il coinvolgimento nell’esposto, Camporesi spiega di ritenerlo “perfettamente in linea con l’attività che ho svolto in qualità di Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle dal 2011 al 2014. L’azione politica dei miei colleghi e mia è sempre stata focalizzata (anche) sull’obiettivo di portare ad evidenza pubblica i comportamenti tenuti negli ultimi decenni dalle amministrazioni di sinistra, comportamenti arroganti e devastanti per la solidità delle finanze del Comune di Rimini. L’auspicio è che questo esposto porti un ulteriore sostanziale contributo, per fare ancora più chiarezza sugli ingentissimi danni causati dalla malagestione delle risorse pubbliche da parte della sinistra, affinchè l’opinione pubblica possa arrivare ai prossimi appuntamenti elettorali meglio informata, sicuramente in migliori condizioni per assumere decisioni razionali”.

Fin qui una vicenda che sicuramente avrà meno seguito di quella di Rimining. Ma nella conferenza stampa in cui si è parlato di tutto ciò, il presidente e vice di Dreamini, rispettivamente Bruno Sacchini e Mario Ferri, hanno formalizzato (“manca solo il simbolo”, ha detto il primo) la mutazione di Dreamini in un nuovo soggetto politico e la discesa in campo. Si chiama Parte Civile e si propone come “partito della città”.
Ha l’ambizione di muovere dal tema della identità riminese, quel “codice genetico della città che tutti invocano a parole ma senza che nessuno sia ancora riuscito a fare un lavoro culturale sulla identità di Rimini, a partire da chi gestisce il potere”, ha chiarito Sacchini. Che poi ha sbertucciato Gnassi per “l’infortunio” del nuovo conio, cioè Rimining: “Se si digita Rimining su Google, il motore di ricerca ti suggerisce Rimming, pratica sessuale sadomaso. Il classico modo per farsi ridere dietro da tutto il mondo, ecco cosa succede quando si è ossessionati solo dall’immagine”.
Parte Civile fa pensare ad una lista promossa da qualche toga? “Potrebbe sembrare una intonazione minacciosa e anche un po’ forcaiola”, risponde Sacchini, “ma niente più del giustizialismo è lontano da noi”. E allora qual è il significato di Parte Civile? Quello di mettersi insieme, anche fra anime politiche e culturali diverse, per far fronte “allo sfascio della città segnalato da una serie di fallimenti e macerie (aeroporto, Murri, nuova questura, Trc)”. Ma il sequel si avrà alla presentazione del programma elettorale e del logo.

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