Emma per tutte le stagioni

Emma per tutte le stagioni

A Rimini il nuovo che avanza si chiama Emma Petitti. E si potrebbe terminare qui, ma Giulio Grillo dà uno sguardo alla brillante carriera della politica tra le più "poltronate" del Pd riminese e si chiede anche: ma voi sapete dirmi una battaglia e un risultato importante ai quali possiamo legare il suo nome? La risposta è: può ripetere la domanda? Lettera.

Cara Presidente (già consigliera, già segretaria, già deputata, già assessora, già quasi candidata sindaca),

Lei da ormai vent’anni occupa la scena politica riminese.
Andando a memoria, la lista degli incarichi è lunga e corposa: consigliera comunale, presidente del consiglio comunale, segretaria provinciale del Pd, deputata della Repubblica, quasi candidata sindaca, consigliera regionale, assessora regionale, ed infine tutt’ora presidente del consiglio regionale. Eppure il sottoscritto, ma immagino anche tanti cittadini di Rimini, non si ricorda una sola scelta importante direttamente legata alla Sua importante carriera politica.
Ad essere onesto, ed avendo buona memoria, mi ricordo solo quando, in veste di segretaria provinciale, affermò che i semafori sulla superstrada di S. Marino dovevano essere superati, ma visto che i semafori sono ancora tutti lì, è lecito pensare, considerata anche la recente letterina dell’assessora Frisoni ad Anas, che nulla di concreto è mai stato fatto, fatto salvo tanti annunci che promettono da ben 50 anni ferrovie, funivie, ciclabili, eccetera.
E sul versante interno, quello partitico, invece? Prima di unirsi – convintamente, è chiaro – alla rivoluzione di Elly, è stata zingarettiana e orlandiana, e ci si ricorda di Lei per la mossa di candidarsi alle primarie in alternativa ad Andrea Gnassi, salvo poi innescare una fulminea retromarcia per superiori ragioni personali e di partito, ed ottenere per la sua “corrente” due rappresentanti nella compagine di giunta (la vicesindaca e un assessore con delega ai cordoni della borsa), che fino ad oggi hanno provocato in tutti noi solo grandi sbadigli.
Tornando a Lei, è indubbio che oggi sia la figura più rappresentativa nella nostra provincia anche perché molto vicina alla nuova segretaria nazionale del Pd, ma onestamente credo che Rimini sia oggi la città più lontana dai desiderata della segretaria nazionale, e il Pd più “anti-Schelin” che si possa immaginare.
Prima di tutto perché da noi il Pd è inesistente. È sufficiente aprire il Vostro sito internet per capirlo: tranne la pubblicità a quattro feste dell’Unità non c’è mai nulla. Ma soprattutto, il nuovo corso del Pd enunciato da Elly Schlein stride con un’Amministrazione Comunale lontana dai cittadini e impegnata a tutelare i già tutelati e le solite lobby. Un esempio pratico? C’è un’intera giunta, ben rappresentata dall’assessora Frisoni, che avrà detto e scritto almeno venti volte che accingendosi a fare il nuovo piano spiaggia gli unici interlocutori sono i bagnini.
Questo argomento mi dà anche la possibilità di esemplificare la vostra unità d’intenti: da una parte c’è chi urla “bandi subito”, e dall’altra un sindaco che nella conferenza sul turismo definisce la questione Bolkestain come “un assurdo dibattito”, e da che parte stia il primo cittadino lo capisci osservando con chi parla esclusivamente l’assessora Frisoni.
Di questo modo di amministrare, che sta facendo sempre più acqua da tutte le parti, vedi risultanze socio-economiche, ho scritto decine e decine di lettere su tanti argomenti, dove l’assenza di attenzioni alle questioni autentiche della città appare ormai evidente, semplicemente perché nel Suo partito riminese sembrano un po’ tutti convinti che l’importante è saperla raccontare.
Non è un caso che a Rimini il consenso al vostro partito sia calato notevolmente, tanto è vero che se Gnassi non fosse stato messo in un comodo listino regionale, sarebbe rimasto a casa.
Non serve poi, visto che lei è di casa nel palazzo di Bologna, che Le si chieda di porre attenzione sulla questione pianificazione, perché ad una della Sua esperienza amministrativa sarà anche troppo facile constatare che gli amministratori di Rimini hanno bucato i termini regionali, prima del P.O.C. e poi del P.U.G., ed anche i due anni di proroga concessi dalla Regione (2022/23) stanno passando invano.

Giulio Grillo

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