Ex questura:  inventarsi un bisogno pubblico per agevolare un intervento privato (con tanti mq di superficie edificabile)

Ex questura: inventarsi un bisogno pubblico per agevolare un intervento privato (con tanti mq di superficie edificabile)

La proposta del privato che si è aggiudicato l'ecomostro all'asta viene presentata come la giungla di Tarzan. Ma al corridoio di verde fa da corona tanto cemento.

Ci risiamo. Tarzan aiutaci tu! Urla dalla foresta (quella che rimane) che il mondo si sta suicidando e Rimini per questo è nella giusta via, qui infanti non si fa mai mancare nulla quando è ora di cementificare. Poi la politica che governa è capace di abbellire e indorare la pillola alla cittadinanza dicendo che siamo l’ombelico del mondo, che altrimenti non si vuol fare mai nulla, tutti signor no. Il verde, gli alberi vanno tagliati ed eliminati nel nome del progresso poi se c’è la siccità, lo smog, l’invivibilità e il caos è colpa del progresso, progresso che non si può fermare e controllare perchè altrimenti siamo fuori dai tempi. Nulla di più falso per giustificare l’incapacità di governare il territorio e il suo sviluppo, perché privi delle elementari cognizioni, perché concentrati sul consenso facile, populista ed immediato e non propensi ad un piano di sviluppo programmato nel tempo prossimo. Tutto e il contrario di tutto, questa l’attuale politica. Questo pistolotto per entrare nell’argomento del giorno, area ex Questura. L’area che Sindaco, Assessori passati e attuali indicavano come non possibile di edificazione al momento dell’asta milionaria, mentre oggi la vediamo inserita in una proposta di edificazione presentata dalla proprietà all’attuale Amministrazione e oggi anche alla stampa.
Edificazione anche maggiore di quella esistente nel piano che Damerini, il vecchio proprietario, aveva presentato. Alla faccia che non era possibile l’edificazione!
Il privato per sé chiede oltre 13.500 mq di superficie edificabile per residenza, commercio, ristorazione (con l’attuale mercato immobiliare questo è già sufficiente per ripagarsi il valore dell’asta). Ma non è abbastanza e si chiede di costruire altro.
Si rende il tutto allettante con l’individuazione di polo universitario, con uno studentato (a Rimini gli affitti tirano!). A proposito, come fa il privato ad avere questa via preferenziale se la programmazione del Polo Universitario è condivisa con l’Amministrazione Comunale la quale sembra che non ne sappia nulla? Poi c’è altra residenza pubblica che porta a oltre 43.000 mq di superficie edificata. Quindi Totale 13.500 + 43.000 = mq 56.500. Caspiterina, direbbe qualcuno. Dal nulla a tantissimo. Siamo alle solite: metti una piscina (mai realizzata) e ti rendo edificabile una maggiore area (vedi area ex Lago, zona Palacongressi), metti un polo universitario e ti faccio edificare quello che vuoi. Inventi un bisogno pubblico per agevolare un intervento privato. Si fa vedere ed esaltare a Tarzan un corridoio di verde (minimo sindacale!) con corona di muri di cemento (ma saranno colorati di verde compreso i tetti, sigh!). Questo è, per cui viene da chiedersi: siamo a Rimini, nell’Emilia Romagna di Bonaccini o in quelle zone dove esistono le regole ma non i controlli, dove tutto è concesso con l’ottimismo della vita di felliniana memoria? Alla Prossima…

Giulio Grillo

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