L'altro ieri le dimissioni di Roberto Mazzotti dal cda di Carim. Ora quelle di Bonori dal consiglio generale della Fondazione. Ragioni diverse all'ori
L’altro ieri le dimissioni di Roberto Mazzotti dal cda di Carim. Ora quelle di Bonori dal consiglio generale della Fondazione. Ragioni diverse all’origine delle due decisioni, ma sono giorni particolarmente tesi sia a Palazzo Buonadrata che nella banca conferitaria.
Una dimissione tira l’altra. Stavolta è stato Fabio Bonori a presentarle alla Fondazione, per la quale sedeva nel consiglio generale dove era stato riconfermato lo scorso aprile. Oramai fra Fondazione e Carim sono numerosi gli addii. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati, per l’istituto di credito di piazza Ferrari, Roberto Mazzotti, che due giorni fa ha abbandonato il cda appellandosi alle spesso ricorrenti “ragioni familiari”, e per la Fondazione l’ex presidente Carim Giuliano Ioni.
Simili a quelle di Ioni (ma anche altri manifestano lo stesso disagio) sono le ragioni che hanno fatto decidere Bonori – che ha recapitato alla presidente Linda Gemmani una lettera piccata nella quale esterna i motivi del suo ritiro – a compiere questo passo, ovvero l’avallo dato dalla Fondazione alla azione di responsabilità verso gli ex amministratori di Carim e il modo in cui si è giunti a tale sofferto traguardo. Ex amministratori che si sono sentiti improvvisamente scaricati e un po’ traditi dalla Fondazione. Non si può quindi nemmeno escludere che altri seguano l’esempio di Ioni e Bonori, quest’ultimo dimissionario solo dal consiglio generale.
Bonori, così come Ioni, è fra coloro che sono stati sanzionati da Bankitalia a seguito della ispezione condotta fra febbraio e giugno del 2010, è anche fra quelli che, seppure con diverse imputazioni, sono stati rinviati a giudizio e per i quali la recente assemblea dei soci di Carim ha deciso di procedere con l’azione di responsabilità. Bonori era stato il più votato fra i membri espressi dalla assemblea della Fondazione di fine marzo, con 45 preferenze. Il primo dei non eletti era invece risultato Mauro Ioli e adesso la sua “area” potrebbe torna in gioco, visto che se Bonori non ne vorrà sapere di ritirare le dimissioni, dovrà tornare a riunirsi l’assemblea per designare il suo sostituto e l’aggregazione che vede fra gli altri Ioli e Alfonso Vasini, arrivata alla rottura con Massimo Pasquinelli soprattutto per una storia di “accordi” non rispettati, potrebbe trovare una sponda di dialogo in Linda Gemmani, che imboccando la strada della azione di responsabilità verso i vecchi timonieri di Carim ha già dimostrato di non voler (poter) seguire il suo predecessore. Ad oggi è incompleto anche il cda della Fondazione, dopo che Gianluca Spigolon è diventato vicepresidente.
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