Giuliana Moretti, all'opposizione di Gnassi negli ultimi cinque anni, ma più in generale sui banchi della minoranza da 15 anni, ora combatte per il Pa
Giuliana Moretti, all’opposizione di Gnassi negli ultimi cinque anni, ma più in generale sui banchi della minoranza da 15 anni, ora combatte per il Patto con Gnassi. Lei che sulla vicenda Aeradria poco più di un anno fa si domandava “Cos’altro deve combinare la sinistra a Rimini per andare a casa?”, ha deciso di contribuire a non mandarlo a casa. Impresa ardua, si dirà, ma quel che conta non è vincere ma avere combattuto bene (direbbe uno scrittore noto e forse apprezzato anche da Giuliana Moretti, Charles Péguy).
A Gnassi, alla classe dirigente e agli amministratori del Pd Giuliana Moretti chiedeva di dimettersi e sentenziava: “Ma che dinnanzi a questo disastro amministrativo, gli esponenti del Pd, dal primo all’ultimo – Gnassi, Melucci, Arlotti in particolare – abbiano ancora il coraggio e la faccia tosta di parlare così tanto senza vergognarsi neppure di dire cose ovvie, è intollerabile”.
Ma è arrivata la conversione, il cambio di direzione, l’inversione a u, che la Moretti cerca di motivare attraverso una mail inviata ad amici ed elettori dal titolo “le ragioni di una scelta”.
Si dice delusa per la mancata “creazione di un’alternanza politica”, obiettivo bucato – spiega lei – a causa dello “sgretolamento dei partiti, le diverse scelte personali e, aggiungerei, il prevalere del proprio interesse particolare sul bene comune” che “hanno impedito un lavoro proficuo teso alla costruzione di un coeso soggetto politico, alternativo alla forza di governo della città. Vi confesso e ammetto che ciò ha costituito per me una grande sconfitta”. Bene, ma considerato lo scotto, Giuliana Moretti avrà deciso quanto meno di ritirarsi in religioso silenzio, meditare sul bilancio della sua attività e magari sulle nuove strade da seguire per portare a compimento il disegno politico dell’alternanza a Rimini? Niente affatto. Pur decidendo di non candidarsi, fa proseliti per la civica pensata da Sergio Pizzolante: “Dopo un lungo periodo di travaglio e riflessione, ho preso atto della realtà e, con non poche resistenze personali, ho iniziato a collaborare alla nascita di un progetto politico denominato Patto con Gnassi”. Sono allegri schizofrenici questi ex oppositori? Chissà. Di sicuro hanno una certa dose di ottimismo. Giuliana Moretti scrive chiaro chiaro che “lo scopo del progetto (Patto con Gnassi, ndr) è quello di condizionare l’azione di colui che è stato, fino a ieri, il mio avversario politico e che, evidentemente, avrà la possibilità di governare ancora la nostra città nei prossimi 5 anni”. Rincalza il concetto con contenuti ancora più arditi: “L’obiettivo è quello di andare ad occupare in maggioranza, lo spazio della sinistra estrema, che, fino a ieri, ha condizionato pesantemente l’operato dell’amministrazione, limitandone soprattutto l’azione sussidiaria”. In che modo la sinistra estrema abbia condizionato il primo mandato di Gnassi sarebbe interessante farselo spiegare da Giuliana Moretti. Perché Gnassi, in realtà, non si è fatto condizionare nemmeno dal suo partito e che possa farsi “guidare” dagli amici della Moretti … Anzi, come ha sostenuto pochi giorni fa un politico che Giuliana Moretti conosce abbastanza bene, il Pd sarebbe succube di Gnassi.
“La mia è stata una decisione molto sofferta, so che non sarà compresa da tutti, ma ho deciso di correre il rischio di sbagliare”, conclude la consigliera Ncd. “Non sarò candidata nella lista denominata Patto Civico Con Gnassi perché ritengo sia salutare un’alternanza, ma sosterrò alcuni candidati stimabili, tra cui il pittore riminese Davide Frisoni. Nei prossimi giorni sarà mia cura portarvi a conoscenza del programma e delle iniziative della lista, composta da soggetti espressione di molti segmenti della società civile”. Un segmento non si nega a nessuno. E nemmeno il sogno di poter imbrigliare Andrea cavallo del west, che va più forte di un jet: io vorrei salire con te e con te mezz’ora sarei il capo dei Moicani…
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