Il centrodestra chiama i “civici”: insieme si può vincere

Il centrodestra chiama i “civici”: insieme si può vincere

Non bisogna sottovalutare il ruolo che i civici avranno nella prossima competizione elettorale. Sono convinto che Gnassi sta avvertendo che il terren

Non bisogna sottovalutare il ruolo che i civici avranno nella prossima competizione elettorale.
Sono convinto che Gnassi sta avvertendo che il terreno sotto i suoi piedi sta franando, e quindi terrorizzato lancia anatemi.
I movimenti civici sono oggi gli interpreti più autentici del malessere che serpeggia tra la gente, alimentato dalla crisi economica e dalla sfiducia nei confronti di chi rappresenta la politica. Si tratta di persone stanche di assistere ai sempre più diffusi esempi di corruzione, di malgoverno, di ascoltare promesse non mantenute, e che a Rimini non si lasciano abbindolare dal Verbo Gnassiano, tutto condito di suggestioni, emozioni e promozioni di beni immateriali inesistenti.

Io che interpreto la politica in quanto consigliere comunale non posso restare impassibile difronte ad indagini che quotidianamente mettono in luce come l’intreccio tra classe politica e certo mondo imprenditoriale produca arricchimento illecito, corruzione, malgoverno e spreco di risorse pubbliche. Faccio fatica a spiegare le ragioni di appartenenza ad una formazione politica, a rivendicare la funzione dei partiti politici come essenza della democrazia. Sono temi che in questo contesto socioeconomico non fanno più presa tra la gente, e la voglia di partecipazione alla vita politica cittadina si trasferisce dai partiti a chi si propone come civico.

Il centro destra riminese guarda con interesse ai movimenti civici interpretati da Bruno Sacchini, Corrado Paolizzi e Michele Donati, tutti animati dal proposito di costruire una alternanza al governo della città da sempre auspicata e mai ottenuta in questi ultimi settant’anni.
Il modello Riccione può essere esportato anche a Rimini, il gruppo consiliare di centrodestra che coordino lavorerà per questa soluzione nella consapevolezza che la possibilità di mandare a casa Gnassi e i post comunisti sarà tanto maggiore se si avrà la capacità di individuare un percorso comune.
Sono dell’avviso che legittime aspettative personali dei leader dei movimenti civici devono essere messe in secondo piano rispetto alla costruzione di una valida proposta di governo della città. Non servono tanti candidati sindaci, ma bisogna individuare “il candidato sindaco”, che sia capace di rappresentare il cambiamento e invertire il trend di decadenza economico, sociale e culturale che da troppo tempo investe la nostra città. La mia presenza all’incontro promosso da Cuore di Rimini va in questa direzione.
Vedremo nelle prossime settimane se sarà possibile costruire un rapporto tra il centrodestra è il civismo riminese.

Gennaro Mauro, capogruppo Ncd-Fi nel consiglio comunale di Rimini

COMMENTI

DISQUS: 0