Il “don” le suona a Jamil sulle luminarie: «nessun riferimento alla sacralità del Natale»

Il “don” le suona a Jamil sulle luminarie: «nessun riferimento alla sacralità del Natale»

«L’anno scorso c’era almeno un angelo musicante di fianco all’arco d’Augusto: quest’anno invece niente. Eppure durante la campagna elettorale per le comunali caro Jamil avevi detto di essere cattolico». Così Romano Nicolini, che chiama direttamente in causa il sindaco.

«Caro sindaco Jamil, ho percorso tutto il centro di Rimini e non ho trovato un solo addobbo luminoso che faccia riferimento alla sacralità del Natale, giorno nel quale nasce Gesù di Nazareth. L’anno scorso c’era almeno un angelo musicante di fianco all’arco d’Augusto: quest’anno invece niente. Eppure durante la campagna elettorale per le comunali caro Jamil avevi detto di essere cattolico».
Don Romano Nicolini non le manda a dire. Anche se la sua lettera ha avuto poco risalto, una volta comparsa nella pagina della “voce ai lettori” del Carlino oggi in edicola, pare abbia incontrato la condivisione di tanti e anche in queste ore se ne discute sui social.
Il Natale è la festa cristiana per eccellenza e anche nello spazio pubblico bisognerebbe ricordarsene, insomma. Tanto più se «avevi detto di essere cattolico, caro Jamil», rincara don Romano.
Perché come ricorda la Chiesa riminese in una iniziativa che si tiene domani alle 19.30 nella sala Manzoni, Natale è «l’invadenza del cielo, impossibile sottrarsi; Gesù è venuto, viene e verrà». Su questo verterà la meditazione teologica di mons. Andrea Turazzi, vescovo di San Marino e Montefeltro, nell’ambito di una iniziativa che segnerà anche il passaggio del testimone al vertice dell’Istituto di scienze religiose “Alberto Marvelli”, fra l’uscente (si fa per dire, perché mantiene importanti docenze a Urbino, Venezia e nella Città del Vaticano) Natalino Valentini e il nuovo direttore, don Marco Casadei.
Ma non è la prima volta che don Nicolini tira le orecchie agli amministratori locali. «A Rimini si è inaugurata una piazza con spettacoli da fantascienza. Grazie! Nel fare i discorsi di presentazione si è tessuto un elogio spropositato sulle capacità dei riminesi ma non si è detto una sola parola (ne verbum quidem) sul contributo che hanno dato i cattolici a fare grande/nobile Rimini. Tamquam non essent: come se non esistessero. Cari Alberto Marvelli e Don Oreste (tanto per citarne due) perdonate loro perchè non sanno quello che…», scriveva sulla sua pagina Facebook in agosto.

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