Un ufficio in riva al mare

Un ufficio in riva al mare

Da quando ha cessato il suo incarico di sindaco, Andrea Gnassi ha ricevuto un accogliente ufficio nella palazzina Roma di piazzale Fellini, che veniva utilizzato dal direttore della Destinazione turistica Romagna e che quindi ha dovuto spostarsi. Il nuovo cda di Visit Romagna, con presidente Jamil Sadegholvaad, è stato nominato il 26 novembre ma sarà operativo dal 1° gennaio 2022.

Andrea Gnassi ha un ufficio in riva al mare. Beh, ma come, se non è più sindaco? E comunque questo ruolo gli dava diritto ad un ufficio a palazzo Garampi, non troppo distante dal mare ma nemmeno poi così vicino. Come fa allora ad avere ancora un ufficio in riva al mare? (godetevi intanto la vecchia e sempre bella canzone «l’ufficio in riva al mare» di Bruno Lauzi)
Da quando ha dovuto lasciare palazzo Garampi, l’ex sindaco non è rimasto sguarnito. Ha mantenuto una carica e la esercita dalla palazzina Roma di piazzale Fellini (peraltro di proprietà del Comune). E’ il quartier generale del turismo. Lì hanno sede Apt Servizi, gli uffici comunali del settore in questione e Destinazione turistica Romagna (DTR). E Andrea Gnassi dal 2017 è presidente di DTR. Sì ma non lo è più da quando ha cessato la carica di sindaco di Rimini, potrebbe ribattere qualcuno. Parrebbe un ragionamento sensato, ma non è proprio così. Il consiglio di amministrazione «è nominato dall’Assemblea e resta in carica per tre anni» recita lo statuto (qui). «Il Presidente è nominato dall’Assemblea e resta in carica per 3 anni e può essere rieletto per non più di una volta». Quindi se la matematica non è un’opinione, essendo stato nominato il 30 marzo 2017, “scadeva” entro marzo 2020. Il rinnovo però è avvenuto venerdì 26 novembre 2021.

Sì, ma di recente abbiamo letto sulla stampa che il presidente della DTR è diventato Jamil Sadegholvaad e la notizia era accompagnata dalla fotografia del nuovo cda. Vero anche questo ma ci viene spiegato che la decorrenza scatta col 1° gennaio 2022 e così puntualizzava anche il comunicato stampa che annunciava il nuovo cda (qui). Per il momento Jamil Sadegholvaad è un presidente “senza poteri” perché comanda ancora Andrea Gnassi. Anche in questo caso?, potrebbe rintuzzare qualcun altro in vena di polemiche? Non si accettano provocazioni, e proseguiamo.
Dunque, il nuovo cda di Visit Romagna (DTR) di cui si è letto sulla stampa verso fine novembre scorso, anche se molti hanno capito da quanto si è letto che Jamil Sadegholvaad assumeva “il timone” da quel momento, in realtà sarà operativo solo dal 1° gennaio 2022. Quindi si sarebbe dovuto scrivere non “il sindaco succede a Gnassi”, ma succederà. Nell’anno nuovo.
Si è letto pure che gli incarichi nella DTR sono legati al mandato amministrativo ma nemmeno questo è del tutto vero. Di fatto Gnassi per alcuni mesi ha continuato ad essere presidente di Visit Romagna, e lo sarà fino al 31.12.2021, nonostante non fosse più sindaco. Andando nella sezione della “amministrazione trasparente” sul sito della Destinazione turistica ci si imbatte in una informazione che appare un po’ contraddittoria: Andrea Gnassi viene indicato come presidente (ed è corretto) ma con la mail che formalmente non dovrebbe più appartenergli perché nel frattempo è passata a Jamil Sadegholvaad, e cioè sindaco@comune.rimini.it (qui).
Andrea Gnassi presidente della Destinazione turistica Romagna dispone quindi di un ufficio al primo piano della palazzina Roma, con tanto di targhetta all’esterno. Un bell’ufficio, a differenza di quello cantato da Lauzi, che ha anche un bell’arredamento. Spazioso e presidenziale. Era utilizzato dal direttore della Destinazione turistica, che ha la gravosa responsabilità della gestione complessiva dell’ente anche dal punto di vista di tutti gli atti formali. Ma da quando si è insediato Gnassi ha dovuto lasciare l’ufficio e sistemarsi in uno più piccolo e spartano. Ma si sa che quando arriva il presidente bisogna lasciargli anche la poltrona megagalattica di fantozziana memoria. Per la verità nel caso di Fantozzi la figura è quella del megadirettore galattico ma a Rimini le parti si sono invertite. «Ma, scusi, questa è la sua stanza?», chiede Fantozzi al megadirettore, che è anche duca e altezza, quando entra nell’ufficio. «Certo», è la risposta. «Vabbé ma le cento piante di ficus, e le poltrone di pelle umana e il grande acquario nel quale nuotano dei dipendenti sorteggiati?». «Voci, caro Fantozzi, messe in giro dalla propaganda sovversiva».
Fra Comune di Rimini e Destinazione turistica nel 2018 è stata sottoscritta una convenzione che prevedeva il versamento da parte della DTR a palazzo Garampi di 60mila euro l’anno per la gestione di una serie di servizi che quest’ultimo fornisce alla Destinazione. «La Destinazione turistica non ritiene opportuno acquisire immediatamente la dotazione completa di figure professionali necessarie per lo svolgimento dei compiti inerenti la progettazione delle azioni di strategia turistica e delle azioni di marketing turistico, né dotarsi di una struttura organizzativa a supporto del Presidente e nemmeno acquistare mezzi e strumenti (autovetture, dispositivi hardware, software, telefonici, ecc.), da mettere a disposizione del medesimo». Per risorse strumentali, viene spiegato, si fa riferimento a «dotazioni hardware e software utilizzate per la comunicazione e per l’accesso alla posta elettronica e ad internet, quali dispositivi di telefonia fissa e mobile, personal computer fissi e portatili, tablet, dispositivi di acquisizione documenti e di stampa, nonché i consumi e le tasse automobilistiche relativi all’autovettura di servizio utilizzata direttamente dal Sindaco o attraverso autista di rappresentanza».
Per risorse finanziarie «tutte le somme a qualunque titolo spese per consumi relativi alle utenze ed ai canoni dei medesimi dispositivi di cui alla lettera precedente». Per risorse umane «il personale dipendente del Comune di Rimini che presta la sua attività al servizio ed a beneficio dell’attività del Sindaco/Presidente della Destinazione Turistica Romagna».
Rientrano tra le risorse di cui sopra «anche i costi relativi alle spese di viaggio del dott. Gnassi, quando sostenute direttamente dal Comune di Rimini con proprie risorse, per le finalità della Destinazione Turistica. Sono pertanto compresi i costi sostenuti dal Comune di Rimini per i trasferimenti ed i viaggi del dott. Gnassi, nonché quelli correlati all’utilizzo dell’autovettura di servizio in dotazione all’ufficio del Sindaco ed all’attività dell’autista di rappresentanza».
Nel periodo in cui Gnassi è stato dotato di un ufficio nella palazzina Roma (uffici per i quali la Destinazione paga un canone di locazione annuo al Comune di 57.715 euro) e non era più sindaco, la struttura organizzativa a supporto del presidente non è stata più fornita dal Comune.
La sostanza, per le ragioni che abbiamo spiegato, è che fino al termine del 2021 Andrea Gnassi potrà beneficiare dell’ufficio in riva al mare. Poi basta. In attesa di nuovi incarichi, of course.

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