Siamo al 25 di via Briolini. Fortunatamente murato ma il colpo d'occhio è penoso. Lamentele e immobilismo.
Nella desolata landa che si trova immediatamente dietro al massimo esponente degli alberghi diroccati di San Giuliano, lo spettrale Hotel delle Nazioni, l’ex albergo Melrose si erge a testimoniare il proprio declino.
Siamo al 25 di via Briolini, ma il retro dell’edificio si propaga, con le finestre oramai cieche, fin sulla parallela via Rinaldi. Approssimativamente, fino a una decina di anni fa, la struttura ricettiva si fregiava di due stelle, prima di essere lasciata in balìa di se stessa e agli immancabili gesti incivili, di prammatica riservati agli alberghi chiusi.
Alcuni vicini si lamentano: “Le aperture del Melrose sono state murate solo di recente e finalmente è stato sgomberato dalle immondizie lo spazio scoperto situato a lato mare.” Alcuni barbari “indigeni” avevano eletto quel corridoio quale naturale deposito per sacchi di rifiuti e suppellettili di cui liberarsi, ci raccontano. “Ora sono state messe anche alcune paratie a protezione dell’edificio, ma l’effetto visivo rimane tuttora avvilente.”
L’anziana titolare di una pluriennale attività di zona ci dice: “Come se non bastasse essere circondati da alberghi chiusi, seppur pieni di ospiti… non paganti, negozi in dismissione e attività al collasso, hanno anche pensato di tagliare drasticamente la circolazione delle auto in via Briolini. Questa strada è molto importante per San Giuliano: non mi pare che sia talmente stretta da giustificare un senso unico di marcia. Chi proviene da Via Coletti, a metà viale è costretto a voltare in via Tonini e fare un gran giro dell’oca prima di raggiungere la nostra azienda. Non solo la nostra, naturalmente. E’ facile intuire che in questo modo si perdono molti clienti, ma le nostre proteste non hanno sortito alcun ripensamento. Il nostro quartiere sembra abbandonato a se stesso”.
Riprende: “La nuova darsena e la funzionale zona spiaggia non sono state sufficienti per rilanciare il turismo. E’ stato come se avessero messo un bellissimo brillante a un dito vecchio e nodoso”.
Lo scenario che si prospetta non è dei più incoraggianti: “La flessione del numero dei turisti è costante. E si vede bene. Forse è anche colpa nostra, non siamo abbastanza propositivi, non organizziamo un numero sufficiente di eventi. E molte strutture hanno bisogno di essere ristrutturate radicalmente. Non c’è però un piano organizzativo comune. Ognuno pensa solo al proprio orticello e San Giuliano deperisce a vista d’occhio. L’autocritica non mi spaventa. L’immobilismo, quello sì, ci preoccupa”.
Finito? Macché. “Aggiunga che il Comitato Turistico San Giuliano Mare è in fase di riassetto organizzativo per cui al momento non abbiamo un organo che si possa confrontare con l’Amministrazione della città. Siamo allo sbando, con poche risorse e scarse possibilità di riscatto. Come faremo per uscire dal pantano? E chi lo sa!”
Questa rubrica nasce per porre l’attenzione sulle piccole e grandi brutture, gli sfregi al patrimonio ambientale, i molti edifici trascurati (talvolta totalmente abbandonati) della nostra città. Spesso si trovano in pieno centro o nella “vetrina” turistica di Rimini. Non è disfattismo, è amore per la città bella, perché solo accendendo i riflettori sulle brutture c’è la speranza che si possano sanare le “ferite” inferte sia per mano pubblica che privata. Allinearsi al ribasso, giustificare il brutto e arrendersi all’incuria e al degrado urbano, equivarrebbe ad una sconfitta. E se ha perso la città, per dirla con Niccolò Fabi, abbiamo perso un po’ tutti noi. Ci occuperemo anche del bello, di tutto quello che merita di essere segnalato. Coinvolgeremo molto volentieri quanti vorranno inviarci materiale fotografico interessante sull’argomento: redazione@riminiduepuntozero.it
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