Appello ai naviganti: bisogna riportare sulla terraferma Gesù Bambino, Giuseppe e Maria con angelo scafo-munito al traino. A meno che...
“Il Capodanno più lungo del mondo”. Questi i titoli dei giornali locali una mesata fa, che riportano anche la “gnassata natalizia”, urbi et orbi: “Rimini sarà come Londra. A guardare il programma che abbiamo allestito quest’anno verrebbe da dire che gli eventi sono più simili a quelli che non sfigurerebbero in città come Berlino o altre capitali europee. Parliamo di un programma che non ha eguali in Italia”.
Ebbene, passata (si spera) la sbornia di Natale, Capodanno, Epifania, rimosso l’abete di piazza Cavour, luci, lustrini e addobbi vari, siamo già in pieno Carnevale, seguirà Pasqua e d’un sol tuffo ci ritroveremo in braghette corte e infradito. Speriamo che per allora, non per noi indigeni (sia chiaro), ma per i turisti che uno sguardo dal ponte (non di Arthur Miller, di Tiberio) lo lanciano volentieri, Gesù Bambino, Giuseppe, Maria con angelo scafo-munito al traino siano presto ricoverati in luogo più acconcio. A meno che, essendo per vocazione Rimini, sempre un passo avanti, non voglia spiazzare tutti e anticipare il “Natale più lungo dell’universo”.
A questo punto, per dimenticare la triste visione dei cartonati naufraghi natalizi e riscaldare gli incipienti gelidi giorni della merla, consigliamo un bel grappino!
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