Il nuovo sottopasso di viale Portofino e la viabilità da gioco dell’oca rifilata a Marebello

Il nuovo sottopasso di viale Portofino e la viabilità da gioco dell’oca rifilata a Marebello

Il progetto della colonia Murri trasformata in centro turistico commerciale, ormai un lontano sogno, prevedeva anche una rotatoria all'intersezione fra viale Portofino e viale Regina Margherita. La nuova sistemazione decisa dal Comune non l'ha invece contemplata. Senso unico in direzione Rimini-Riccione e tutto il traffico dirottato fino alla rotatoria a monte della ferrovia, che conseguenze avranno su residenti e attività ricettive della zona? Lo scopriremo la prossima estate con l'apertura (dieci anni dopo) del "tunnel" sotto la ferrovia.

Ho trovato il mio amore a Portofino, cantava Fred Buscaglione. Marebello non può intonare la stessa canzonetta. Almeno per ora. Il sottopasso di viale Portofino è arrivato al traguardo (costo 300mila euro).

La strada a doppio senso di marcia in uscita dal sottopasso, a monte della ferrovia.

Ci ha messo dieci anni ma ce l’ha quasi fatta. Giunti però in prossimità del taglio del nastro, la realtà che si presenta agli occhi di questa frazione turistica è ben diversa dai sogni di gloria che aveva immaginato a partire dai primi anni 80 grazie al progetto che la Rimini&Rimini dell’ingegnere Antonio Benzi aveva pianificato e che i tanti bastoni fra le ruote che gli sono stati messi gli ha impedito di coronare. Il paradosso è stato che mentre la Murri languiva, le amministrazioni comunali la utilizzavano come «colonia della propaganda», secondo la felice sintesi di Salvarimini. Rimane un’incompiuta.

Partiamo da qui perché solo in questo modo si può capire il presente. Secondo il progetto a lungo inseguito, il nuovo destino della colonia Murri avrebbe dovuto coinvolgere anche tutta l’area circostante, da piazzale Gondar a viale Portofino, compresi circa 16 mila metri quadrati di verde attrezzato, tre nuove piazze, 1.500 parcheggi e una viabilità pensata su una scala ampia per risolvere i nodi ben noti da lunga data.

Come mostra la tavola qui sopra, erano previste anche due rotatorie, una all’intersezione con viale Regina Margherita (davanti all’Istituto alberghiero Malatesta) e una con via Fidenza. Quando il piano di recupero e sviluppo della Murri è saltato, col fallimento della società arrivato nel 2015, l’amministrazione comunale si è trovata in mano un pugno di mosche e un sottopasso ridotto alla selva oscura. Considerato anche il piano particolareggiato di iniziativa privata denominato «via Melucci-via Siracusa», che coinvolgeva anche la riorganizzazione dell’asse viario di via Siracusa, la giunta Gnassi ha pensato di completare il collegamento del nuovo sottopasso con la viabilità esistente, che va a congiungersi con viale Portofino e piazzale Fidenza, ma senza realizzare le due rotatorie.

Lungomare a senso unico (direzione Rimini-Riccione) con obbligo di svoltare in viale Portofino per chi proviene da Rimini.

Nel frattempo è avanzato il progetto del parco del mare e la giunta ha deciso di uniformare a questo moloch anche la viabilità di Marebello. In che modo? La filosofia è quella «dell’arretramento generalizzato del traffico veicolare privato e commerciale per dare priorità nella fascia litorale alla mobilità sostenibile. La fascia fra il mare e la ferrovia risulta così dedicata prioritariamente alla mobilità pedonale e ciclistica, e al trasporto pubblico, con il traffico veicolare limitato agli accessi alle proprietà e alle strutture ricettive». Si può fare di tutto, ma vanno create le condizioni per alleggerire il traffico nell’arteria di maggior scorrimento o addirittura pedonalizzarla. Deve poter essere ricavata una viabilità veramente alternativa, altrimenti si peggiora solo la situazione esistente. Si è già visto sul lungomare di marina centro chiuso alle auto e senza parcheggi cosa sta accadendo. Torniamo a Marebello. La prima conseguenza immediata della nuova viabilità sarà infatti la seguente: il gioco dell’oca o, come ci dice un residente, un tour da “ruota panoramica”. Peccato però che di panoramico ci sia poco e il tutto si ridurrà ad un intasamento del traffico e alla difficoltà di raggiungere determinate zone di Marebello. Non ci sarà bisogno di tirare i dadi per trovarsi nella casella 42, il labirinto, che ti costringe a tornare indietro.

«Grazie alla nuova viabilità sia lato monte sia lato mare, viale Portofino diventerà una importante direttrice di accesso monte-mare, alleggerendo al contempo il peso del traffico sulle strade vicine», dichiarava di recente palazzo Garampi. Ma sarà davvero così? Sparita la rotatoria su viale Portofino-viale Regina Margherita, in questo snodo cruciale la nuova sistemazione produrrà questa trovata: chi proviene da Rimini con direzione Riccione (viale Regina Margherita diventa a senso unico con direzione Rimini–Riccione) e vorrà raggiungere ad esempio un albergo in via Fidenza, si vedrà costretto a girare a destra, percorrere la strada direzione mare-monte, infilarsi nel sottopasso, immettersi nella rotatoria a forma di pavesino e poi tornare verso il mare da via Siracusa (che diventerà a senso unico, direzione mare-monte, da viale Regina Margherita all’incrocio di via Mantova). Qui, una volta giunto all’altezza di via Mantova, dovrà girare a sinistra e indirizzarsi all’hotel.

Facciamo invece il caso che un mezzo di soccorso che proviene dalla statale (come i vigili del fuoco che hanno sede in via Varisco), debba recarsi in una attività di via Modena. Dovrà percorrere viale Siracusa fino alla nuova rotatoria, imboccarla girando a sinistra e attraversare il nuovo sottopasso. Giunto a mare, dovrà girare a destra e poi subito a sinistra, percorre il lungomare Giuseppe di Vittorio fino a piazzale Gondar, a Bellariva, per poi risalire sul viale Regina Margherita fino al luogo del soccorso.
La gimkana spetterà anche a chi proviene da Riccione e percorre il lungomare, ad eccezione dei mezzi pubblici e dei taxi.
Chi esce dal nuovo sottopasso di viale Portofino dovrà piegare leggermente a gomito per immettersi sulla carreggiata esistente. I nuovi stalli sono pochissimi, una quindicina in tutto, compresa la piazzola riservata ai mezzi di raccolta di Hera.

Deve essere ancora inaugurato il nuovo sottopasso ma ci sono già segni di infiltrazioni.

In fase di osservazioni, i proprietari degli alberghi della zona non hanno mancato di segnalare i loro dubbi. Uno ha chiesto il mantenimento del doppio senso di marcia lungo viale Regina Margherita nel tratto compreso tra viale Portofino e viale Siracusa, ma è stato bocciato.
Un altro ha segnalato che l’utilizzo di una porzione dell’area libera e incolta per la realizzazione del collegamento tra il sottopasso ferroviario esistente e viale Portofino comporta una penalizzazione per l’accesso alle strutture ricettive esistenti lungo quel viale e piazzale Fidenza. Non solo. Lungo viale Portofino, nel tratto a fondo cieco tra piazzale Fidenza e la ferrovia, gli stalli di sosta non consentono l’accesso ai bus turistici. Ma nemmeno queste osservazioni hanno trovato accoglimento.
Ancora. Il titolare di una struttura ricettiva ha fatto presente che la deviazione del traffico veicolare lungo viale Portofino, da viale Regina Margherita, aumenta notevolmente il carico veicolare lungo la strada e per poter tornare su viale Regina Margherita dovrà essere percorsa viale Siracusa, piazzale Fidenza e nuovamente viale Portofino e che il progetto prevede l’eliminazione di numerosi stalli di sosta per le automobili senza creare una sosta alternativa se non quella presente già sul lungomare.

Ma il progetto finale, con qualche aggiustamento in corsa, non è cambiato. L’estate 2021 sarà l’occasione per sperimentarlo. Archiviati i piani particolareggiati, resta una «toppa» a coprire il buco alla bell’e meglio. E i predestinati a farne le spese sono i residenti del quartiere con vista rotatoria “pavesino” e le attività ricettive e commerciali di Marebello.

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