Lungomare Tintori: fare e disfare il parco del mare

Lungomare Tintori: fare e disfare il parco del mare

Fotostoria dell'intervento in corso di «completamento del tratto 1». Fra nuove sardine e una sorta di riavvolgimento del nastro. A prima dell'inaugurazione dello scorso agosto. Fra la manutenzione del verde che solleva qualche preoccupazione per il futuro e la «fognatura nera che andrà a immettersi nella tubazione di rete mista».

Mettetevi comodi e fate clic su “fare e disfare” di Cesare Cremonini. Poi tornate alla lettura. E’ il sottofondo ideale mentre vi avventurate fra gli scatti del nuovo lungomare Tintori. Nuovo nuovo. Nel senso che sta già in gran parte cambiando pelle quello che avevamo percorso e ammirato in agosto. Tutto avviene sempre e solo nel primo tratto, l’unico spuntato ad oggi sul waterfront della Rimini turistica più centrale.

Fa una certa impressione. Sembra che il nastro si stia riavvolgendo a prima dell’estate. Quando eravamo tutti in attesa di gustarci l’opera ultimata. Finalmente arrivò il “rotoprato” e l’acqua zampillò per mantenerlo fresco e verde. Ma adesso, di tutto il lavoro fatto prima del taglio del nastro estivo, sono rimasti integri solo il tratto della passeggiata in doghe di legno Massaranduba e le «sardine» con la loro vegetazione un po’ spenta dall’inverno. Ma non temete: se quelle di Mattia Santori sono estinte o in profondo letargo, il parco del mare è una sorta di monumento alla sardina e altre (vedi sotto) prenderanno vita.

Alla ricerca di una spiegazione davanti a quello che sta accadendo, non resta che sfogliare la delibera di giunta citata sui grandi cartelli che accennano all’intervento in corso, «completamento tratto 1»: n. 243 del 09/09/2020. Ad agosto ce l’hanno servito come completato (almeno fino al termine della copertura del manto erboso) e invece non lo era.
Scorrendo velocemente le relazioni ci si imbatte in frasi come queste: «ridisegno del terrapieno inerbito a confine con la passeggiata in legno (già realizzata) per dissipare il cambio di quota tra la passeggiata in legno e la parte pavimentata in gres oggetto del presente appalto». Hanno deciso di ridisegnarlo per coordinarlo con le due pavimentazioni. Ma anche per forza. Nelle ultime settimane è stato completamente “arato”.

Il motivo? Dovevano soprattutto infilare i grossi tubi di una nuova rete fognaria e dell’acquedotto. Chissà perché solo adesso e non prima di ultimare il precedente step e sistemare il praticello.
Sempre nelle relazioni allegate alla delibera di giunta, si legge che: «In merito al contributo fornito dalla fognatura nera che andrà a immettersi nella tubazione di rete mista, riguarda solamente gli allacci degli stabilimenti balneari, in quanto le strutture ricettive alberghiere e le abitazioni presenti sul Lungomare Tintori hanno recapito fognario su Viale Amerigo Vespucci, parallelo a quelli presi in considerazione nel presente progetto». Dopo il Psbo c’è ancora in giro una fognatura nera che finirà nelle rete mista?

Si apprende anche che la manutenzione del verde sarà un affare serio e probabilmente costoso. «Per i primi due anni è prevista la manutenzione del verde da parte dell’impresa che realizzerà l’intervento. Ciò eviterà l’insorgere di qualsiasi contenzioso sia per quanto riguarda l’attecchimento delle piante sia per quanto riguarda la funzionalità dell’impianto di irrigazione». E per due anni ce la caviamo. Ma dopo? «Una volta realizzato l’intervento occorrerà comunque prevedere una pulizia giornaliera o almeno tre volte a settimana delle aiuole dalle cartacce o dai rifiuti abbandonate sulle stesse. Per le alberature nei primi anni dovrà necessariamente essere previsto un intervento annuo di potatura di formazione che consentirà di ridurre il più possibile i futuri interventi di potatura delle piante adulte. Durante i mesi caldi il tappeto erboso richiede sfalci ogni 5-10 giorni circa. Tre interventi l’anno di concimazione. Verifica periodica (almeno una volta al mese) del buon funzionamento dell’impianto di irrigazione in modo da poter rimediare ad eventuali guasti o danneggiamenti evitando inutili perdite di acqua ed evitando il danneggiamento della vegetazione causato da carenze idriche o da eccessivi adacquamenti». E poi: «Naturalmente durante tutto il corso dell’anno e soprattutto nella stagione di massima frequentazione del lungomare occorre prevedere da parte dei responsabili della gestione del verde il controllo della situazione in modo tale da poter intervenire con immediatezza ogni qual volta se ne presenti la necessità». Cioè ci vorrà una task force dedicata alla manutenzione del lungomare. E per ora c’è solo un tratto da manutenere.

Aumentano le «sardine» rispetto al progetto, che si riteneva già definitivo, del primo tratto. Ci sarà, ad esempio, la «sardina giochi d’acqua» e la «sardina cardiofitness», oltre a tre tipologie di «sardine verdi»: piccola, piccola drenante e grande drenante.

Il termine dei lavori (consegnati il 20 gennaio) è indicato al 28 maggio, 2021 ovviamente. Incrociamo le dita. La spesa circa 3 milioni e mezzo.

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