Il nuovo (teorico) piano spiaggia

Il nuovo (teorico) piano spiaggia

Nel programma elettorale della coalizione di centrosinistra che ha vinto le elezioni l'unico riferimento alla spiaggia era contenuto nell'auspicio di una legge demaniale da parte del governo. Ma a livello comunale non si può continuare a non decidere. Anche perché con la "melina" si potrà arrivare, al massimo, alla scadenza delle concessioni in atto nel 2026.

Il Sindaco Jamil ripete con sempre più insistenza che presto si farà un nuovo Piano Spiaggia. Per saperne di più mi sono andato leggere cosa riportava in merito il suo programma di legislatura. L’unico argomento che riguarda la spiaggia è il seguente: dopo anni di rinvii, vogliamo un intervento legislativo definito sul demanio che superi le attuali incertezze con l’Europa. Non solo per attivare e permettere nuove energie e nuove risorse economiche di valorizzazione del nostro territorio, ma anche nell’ottica di dare maggiori certezze ai concessionari pronti ad investire.

Dal programma elettorale di Jamil e della coalizione.

Del tutto evidente che questi auspici non riguardano minimamente la pianificazione e quindi le uniche informazioni concrete fanno riferimento a notizie di circa due anni fa, dove si accennava a fabbricati dei bar di 400 mq., bagni che si potevano aggregarsi a loro piacimento e cosine come le semplificazioni burocratiche.
Facile ipotizzare che queste richieste venivano dagli operatori di spiaggia, ma una amministrazione, seppur accondiscendente, deve tenere conto del rischio di avere una spiaggia a macchia di leopardo e tutto ciò che ne consegue, che aprirebbe sicuramente centinaia di contenziosi da parte di chi si sente escluso e/o penalizzato.
Se questa è sostanzialmente la cronaca, che ricorda un po’ le chiacchiere da Bar dello Sport, la sostanza attuale è la decisione del Consiglio di Stato, il quale se agisce benevolmente, magari in forma indiretta, annullata la proroga governativa e per non creare un cataclisma, potrebbe lasciare spazio alle aspettative che questa proroga ha creato, ma subordinatamente al rispetto dell’art.36 del Codice della Navigazione che prevede una durata massima dei contratti in sei anni e quindi tutte le concessioni in atto andrebbero a morire definitivamente entro la data massima del 31.12.2026, lasso di tempo utile anche per i comuni di tutta Italia per ripensare i vetusti attuali assetti, compreso quello di Rimini, ripartendo tutti da fogli bianchi sui quali poi progettare il meglio, compreso le famose spiagge libere nella misura prevista per legge del 20%.
Preciso infine che le concessioni di cui parlo fanno riferimento a quelle previste dall’art.36 del C.N. e quindi rimangono estranee le concessione pluridecennali previste dagli artt. 36 e 49 del C.N., che peraltro sono pochissime, credo che a Rimini l’unica ancora attiva sia quella della Darsena di S.Giuliano.

Giulio Grillo

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