In piazza Malatesta è arrivata la toppa

In piazza Malatesta è arrivata la toppa

Dei "vasi" molto leggeri, uniti da una corda, delimitano il gradone dal quale è caduto il 78enne che pochi giorni dopo l'incidente è purtroppo deceduto. Chi li ha messi e perchè? La trasparenza non sembra essere una virtù.

La piazza-non piazza, ormai occupata dal velo d’acqua o piscina che dir si voglia, che dovrebbe evocare la poetica felliniana, ha aggiunto in questi giorni un nuovo elemento all’arredo sin qui noto (e che comunque era già cambiato rispetto al debutto in occasione di Al Meni). Non previsto ab origine.

Sono dei vasi-non vasi, con un involucro in materiale sintetico (tipo stoffa-non stoffa) e dunque assai leggeri (il loro peso è dato dalla terra e dall’esile contenuto floreale) e collegati fra di loro da una corda.

Perché sono comparsi? Si tratta di una decisione riconducibile all’amministrazione guidata da Jamil? L’amministrazione comunale incredibilmente non si è ancora pronunciata dal giorno in cui Attilio Gambetti è precipitato sul pavimento della piscina con la sua bicicletta e purtroppo ha perso la vita in piazza Malatesta. Quindi nulla si sa di ufficiale sul perché quei vasi-non vasi abbiano fatto la loro comparsa a bordo gradone. Ad occhio e croce la loro funzione dovrebbe essere quella di impedire che, soprattutto al calar della sera, possano verificarsi altri incidenti. Perché in quel punto il dislivello è notevole e pericoloso e non tutti sono in grado di camminare sulle acque, che poi possono anche non esserci.

Ma l’aver piazzato quella sorta di barriera, di segnalazione di un pericolo, di alert insomma, probabilmente equivale ad ammettere che il pericolo c’è. C’era. Quando Attilio Gambetti è caduto rompendosi l’osso del collo mancava qualunque tipo di segnalazione relativa al dislivello: segnaletica (l’indomani dell’incidente comparve un cartello giallo con la scritta “biciclette a mano“), illuminazione, “barriera”… Nulla. Ora ci sono i vasi-non vasi. Se siano un fattore di sicurezza adeguato saranno altri a giudicarlo, così come se andasse o meno segnalato quel gradone.
Per ora si attende l’esito dell’autopsia, che dovrà spiegare se la morte di Attilio Gambetti sia stata provocata da quella caduta o da un malore.
Ma su piazza Malatesta pende anche l’esposto presentato da Italia Nostra.
Andrea Gnassi ha inaugurato, ma Jamil dovrà gestirle queste opere, e prendersi anche eventuali tegole sulla testa.

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