Si parte dopo l'estate sul tratto del lungomare Spadazzi. Solo con l'arredo urbano. "Dove ci sono le uniche tre reali manifestazioni di interesse esistenti", ha detto in consiglio comunale Carlo Rufo Spina. "E' un parco del mare fallimentare, di cui non abbiamo potuto discutere nemmeno il progetto preliminare". "Dovremo rivolgerci al programma Chi l'ha visto?", ironizza Gioenzo Renzi.
Il progetto del parco del mare, la nuova “cartolina” di Rimini messa a fuoco dal piano strategico e assunta come obiettivo prioritario dalla giunta Gnassi (dopo avere affossato la “cartolina” della giunta Ravaioli, che aveva puntato sulle archistar per ridisegnare il lungomare modello Dubai), sulla carta prevede nove tratti di intervento. Da piazzale Fellini a piazzale Kennedy fino al lungomare Spadazzi all’altezza della colonia Bolognese, passando per gli altri sette tratti. Nelle relazioni tecniche i primi due interventi vengono definiti “testa” e “coda” del complessivo progetto di riqualificazione. Ieri sera in consiglio comunale è approdata la variazione di bilancio (approvata con 18 favorevoli e 12 contrari) per finanziare il tratto numero 8, lungomare Spadazzi, cominciando così dalla coda.
La cifra complessiva è di oltre 4 milioni e 300 mila euro, di cui circa 2 milioni e 700mila finanziati con fondi europei Por Fesr (asse 5, “valorizzazione delle risorse artistiche, culturali e ambientali”) e circa 1 milione 600mila euro a carico del Comune. Il cronoprogramma prevede una durata dei lavori di otto mesi con inizio a metà del prossimo settembre per terminare nel maggio del 2020. Tutto chiaro e lineare?
Neanche per sogno. “Dovremo rivolgerci al programma Chi l’ha visto?“, ha ironizzato Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia), “non conosciamo ancora niente del progetto, veniamo chiamati a votare una delibera senza essere messi al corrente di nulla circa la progettazione e senza che in consiglio comunale sia stato portato nemmeno il progetto preliminare. Eppure non stiamo parlando di una ciclabile ma del fronte mare della nostra città”.
Renzi ha ricordato che nel 2016 è stato approvato un progetto preliminare sul parco del mare, in base al quale il Comune di Rimini ha concorso al finanziamento europeo: “Il progetto approvato dalla giunta lo scorso 11 aprile è completamente diverso da quello preliminare che prevedeva, ad esempio, le dune in cemento armato, e che è stato riprodotto nel famoso rendering a lungo esposto in piazza Cavour. Ma non è che si possa stravolgere il progetto che è stato oggetto di finanziamenti europei, perché c’è il rischio di perderli quei finanziamenti“.
Il colpo di scena è arrivato da Carlo Rufo Spina (Forza Italia) che ha fatto una rivelazione clamorosa. Ha detto di aver fatto due accessi agli atti. Il primo per visionare le famose 155 manifestazioni di interesse presentate dai privati. E quando le ha potute visionare… “mi sono molto divertito a guardare i rendering mirabolanti, progetti non armonizzati tra loro, il che fa capire lo stato di confusione generale che regna sul parco del mare”. Il secondo accesso agli atti “l’ho fatto per vedere quante di queste manifestazioni di interesse fossero ancora in piedi: ce ne sono tre che hanno dato corso e sono relative al lungomare Spadazzi. Ecco perché avete deciso di partire dal tratto 8…” E poi: “L’amministrazione ci dice che le automobili devono sparire dal lungomare, ma chi finanzia i parcheggi interrati che dovrebbero essere realizzati? E le aree in fregio che fine faranno? Voi farete dialogare il mare col traffico, creerete solo dei grandi ingorghi sui viali delle Regine; il sindaco non vuole che le macchine circolino e infatti rimarranno ferme. Viale Vespucci è già intasato oggi, immaginate con il lungomare chiuso al traffico”. E rivolto a Matteo Zoccarato (appena eletto presidente della commissione di controllo e garanzia): “Questo è un argomento da porre subito all’ordine del giorno della seconda commissione, chiamando i dirigenti a spiegarci lo stato dell’arte”.
Analoga la musica suonata da Gennaro Mauro (Movimento Nazionale per la Sovranità): “Nel tratto di Miramare non ci sono state manifestazioni di interesse dei privati che consentissero la realizzazione dell’auspicato parcheggio interrato sul lungomare Spadazzi, che invece sarebbe stata la naturale soluzione tenendo conto delle problematiche della sosta in quell’area”.
Marzio Pecci (Lega): “Il parco del mare è un progetto fallito. Questa variazione di bilancio servirà solo per fare un arredo urbano, cosa ben diversa dal parco del mare”.
L’intervento atteso ai nastri di partenza dopo l’estate, interessa una superficie di 9.700 mq: sarà ricavata una passeggiata in doghe di legno all’interno della quale vengono ritagliate aree a verde a forma di sardina. Poi panche, porta biciclette, cestini per i rifiuti, una nuova illuminazione, una ringhiera metallica (lato mare) interrotta davanti agli ingressi degli stabilimenti balneari, dove sarà mantenuta l’attuale balaustra in travertino. Insomma, un arredo urbano. Assaggio del parco del mare che verrà.
L’assessore Roberta Frisoni non ha smentito le dichiarazioni di Rufo Spina. “Non ci troviamo di fronte ad un fallimento ma ad una grande operazione di riqualificazione urbana di tutto il lungomare di Rimini. Non mancheremo di discuterlo in commissione e in consiglio comunale. E’ un progetto complesso, non è vero che abbiamo tutte le categorie contro (l’aveva sostenuto sempre l’esponente di Forza Italia nel corso del dibattito, ndr) ma il progetto gode di tanta attenzione e entusiasmo. Il raggruppamento internazionale sta redigendo le linee guida architettoniche per tutto il lungomare sud e diversi privati hanno già sottoscritto anche le bozze di accordo sia sul tratto 1 che sul tratto 8″. Quanti non l’ha specificato.
“Abbiamo fatto anche tutte le valutazioni del caso sulla sosta: ci sarà una riorganizzazione del sistema di sosta che consentirà di recuperare i parcheggi che attualmente si trovano sul lungomare Spadazzi, in parte in un’area di proprietà dell’amministrazione comunale all’altezza del Bagno 130 e in parte sui viali delle Regine”.
Dai banchi della maggioranza ha preso la parola solo Mirco Muratori di patto civico, per ribattere a qualche affondo della minoranza e per chiarire che non è vero che non si conosca il progetto di cui è stata votata la variazione di bilancio: “si può scaricare dall’albo pretorio”.
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