“Il problema del nostro turismo sono i ‘sordi’ al governo della città”

“Il problema del nostro turismo sono i ‘sordi’ al governo della città”

Santinato ha perfettamente ragione. Ma riflessioni come le sue vengono fatte da anni e non solo da lui. Chi ha amministrato la città non solo non ha fatto niente in questo campo, ma ha anche messo i bastoni fra le ruote. Perché non si smette di pensare ad un turismo riminese in chiave proletaria?

Anche se credo che ai riminesi interessi poco meno di niente, vorrei aggiungere la mia parola alla vostra.
Ho letto con interesse quanto ha detto il dr. Mauro Santinato, presidente di Teamwork. La penso esattamente come lui ma, purtroppo, anche scrivendolo (più volte ai giornali locali)… Nel 2012 scrivevo esattamente le cose che sono state dette l’altro giorno ma….
Inutile parlare con i sordi o, peggio ancora, con i “fenomeni” del turismo riminese, quelli che hanno bloccato le trasformazioni dei piccoli alberghi fuori mercato (10/12 camere) in appartamenti, perché così facendo si sarebbe distrutto il turismo “tipico riminese” rappresentato (a loro parere) dalla pensioncina famigliare tutta piada, lasagna e …pacche sulle spalle!

Chi obbligava i riminesi a queste soluzioni andava poi alle isole Mauritius a fare inutili convegni sul turismo, purtroppo sponsorizzati dalla Associazione Albergatori.
Il famoso archistar (Fuksas) sosteneva che Rimini era pittoresca così con i “bazaar” sulla passeggiata ecc… il “casino” sui viali e le pensioncine famigliari (dove lui, orrore, non sarebbe mai entrato). E qualcun altro per anni ha portato avanti il concetto, assurdo, che piccolo (inteso come albergo) è bello!
Chi ha governato Rimini fino ad ora non ha fatto nulla per rilanciare il turismo ma, anzi, se ha potuto ha messo i paletti tra le ruote.
Finché non capiranno che il turismo moderno è fatto di grandi numeri (cioè di alberghi da 200 camere in su) e che la pensioncina non ha più ragione di esistere perché antieconomica! Quando capiranno che devono lasciare demolire e accorpare gli alberghi, per fare strutture importanti atte a ricevere grandi numeri, allora saremo sulla strada giusta.

Nella mia lettera parlavo del turismo sul lago di Garda (che ben conosco) ed è spiacevole dirlo ma loro, con un “laghetto”, riescono a lavorare 6 mesi (i più scarsi) e 10 mesi i più bravi facendo fatturati che noi ci sogniamo. Hanno sviluppato gli hotel dotandoli di spa bellissime (tra l’altro dove i nostri albergatori vanno in ottobre quando chiudono la loro stagione).

Concludo continuando a chiedermi: ma perché chi governa Rimini non la smette di pensare ad un turismo riminese in chiave socialista e proletario e non invece ad una Rimini nuova, moderna, rivolta al turista che viaggia e gira per mega alberghi (a prezzi contenutissimi) in Spagna, Grecia, Turchia eccetera?

Giorgio Muzzati

Fotografia © Gianluca Moretti

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