Il quartiere dimenticato

Il quartiere dimenticato

Dei veri problemi di Bellariva, Marebello, Rivazzurra e Miramare, ma anche delle possibili soluzioni, è venuto il momento di parlarne con serietà. Lettera.

Sto parlando del vecchio Quartiere 3 (Bellariva, Marebello, Rivazzurra, Miramare), quello che più di qualcuno definisce in termini poco apprezzabili, causa le tante devianze in atto. L’ultimo caso riscontrato sono le fermate del Metromare usate come luoghi di spaccio, ma non possiamo neppure dimenticare la prostituzione, gli arresti eccellenti e nemmeno le parole di un Questore, il quale affermava che il problema della zona, prima di essere una questione di polizia, era (ed è) un problema di “logistica”, che risulta ottimale per ogni tipo, appunto, di devianza.
Raccontare che tutto va sostanzialmente bene, facendo intendere che diversamente si crea un danno ai cittadini e imprenditori della zona, è posizione semplicemente assurda, che non fa altro che peggiorare la situazione, ed appare utile solo a chi è responsabile di questo sfacelo e trova più comodo far passare la grande questione della sicurezza come mero problemino che si risolve con la solita pattuglia mandata in loco per qualche giorno.
Ma i problemi e i relativi ragionamenti da intavolare sono ben più seri. È evidente che un peso importante deve essere attribuito alle condizioni che si sono venute a creare dal punto di vista turistico, dove per cercare di attirare clientela sono stati praticati prezzi sempre più bassi e la dimostrazione più concreta è data dal fatto che si vendono alberghi al costo di un normale appartamento. Detto questo, l’elenco delle questioni di fondo sulle quali urgono risposte serie, è abbastanza lungo:
1) Il “muro di relitti” e scuole attualmente esistenti in prima linea. Per quanto concerne i relitti vanno assunte soluzioni e tempi certi, mentre per le due scuole turistiche si deve pensare al trasferimento, anche perché continuare a buttare soldi in edifici vecchi privi dell’antisismica è qualcosa di profondamente sbagliato.
2) Ritengo che per il PSBO al Rodella si debba aprire una riflessione, perché fare un sistema di scarico forzato con tubazione in mare, è intervento assai delicato, in quanto i territori interessati legati alla rete di questo scolo, sono soggetti notoriamente e storicamente ad allagamenti, causa un piano di campagna basso.
L’alternativa che suggerisco è quella di tornare alla “soluzione di scuola”, ossia la doppia rete fognante, cogliendo l’occasione per riqualificare anche gli altri servizi interrati. Faccio questa proposta anche in ragione del fatto che la profondità dell’abitato si limita alla statale (7/800 mt.), quindi forse costerebbe meno una nuova rete anziché il pomposo PSBO dove vanno calcolati anche gli esagerati costi di manutenzione; se guardiamo a quello dell’Ausa, ad occhio credo che superino abbondantemente un milioni di euro all’anno.
3) Soluzioni vere per i circa 5/600 alberghi, dove è evidente che il sistema dei condhotel può trovare applicazione economica solo mettendo insieme perlomeno due alberghi, di cui uno da destinarsi a condominio, cosa poco praticabile anche e perché diventerebbe subito la richiesta di un pò tutta la città, con il bel risultato sostanziale di dimezzare le presenze turistiche di Rimini, con tutto ciò che ne consegue.
4) Ripensare al Parco del Mare, perché quello che serve è mettere insieme aree in fregio, lungomari e 20/30 mt di spiaggia per realizzare quei servizi di cui un pò tutti gli alberghi della zona sono privi per carenza di spazi, inserendo in questa destinazione anche parte di aeree delle colonie e lo “slargo” di Rivazzurra.
5) Dopo il tonfo del cosiddetto “Volano del Benessere”, mi riferisco ovviamente delle aree che partono dal campeggio di Miramare fino al confine di Riccione, occorre impostare una pianificazione complessiva, avendo come strategia una Città dei Giovani che partendo dalla ferrovia arrivi al mare, che crei un’offerta in grado di tenere insieme cultura, sport, sociale e divertimento.
Qualcosa che per funzionare deve essere inquadrato come un grande parco con specifiche porte di accesso che garantisca in primis una sicurezza di prim’ordine, utilissima per richiamare da un pò tutto Europa i giovani che cercano un divertimento sano e non lo sballo, che sono la stragrande maggioranza. Volendo volare ancora più in alto, in questo contesto, sopra la ferrovia, credo che questa volta tocchi a noi ospitare una eventuale struttura per grandi eventi musicali e similari come accennato dal presidente della Fiera.
6) Mobilità: a) quattro grandi parcheggi di attestamento: attuale piazzale Chiabrera di Bellariva, zona autolavaggio Marebello, attuale parcheggio di Rivazzurra, piazzale ex mercato di Miramare, tutti attrezzati come minimo su due piani modello fast park; b) una mobilità a stanze di circolazione, da attuare con vigili elettronici, per creare la maggior flessibilità possibile, onde evitare l’uso delle due arterie come strade di attraversamento della città.
Spero che queste valutazioni e indicazioni concrete siano d’aiuto a far comprendere a cittadini ed imprenditori del nostro quartiere che con i pannicelli caldi non si curano malattie gravi. Ritengo inoltre che si debba creare una forte aggregazione, iniziando con un semplice comitato che prenda in mano la situazione e nel contempo concretizzi una proposta di massima, che significa che saranno i cittadini a decidere e la politica avrà solo il compito di realizzare quanto definito, creando anche nei cittadini/imprenditori un’idea di futuro propositivo, al posto dell’attuale rassegnazione.
Questo quadro organizzativo può risolvere anche il caso Bolkestein facendo dialogare e accordare operatori di spiaggia e sistema ricettivo, dove i primi sono i realizzatori e gestori del nuovo sistema di spiaggia ed i secondi i fruitori, avendo la disponibilità dei nuovi servizi che andranno ad essere realizzati, affermando in questo modo la prima discriminante di un futuro bando, ossia il perseguimento dell’interesse pubblico, l’esatto contrario di un bando impostato sul canone, anche e perché se si fanno i conti veri si scopre che una spiaggia che crea fatturati importanti per l’intero settore turistico, significa maggiori entrate anche per lo Stato, che se rapportate a canoni seppur rivalutati sarebbero comunque un’inezia.
Sono convinto che nel quartiere ci siano le intelligenze per iniziare a parlare di un nuovo corso, magari ricordandosi le cose positive del passato, come ad esempio il caso della realizzazione del parcheggio di Rivazzurra, costruito dagli albergatori locali, con un’amministrazione comunale che si mise a disposizione.

Sandro Baschetti

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