Non passa inosservata la radiografia di Banca Carim che oggi ha messo in pagina Il Sole 24 Ore nell'inserto "Plus". L'attenzione cade sul "paradossale
Non passa inosservata la radiografia di Banca Carim che oggi ha messo in pagina Il Sole 24 Ore nell’inserto “Plus”. L’attenzione cade sul “paradossale caso Grossi”, ovvero l’ex vicedirettore dell’Istituto di credito controllato dalla Fondazione Cassa di Risparmio, “ritenuto a Rimini il vero conoscitore della «macchina» bancaria riminese”.
“Durante l’intera durata del commissariamento gli uomini di Bankitalia hanno continuato ad avvalersi della sua opera, giungendo a investirlo dello specifico compito di assistere Carollo nella predisposizione del Bilancio 2010”, scrive il quotidiano economico-finanziario. Piernicola Carollo insieme a Riccardo Sora è stato il commissario straordinario di Cassa di Risparmio di Rimini e per entrambi la procura ha chiesto l’archiviazione nell’ambito dell’inchiesta che li vede indagati insieme ai vecchi amministratori e manager della storica banca di piazza Ferrari.
“Solo che Grossi (lo si sarebbe saputo solo in seguito) nello stesso momento era indagato dalla procura (anche) per il reato di falso in bilancio di quello stesso anno. In altri termini Grossi redigeva lo stesso bilancio per la cui falsità sarebbe stato indagato”, prosegue l’articolo. Annota il Sole che “negli anni successivi Grossi era stato chiamato alla Banca Interprovinciale di Modena dove sino al 2014 era stato vicepresidente. Tra l’altro all’istituto modenese (partecipato al 10% dalla Carim), il presidente del collegio sindacale è Stefano Caringi, che aveva ricoperto a lungo il ruolo di capo ispettorato della Banca centrale di San Marino”. Intrecci e ancora intrecci. L’articolo si incentra poi sugli ultimi atti del «dramma», che “registrano in sequenza, l’uscita da Carim del direttore generale Alberto Mocchi, favorevole (a differenza della Fondazione) a intentare un’azione di responsabilità ai vecchi amministratori, le dimissioni dal collegio sindacale di Giuseppe Savioli, le prese di posizione di Unindustria, critiche nei confronti della medesima Fondazione e la richiesta di un nuovo commissariamento da parte dei comitato dei piccoli azionisti della banca. Su tutto questo pesa una situazione patrimoniale di una certa gravità: nel 2014 i crediti deteriorati erano saliti del 5,2% sull’anno precedente passando dai 808 milioni agli 850 con sofferenze nette in aumento da 190 milioni a 251”. In realtà il commissariamento, nelle intenzioni dei Piccoli azionisti (che hanno inviato una smentita che si può leggere qui sotto), dovrebbe riguardare la Fondazione e non Carim. Ma quella del Sole è una appuntita (a partire dal titolo: “I tormenti della Cassa di Rimini tra giustizia e conti in rosso”), oltreché autorevole, analisi sulle disavventure della banca.
I Piccoli Azionisti precisano
Il Comitato di Tutela dei Piccoli azionisti di Banca CARIM, con riferimento a quanto apparso in data odierna sul quotidiano “IL SOLE 24 ORE”, inserto “Plus 24 la settimana di finanza e risparmio”, pagina 16, articolo avente titolo “I tormenti della Cassa di Rimini tra giustizia e conti in rosso” sottotitolo “I piccoli soci a a Bankit: La banca va di nuovo commissariata” a firma St.E., comunica di avere inoltrato richiesta al Governatore di Banca di Italia ed al Ministro dell’Economia e Finanze di commissariamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Rimini e la verifica sulla idoneità dell’attuale Consiglio di Amministrazione e NON, dicesi NON, il commissariamento di Banca CARIM.
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