Il turismo, i russi e il coraggio di credere ancora nella nostra destinazione

Il turismo, i russi e il coraggio di credere ancora nella nostra destinazione

Sui tre assist che un esperto di turismo, Mauro Santinato, offre al dibattito pubblico. La provocazione che ha preso spunto dal comportamento criminale del leader russo, un piccolo rudere trasformato in un hotel innovativo e l'idea di chiamare tutti ad un confronto aperto. In cerca di una visione strategica per il futuro di Rimini.

di Giuliano Ghirardelli

Certo che Mauro Santinato di coraggio ne ha da vendere! E lo dico sulla base di tre vicende che lo riguardano.

Mauro Santinato.

La prima. Ieri sulle pagine del “Carlino” Santinato ha affermato che i russi filo Putin non sono ospiti graditi nel suo albergo. Qualcuno si è molto scandalizzato… quando di scandaloso c’è solo il comportamento criminale del leader russo! Ma per molti, si sa, bisogna solo invocare la pace, senza condannare chi l’ha distrutta provocando un bagno di sangue.
La seconda. In una situazione (presente da diversi anni) in cui gli alberghi si punta solo a venderli, o ad abbandonarli… per strada, perché nessuno li compra o li vuol gestire, Mauro ha acquistato un vecchio e piccolo albergo trasformandolo in un moderno, funzionale e, soprattutto, innovativo hotel; qualcosa da prendere come modello, e questo in un ambiente come quello della “Barafonda” che pullula di strutture in fase di crescente degrado, affrontando, logicamente, spese e mutui non irrilevanti.
Terza vicenda. Ed è quella che mi preme sottolineare.
Santinato, fino a prima del lockdown, ha convocato, in qualità di consulente ed esperto di marketing, alcune conferenze dedicate al futuro del nostro Turismo: affollate conferenze che si sono subito trasformate in libere assemblee dove soprattutto gli operatori hanno potuto denunciare, ragionare, cercare soluzioni relativamente alla crisi dell’economia fondamentale sulla nostra Riviera.
Ora, Santinato, rilancia questi appuntamenti con un incontro dal titolo inequivocabile:
Ci crediamo ancora? Quale futuro per il Turismo a Rimini?”
L’invito, aperto a tutti, è per giovedì 10 marzo p.v., all’Hotel Savoia (Rimini), a partire dalle ore 15.00.

Ovvero, la crisi del nostro Turismo non si può più nascondere.
Alla fuga dei turisti si è aggiunta la fuga… degli operatori! E questo da un pezzo! Quindi non è solo colpa del lockdown o della guerra, o della strisciante crisi economica (che, però, hanno aggravato ulteriormente la situazione). Santinato parla di prezzi stracciati, periferie problematiche, colonie abbandonate, offerta e servizi poco personalizzati, assenza di un vero e proprio polo del benessere, l’incognita aeroporto, 400 hotel marginali o fuori mercato… logicamente ci sono anche tante cose buone realizzate nel frattempo, allora “la nostra destinazione ha bisogno di una nuova sferzata di entusiasmo e di idee nuove”.

Mi permetto, ora, alcune considerazioni in ordine sparso, nella speranza che possano offrire un piccolo contributo al dibattito che Santinato sta rilanciando.

– Rimini ci crede ancora al Turismo? A guardare il suo disinteresse per gli alberghi che chiudono in massa, il suo disimpegno per le Colonie abbandonate (addirittura quelle contigue a Torre Pedrera non vengono mai citate!), la scarsa considerazione per l’arredo generale della Marina, il fenomeno della fuga dall’imprenditoria che non viene mai discusso…

– Se ci credesse veramente dovrebbe mettere mano ad un programma urbanistico e finanziario realmente straordinario (puntando ad utilizzare il PNRR e la Cassa Depositi e Prestiti per acquisire le Colonie e parte degli alberghi abbandonati, ma quanti sono gli “abbandonati” e quelli in via di “abbandono”?); si tratterebbe di un “piano” che punta a rafforzare la presenza delle strutture turistiche lungo la fascia mare, con una moderna ricettività e nuove attrazioni, evitando di trasformare intere zone in anonimi quartieri residenziali o, peggio ancora, abbandonarli al loro degrado.

– E il Personale che non si trova più? Cosa fanno le nostre Scuole? E la Formazione?

– C’è mai stato un albergo gestito in cooperativa (magari da giovani)?

– E’ evidente e necessaria la collaborazione tra Pubblico e Privato, a tutti i livelli… ma nessuno deve risultare subordinato (né tanto meno… “venduto e comprato”).

– Particolare attenzione merita tutto quello che gira positivamente attorno allo street-food, alla piccola e grande ristorazione, ai pub, alle cantinette: cioè, a quel tipo di piccola imprenditoria che ha attratto molti giovani (diversamente da quanto accade nel settore ricettivo); un aspetto della nostra offerta che, con il suo grande e recente sviluppo, deve diventare la base di un rilancio del nostro movimento turistico e della nuova proposta di vacanza: superamento, laddove sia possibile e necessario, della “pensione completa”, con la riconquista da parte del turista di “una sua libertà” di spesa, che gli consentirà finalmente di apprezzare la nostra migliore gastronomia! (superando, tra l’altro, i rigidi orari dell’albergo “tutto compreso”).

In conclusione, e in ordine sparso:

– qualcuno ha avuto l’impressione che Rimini sia ospitale… soprattutto con i riminesi!

– siamo diventati tutti “gelidi soggetti”… (sono sempre meno quelli che vogliono “metterci la faccia”, mescolare la propria vita con quella degli altri…);

– esiste una “visione” strategica per il futuro della città e della costa? E che ruolo ha, al suo interno, il nostro Turismo?

– la crisi è generale e ci vede tutti impotenti (quello che fa Santinato è miracoloso, soprattutto se avrà un seguito);

Briatore ha detto l’altra sera in tv: “Un Paese che non ama gli imprenditori” (si riferiva all’Italia, ma anche da noi le cose non vanno meglio; a questo proposito sarebbe necessaria una forte autocritica da parte della “sinistra”… nella quale molti di noi hanno militato).
Mauro, in bocca al lupo! E complimenti per il titolo – “Ci CREDIAMO ANCORA?” – che meglio di così non poteva rappresentarci!

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