Il virologo: “sbagliato chiudere le spiagge, i raggi ultravioletti fanno bene”

Il virologo: “sbagliato chiudere le spiagge, i raggi ultravioletti fanno bene”

Il parere del prof. Tarro sulla decisione di tenere ancora chiusi gli arenili: "la sabbia sotto i raggi del sole è, come dire, sterile. Non c’è di meglio del sole e dei raggi ultravioletti per togliere di mezzo il virus. Gli stessi che trova in alcuni luoghi di lavoro, nelle sale operatorie ad esempio".

Sono trascorsi quasi due mesi dall’inizio del lockdown e lo stress e l’ansia di non riuscire a vedere ancora la luce in fondo al tunnel si riversano su internet e in particolare sui social divenuti oggi, ovviamente, gli unici strumenti attraverso i quali facciamo incetta di notizie, sui quali ci confrontiamo (forse a volte in maniera esasperata) e proviamo a farci un’opinione su ciò che sta accadendo nel nostro paese e nel mondo. Raccogliamo informazioni sull’andamento in Italia dei contagi. Cerchiamo, da profani, di comprendere le differenze dei contagi nelle regioni e nei comuni: come è stata gestita l’emergenza, qual è stata l’incidenza del virus in alcune zone. Rimaniamo incollati ad ogni diretta di Conte sperando che sia la volta buona e che ci dica: “fuori tutti”. Ma per una vera e propria riapertura è ancora presto.

Il prof. Tarro

Al contrario all’estero, in alcuni paesi, dove non c’è stato un vero e proprio lockdown (vedi Germania e Svezia) hanno da giorni allentato ulteriormente le pur più blande misure e, con le dovute cautele, hanno deciso di confidare sul senso civico delle persone contando soprattutto (forse è questo che si può rimproverare al nostro governo?) sugli effetti dei tempestivi approvvigionamenti e sulla prevenzione attraverso i tamponi e i test sierologici sull’intera popolazione. Pensavamo di essere un modello al quale ispirarsi, in realtà ogni paese ha scelto di provare a sconfiggere il virus con metodi di cura diversi e gestendo anche le quarantene in maniera diversa. L’unico punto di convergenza oggi è nella ricerca di un vaccino che, pare di capire, tarderà sicuramente qualche mese e forse potrebbe arrivare dopo che l’epidemia avrà battuto in ritirata.
Nel frattempo, letta l’ordinanza della Regione Emilia Romagna con la quale viene vietato l’accesso alla spiaggia e pur rispettandone la decisione, ho deciso di chiedere un parere al virologo Giulio Tarro.

Dottor Tarro, ben ritrovato. In alcune regioni hanno vietato l’accesso alle spiagge. Noi che viviamo sulla costa dovremo quindi attendere il 18 maggio prima di sapere quando si potrà tornare al mare.
Non ha senso. Non ha senso perché la stessa sabbia sotto i raggi del sole è, come dire, sterile. Non c’è di meglio del sole e dei raggi ultravioletti per togliere di mezzo il virus. Gli stessi che trova in alcuni luoghi di lavoro, nelle sale operatorie ad esempio.

Anche gli stabilimenti balneari non sanno come muoversi in questo momento. Sono bloccati, temporeggiano con i clienti perché ancora pare non abbiano delle linee guida ufficiali. Finiremo per avere degli ingressi in spiaggia a ore?
Per evitare assembramenti? Ma non ha senso neppure questo. Ma vale la risposta che le ho dato prima e basterebbe mantenere le distanze oltre ad avere del buon senso.

In alcuni ospedali le terapie a base di plasma delle persone guarite sono risultate efficaci nella cura dei malati di Covid-19.
Ormai è diventata una cosa ufficiale, Mantova ad esempio, Pavia, Bolzano, Cosenza, Salerno.

Che poi è ciò che aveva già dichiarato nella precedente intervista. Lei ultimamente è stato oggetto di attacchi, per via delle sue dichiarazioni sull’evoluzione e la cura del virus, tuttavia ciò che alcuni suoi colleghi affermano oggi non si discostano da ciò che in parte lei aveva già dichiarato.
Ho i miei anni di esperienza. Ma in fondo quale fine ci proponiamo con il vaccino? Di produrre gli anticorpi. Ma gli anticorpi ora li abbiamo fortunatamente. Il vaccino è un preventivo per quello che dovrà venire, in questo caso ancora non ci sono vaccini e dobbiamo curare e salvare la vita delle persone.

La politica e gli amministratori: pro e contro


Il sindaco di Riccione, Renata Tosi, è conseguente fino in fondo: ha dato mandato all’ufficio legale del Comune di presentare un ricorso al Tar (ma sta valutando la possibilità di presentare un ricorso anche alla Corte Costituzionale “ravvisando l’irragionevolezza di limitazioni di diritti sanciti per legge”) contro l’ordinanza della Regione Emilia Romagna che prolunga la chiusura delle spiagge. Ma lascia una porta aperta al dialogo: “Voglio cogliere l’invito del presidente della provincia a non aprire uno scontro istituzionale proprio in questo momento emanando una ordinanza in conflitto con quella regionale, ma rimanendo profondamente convinti che l’ordinanza di Bonaccini, sul punto, sia insensata, inutile e priva di pareri tecnici scientifici a supporto, ad oggi non fornitici, e quindi confido che anche il presidente Riziero Santi proprio per le motivazioni dette se ne faccia altresì portatore affinché sia la stessa Regione a ritirarla in autotutela”. Santi ha “pacatamente consigliato alla collega Tosi di non assumere un provvedimento palesemente illegittimo e dannoso per la salute pubblica”. Spiega Renata Tosi: “Non si capisce come si possano aprire i parchi o cimiteri, permettere l’attività motoria anche oltre provincia, e chiudere chilometri e chilometri di spiagge in Romagna dove l’apertura verso il mare è salutare per le vie respiratorie. Non è chiaro come si possano vietare le spiagge a chi vive in Comuni costieri come quelli della Romagna e invece consentire il bagno al mare, come detto dal presidente del Consiglio impedendo però di attraversare la spiaggia. Dovremmo tutti buttarci dai porti?” Ma secondo il primo cittadino di Riccone l’ordinanza di Bonaccini ha anche un’altra controindicazione: “rovina l’immagine della Romagna soprattutto dal punto di vista economico perché a pochi chilometri da noi nella costa marchigiana le spiagge sono accessibili. Questo significa calpestare il diritto al lavoro dei nostri operatori turistici riccionesi e romagnoli. I ricorsi che presenterò sono una battaglia per i cittadini di Riccione e della Romagna che hanno il diritto di passeggiare al mare, perché da noi la spiaggia è integrata nella città come un qualsiasi spazio verde. Rendere le spiagge inaccessibili fino al 18 maggio significa vanificare la stagione e comunque rallentarla sensibilmente”.
Anche il sindaco di Bellaria, Filippo Giorgetti, esprime “grosse perplessità sulla decisione di tenere chiusi gli arenili” e “piena fiducia nei miei cittadini: so che non avrebbero invaso le spiagge con assembramenti ma ne avrebbero usufruito solo per godere dei benefici di un po’ di moto, della vitamina D del sole, dell’aria iodata, del benessere di una rilassante passeggiata o corsetta. Propongo di ammettere l’attività motoria con le doverose misure di distanziamento sociale anche agli arenili mantenendo il divieto per altri 7 o 14 giorni per l’elioterapia. Siccome non è consentito ai Sindaci di fare ordinanze più permissive ma si possono emettere ordinanze più restrittive forse è il caso di avere norme sovraordinate che ci lascino più libertà di azione nella gestione e conoscenza del territorio e dei nostri cittadini”.
Non la pensa così il sindaco di Misano, Fabrizio Piccioni: “Non partecipo alla polemica inutile che contabilizza le passeggiate in riva al mare o nei parchi. Il cammino sin qui percorso ci ha garantito di superare l’emergenza sanitaria, di abbassare i contagi, di assistere i bisogni più urgenti, di riavviare le imprese. Come meglio è stato possibile, certo, compreso qualche errore. Valuto alla luce di questo percorso la restrizione sulle passeggiate in spiaggia, lasciata ora aperta solo a chi deve lavorarci. Puntiamo sul 18 maggio per un utilizzo diffuso, sempre tenendo d’occhio i numeri del contagio. Mi interessa l’obiettivo, rimettere in moto tutta la comunità e che ciò avvenga con la massima prudenza”.
Dalla Lega un coro di critiche a Bonaccini. Partiamo dall’interrogazione presentata dal consigliere regionale Matteo Montevecchi: “Ha fatto bene il Sindaco di Riccione, Renata Tosi, a sollevare con tempestività la questione. Attraverso un’interrogazione chiedo alla Giunta Bonaccini di spiegare il motivo di questa distinzione tra parchi e spiagge e soprattutto se intende valutare di aggiornare l’ordinanza regionale, seguendo l’esempio della Regione Veneto, che attraverso l’ordinanza del 27 aprile 2020 ha consentito lo spostamento individuale per attività motoria e attività all’aria aperta, anche con bicicletta o altro mezzo, in tutto il territorio comunale di residenza o dimora, con divieto di assembramenti e con obbligo di rispetto della distanza di 1 metro tra le persone, salvo quelle accompagnate in quanto minori e non autosufficienti, utilizzando mascherina e guanti o garantendo l’igiene con idoneo liquido igienizzante”.
Il segretario provinciale del Carroccio, Bruno Galli: “Credo che la scelta che ha portato la giunta regionale a prendere tale decisione sia stata generata della paura di assembramenti che vanificherebbero gli sforzi di questi mesi di lockdown, ma l’incoerenza è evidente. La spiaggia rappresenta un posto sicuramente più ventilato e che personalmente ritengo meno a rischio, per svariati e palesi motivi”. Provvedimento “dannoso per il settore turistico, in quanto veicolerebbe un messaggio sbagliato, un messaggio di insicurezza in contrapposizione a quello lanciato dal Sindaco Gnassi sulle spiagge sicure. Mi auguro che la Regione faccia un passo indietro a tale proposito, in quanto l’operazione spiagge sicure sarà già complicata dalla mancanza totale di attenzione al tema turismo da parte del governo centrale, sia dal punto di vista normativo che da quello dei finanziamenti, perorare questa chiusura acuirebbe sensibilmente le difficoltà di un settore centrale per la nostra economia”.
Il consigliere comunale della Lega, Carlo Grotti: “Mi stupiscono il silenzio del sindaco, della giunta e di tutti quanti, davanti a questa situazione paradossale e ingiustificata, quando fino a pochi giorni fa la linea e le aspettative create erano tutt’altre, ora solo illusioni. Riccione si è subito fatta sentire: “Dal 4 maggior apriremo la spiaggia, con ordinanza comunale, nonostante la regione voglia tenerla chiusa”. E Rimini?”. Grotti è anche un surfista: “Sono un atleta, ho degli sponsor, avrò delle competizioni. Come posso tenermi in allenamento? Ma non parlo solo per me, parlo per tutti gli altri surfisti di Rimini, che hanno rispettato la quarantena con sacrifici”.
I parlamentari della Lega Jacopo Morrone e Elena Raffaelli: “Chilometri di litorali romagnoli permettono alle persone di camminare senza assembramenti in piena sicurezza. Ormai siamo tutti a conoscenza delle precauzioni anti-contagio da assumere, quindi non c’è più neppure quella scusa. Le proibizioni di Bonaccini, quindi, non possono che essere ricollegate a quel miope dirigismo tipico del DNA di una certa sinistra, estranea, oggi più che mai, alla realtà drammatica che stanno vivendo imprenditori, lavoratori e cittadini. Bonaccini e la sua Giunta non hanno i numeri per affrontare la Fase 2. Incerti, senza idee e senza risorse non possono più contare neppure sulla propaganda e sulle promesse. Si lascino consigliare da chi i progetti li ha e dai sindaci che vivono i problemi sulle proprie spalle. Noi della Lega abbiamo già presentato le nostre proposte. Bonaccini si svesta dalla supponenza che lo contraddistingue e ci ascolti”. (Rn2.0)

Immagine: archivio fotografico Apt Servizi Emilia Romagna

COMMENTI

DISQUS: 0