Impennano le spese per viaggi e missioni della giunta e Gloria Lisi aumenta le deleghe

Impennano le spese per viaggi e missioni della giunta e Gloria Lisi aumenta le deleghe

Per le loro trasferte sindaco e assessori nel primo semestre del 2017 hanno già speso quanto in media usciva dalle casse comunali in un anno intero. Da solo il sindaco ha totalizzato la non modica cifra di 6.140,39 euro. Ecco come li ha utilizzati. Mentre l'assessore Rossi di Schio, alla quale secondo Gennaro Mauro sarebbe da revocare l'incarico perché poco presente alle sedute del consiglio comunale, si fa rimborsare l'abbonamento annuale del treno: quasi mille euro. Il vicesindaco invece aggiunge al suo già lungo elenco di deleghe anche altri due fondamentali tasselli: le politiche per la pace e la cooperazione internazionale.

In viaggi e missioni sindaco e assessori nel primo semestre del 2017 hanno già speso quanto in media usciva dalle casse comunali in un anno intero: 9.261 euro. In tutto il 2016 raccolsero scontrini e fatture per 8.532 euro. Nel 2015 poco di più: 8.641 euro. Nel 2014 ancora di più: 9.639 euro. Nel 2013 euri 11.045 e nel 2012 il minimo assoluto: 4.487 euro. Altro non sappiamo perché non è pubblicato nell’apposita sezione del sito comunale.

Ma che succede quest’anno? Cominciamo col dire che a spendere più di tutti è il sindaco, che paga in contanti e con la carta di credito. Da solo ha totalizzato fra gennaio e giugno di quest’anno la non modica cifra di 6.140,39 euro. Non è poco perché, ripetiamo, si sta parlando di viaggi e missioni. E purtroppo la trasparenza comunale non è tale da consentirci di mettere il naso nelle spese, dobbiamo accontentarci dei totali.
Come ha impiegato questo tesoretto? Sono partiti 332,30 euro per due giorni a Roma per partecipare alla seduta del consiglio nazionale Anci e per incontrare il ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti. Si scopre anche che sempre a Roma lo scorso febbraio ha visto Domenico Procacci, produttore cinematografico e fondatore della Fandango, per parlare del progetto del Museo Fellini: due giorni e il conto è stato di 315,70 euro. Ancora un giorno a Roma, oggetto della missione la Questura, e sono partiti 222,50 euro. L’uscita più sostanziosa è stata quella per la trasferta berlinese. A fare cosa? Per partecipare alla Fiera del turismo, che si è svolta dall’8 al 12 marzo e lui ha fatto tappa nel Bundesland dal 7 all’11: la carta di credito ha registrato una spesa di 961,62 euro, ai quali vanno aggiunti 196,58 euro in contanti. Totale 1.158,20. Gnassi è andato anche a Torino per incontrare il presidente del Museo Antichità Egizie e sapete perché? Sempre per il Museo Fellini. Un’altra bella sommetta l’ha lasciata a Mosca ma per il bene del nostro turismo: è andato al Mitt dal 14 al 16 marzo. Costo: 896,14 euro. E volete che mancasse alla conferenza stampa di presentazione del treno Rimini-Monaco a Monaco di Baviera? Neanche per sogno. Altri 840,80 euro.
Di cosa abbia parlato con Alberta Ferretti a Milano alle giornate della moda non possiamo saperlo, ci dobbiamo accontentare di quello che ci riferiscono: “per progetti legati al territorio riminese e incontro con Benedetti di Yoox per progetto Fellini e partecipazione a evento collegato”. Massimiliano Benedetti è il riminese ai vertici della famosa azienda di vendita online nel settore della moda e del design. C’è anche una trasferta nella capitale per incrociare il ministro dei Beni culturali ma per problemi non riminesi: “Incontro ANCI – Ministro Franceschini su aree terremotate”, 207,40 euro. Ad aprile gli è toccata pure l’audizione presso le commissioni riunite della Camera (Finanze e attività produttive) sul Ddl delle concessioni demaniali”: due giorni per 454,80 euro. Presentare “Al Meni” e la Notte rosa alla stampa, a Milano, ci è costato 175 euro nel primo caso e 162,70 nel secondo. Chi volesse approfondire voce per voce può farlo qui.

L’assessore Eugenia Rossi di Schio si fa rimborsare l’abbonamento del treno: quasi mille euro (999,30) la spesa annuale per viaggiare sulla tratta Bologna-Rimini, possibilità prevista dal Tuel (“Agli amministratori che risiedono fuori del capoluogo del comune ove ha sede il rispettivo ente spetta il rimborso per le sole spese di viaggio effettivamente sostenute per la partecipazione ad ognuna delle sedute dei rispettivi organi assembleari ed esecutivi, nonchè per la presenza necessaria presso la sede degli uffici per lo svolgimento delle funzioni proprie o delegate”). Il treno pagato ce l’ha. Allora perché si presenta così poco in consiglio? Gennaro Mauro dai banchi dell’opposizione lo scorso luglio ha chiesto al sindaco di revocare l’incarico all’assessore in quanto “assenteista cronica alle sedute del consiglio comunale”, specificando che nel suo primo anno da assessore “le presenze non superano le dita di una mano, e in tutto solo per qualche decina di minuti. Non l’ho mai sentita intervenire in Consiglio, non conosco la sua voce né tantomeno i progetti che intende portare avanti. Fui facile profeta quando all’atto dell’insediamento della nuova giunta Gnassi denunciai l’impossibilità della signora Eugenia Rossi Di Schio di svolgere il ruolo di assessore, in considerazione dei suoi pressanti impegni di docente presso l’Università di Bologna, città in cui risiede”.

Infine il vicesindaco Gloria Lisi si muove poco da Rimini: nel primo semestre dell’anno solo quattro volte spendendo 176 euro. Ma fa collezione di deleghe. Ne aveva già un bel pacchetto: sociale, sanità, organizzazione e personale, politiche di genere e della casa. Sotto il suo ombrello ci sta tutto il welfare e il giro di attività che fanno la gioia delle coop sociali. Ma adesso il sindaco le ha fatto un regalo. Alle deleghe fin qui ricoperte ne ha aggiunte due dal sapore catto-pacifista addirittura transnazionale: sono quelle di “Politiche per la Pace” e “Cooperazione Internazionale”, scritte così, tutto maiuscolo. I riminesi seguiranno con attenzione l’apporto dell’assessore in settori tanto vitali per la vita cittadina.

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