La collocazione del nuovo ponte per bypassare quello di Tiberio è stata scelta in sella alla bici

La collocazione del nuovo ponte per bypassare quello di Tiberio è stata scelta in sella alla bici

Ha qualcosa di esilarante la modalità con cui palazzo Garampi ha puntato sull'opzione di via Rossa. Le ripercussioni su arterie cittadine già piene di traffico. E l'esigenza inderogabile di un piano generale serio della mobilità.

Sul Corriere di Rimini si è appreso del progetto di un nuovo ponte sul taglio del Marecchia. Per la serie: la pianificazione questa sconosciuta. Prima si chiude il ponte di Tiberio e poi si pensa alla viabilità alternativa. Ma, del resto, prima si sono pedonalizzati i lungomari e adesso si sta pensando ai parcheggi. Tutto torna.
Dopo che gli strumenti urbanistici avevano già previsto altre soluzioni (qui), naturalmente cassate nel decennio del nostro rinascimento, come è stato individuato il posizionamento del nuovo ponte – che per ora prevede uno stanziamento di oltre 10 milioni di euro – non risulta chiarissimo, ma ha qualcosa di esilarante la modalità con cui palazzo Garampi ha puntato sull’opzione di via Rossa. E’ stata il frutto di… un giro in bicicletta dell’allora Sindaco Gnassi e della giunta («l’ex sindaco Andrea Gnassi e diversi assessori avevano fatto dei sopralluoghi in sella alla bici per andare a capire a quale altezza, lungo via Tonale, sarebbe stato meglio fare partire il nuovo ponte per “scollinare” il deviatore Marecchia»). Gli ingegneri non occorre che vadano a studiare all’università, è sufficiente che facciano il giro d’Italia.
Purtroppo gli aspetti bizzarri di questa vicenda sono diversi. Qual è il senso logico di attendere il progetto prima di aprire un confronto con i cittadini? Perché non credo che l’interesse generale faccia riferimento all’estetica dell’opera in sé, ma alla sua collocazione, quindi sarebbe bastato prendere una planimetria ed evidenziare la nuova strategia della mobilità, in ragione del suddetto sito di attraversamento.
Personalmente sono convinto che se si aprisse un dibattito da subito supportato dai relativi ipotizzati tracciati, tutto farebbe pensare che di lì a poco quest’ultima estemporanea uscita verrebbe cancellata. Sarebbe infatti sufficiente immaginare il carico di traffico che andrebbe ad assumere la Via Marecchiese, ma anche la via Matteotti, interessata dal nuovo tratto del Metromare Stazione-Fiera, senza contare che il previsto senso unico obbligherebbe chi proviene da nord ad un percorso impossibile, con ricadute su più arterie stradali compresa la stessa via Coletti.
L’idea che mi sono fatto è che questa specie di improvvisata serva semplicemente come alibi alla questione di via Bastioni Occidentali, destinata forse a rimanere chiusa (corsia monte-mare) non 45 giorni per la realizzazione della rotatoria, ma definitivamente.
Se poi queste valutazioni vogliono essere interpretate come una generica e strumentale critica, lo si dimostri con un serio calcolo ingegneristico di viabilità, dove credo che il posizionamento ipotizzato dimostrerebbe tutta la sua inutilità, trovandosi a cinquanta metri dal ponte già esistente sulla Circonvallazione.
In una precedente lettera avevo messo in luce la scelta di attraversamento decisa dal Piano Regolatore del ’94 che oggettivamente mi sembra la più puntuale alle esigenze viabilistiche della zona interessata. Sono molti a sospettare che detta scelta sia stata bocciata per evitare di portare il traffico nel cosiddetto “Borgo Fortunato”.
Chiudo con la mia solita litania, chiedendo cosa si aspetta a fare un piano generale serio della mobilità cittadina, che sarebbe anche la base infrastrutturale su cui dovrebbe poggiare la nuova pianificazione del Piano urbano generale della città.

Giulio Grillo

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