La rotatoria dei misteri davanti al ponte di Tiberio

La rotatoria dei misteri davanti al ponte di Tiberio

Sono partiti i lavori per la realizzazione della rotatoria in fondo a via D’Azeglio. Si continua con gli interventi che mancano di visione e di capacità di risolvere davvero i nodi della viabilità nel centro storico. Dimenticando la pianificazione contenuta nel Prg già una trentina d'anni fa.

Credo che la notizia non sia la rotatoria. La notizia sarebbe stata la chiusura del senso di marcia monte-mare sulla circonvallazione nel tratto ponte di Tiberio-rotatoria Valturio, il tutto per risolvere ovviamente il gigantesco bubbone del traffico su via Ducale. Ma nell’ultimo decennio in Comune hanno saputo affrontare e risolvere un problema legato alla mobilità?
Pensare di far passare nel silenzio generale tutto ciò mi sembra questa volta cosa difficile. Mi aspetto la protesta dei commercianti, anche per la chiusura del parcheggio Ex Sartini, così come la levata di scudi dell’utenza formata da tutti coloro che andavano verso il mare, i quali dovranno allungare il percorso di qualche chilometro utilizzando una via Marecchiese già di suo intasata, nuova circonvallazione e via Tonale, e avranno di certo qualcosa da ridire.
Va poi aggiunto che tutti i prossimi lavori che si apriranno con la cosiddetta “metropolitana”, tratto stazione-Fiera, e la conseguente restrizione della carreggiata stradale, aggraverà la già gravissima situazione degli spostamenti in città. E non serve la sfera di cristallo per capire cosa diventerà dover transitare su questa arteria, in particolare su viale Matteotti.
Sono convinto che presto dovranno fare retromarcia su tutto. Alla fine, meglio un semaforo che gestisca nei due sensi di marcia il tratto porta Galliana ponte di Tiberio, inserendo nel tempo anche l’attraversamento pedonale davanti al ponte di Tiberio, per “svuotare” il suddetto tratto.

Il tracciato (in giallo) per la viabilità alternativa al ponte Tiberio individuato nel Prg del 1994 e, a destra, la mappa attuale della zona.

Una situazione provvisoria, mettendo nel frattempo subito mano al nuovo ponte che va realizzato assolutamente e che era stato previsto sin dal Prg del 1994. Con il doppio senso diventerebbe una valida alternativa a viale Matteotti, penalizzata in ragione del suddetto restringimento.
Non può non farsi notare l’incapacità manifesta che ha caratterizzato gli ultimi 10-11 anni nell’affronto degli aspetti strutturali della città, preferendo agire nell’ambito degli arredi urbani, fregandosene anche delle ricadute su traffico e parcheggi.
Volendola dire semplice semplice: se guardate quello che sta avvenendo nel centro storico, è del tutto evidente un dato oggettivo. Diventando sempre più inarrivabile, fa sì che i riminesi ne facciano sempre più a meno, di conseguenza la mobilità diminuisce e così qualcuno pensa di aver risolto i problemi, ma andando avanti con questa logica residenti e commercianti dovranno cambiare casa e negozio.
Molte le promesse che Andrea Gnassi ha fatto per dieci anni, tra cui quella che la chiusura al traffico veicolare del ponte di Tiberio si sarebbe attuata solo dopo l’apertura del nuovo ponte.
Un’opera che è sempre rimasta nel limbo e non ha mai avuto un sua definitiva collocazione, né dalle giunte Gnassi e nemmeno ora da quella Jamil, fatta salva una generica indicazione relativa a via Rossa, che praticamente sarebbe un doppione, trovandosi a meno di un centinaio di metri dell’attraversamento sulla nuova circonvallazione.
L’unica collocazione seria fu quella indicata nel Prg, che nessuno ha mai avuto il coraggio di attuare, nella solita logica che a Rimini le infrastrutture stradali sono subordinate agli umori dei cittadini più o meno interessati all’intervento di turno.

Giulio Grillo

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