La Diocesi di San Marino non sarà “assorbita” da Rimini

La Diocesi di San Marino non sarà “assorbita” da Rimini

Probabilmente dovranno ricredersi tutti coloro che avevano già data per certa la scomparsa della diocesi di San Marino e Montefeltro, sacrificata sull

Probabilmente dovranno ricredersi tutti coloro che avevano già data per certa la scomparsa della diocesi di San Marino e Montefeltro, sacrificata sull’altare della spending review di papa Francesco e dunque accorpata a Rimini. Perché se da un lato è vero che il pontefice, nella sua azione di riforma della Curia e di snellimento della chiesa, ha in mente anche la riduzione a 200 delle diocesi italiane, tagliandone in un colpo solo 26 (e non 36, come è stato scritto), dal Vaticano trapela che San Marino non sarà fra quelle. Ovviamente è ancora presto per dire l’ultima parola, ma con una certa sicurezza si può affermare che la ragione del salvataggio sta nella peculiarità della diocesi feretrana.

Sessantaquattromila battezzati sono pochi, ma “nel caso di San Marino quello delle “quantità” non può essere l’unico criterio in grado di determinare la decisione finale”, spiega un prelato di Santa Romana Chiesa. San Marino è uno stato sovrano (e fra l’altro già in anni recenti fu unita a Rimini ed il cambio di “status” avvenne a seguito di un lavoro lungo e certosino che vide impegnato anche mons. Mariano De Nicolò) e come tale sarà trattato anche da papa Francesco. Pare che il vescovo sia già ufficiosamente al corrente di questo orientamento. Senza particolari ansie mons. Andrea Turazzi continua dunque il suo lavoro, con crescente affetto e sostegno dei tanti che nel frattempo l’hanno meglio conosciuto e ne apprezzano le doti umani e pastorali. Sull’ultimo numero del settimanale  diocesano Montefeltro, il vescovo usa le parole del profeta Virgilio (“fervet opus”) per descrivere l’attuale “vivacità della diocesi nelle sue molteplici espressioni”.

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