La guerra della riviera contro i “meteo terroristi” finisce in una bolla di sapone

La guerra della riviera contro i “meteo terroristi” finisce in una bolla di sapone

I 300 siti di previsioni che erano finiti nel mirino dell'Aia si sono ridotti a 3. Niente cause legali ma solo mediazione civile. E l'Agcom fa sapere che non c'è nesso di casualità diretta tra la divulgazione del dato meteorologico ed una specifica scelta di acquisto da parte del consumatore. Per Pasqua impazzano già le previsioni.

Chi non ricorda gli annunci sulle azioni legali che la scorsa estate gli albergatori lanciarono urbi et orbi? “Porteremo in tribunale i meteo-terroristi”, fu il grido di guerra lanciato da titolari di hotel, stabilimenti balneari e un po’ tutta la filiera turistica. Circa 300 i siti di informazione meteo finiti nel mirino. “Esasperati – spiegarono albergatori e bagnini – dai siti internet commerciali di previsioni atmosferiche che hanno provocato, e provocano ancora oggi, diffondendo bollettini sbagliati, ingenti danni economici e di immagine agli operatori del settore turismo”. Addirittura quantificarono in15 milioni di euro le perdite a weekend causate dalle bombe d’acqua virtuali. Una intera economia dipendente da chi assicura sole o pioggia senza avere nessuna “patente” per farlo.
Da qui la decisione: ci vedremo in tribunale, dissero minacciosi i titolari degli hotel di tutta la costa romagnola, appoggiati nella loro azione da Federalberghi Emilia Romagna e dall’allora assessore al turismo Maurizio Melucci.
A che punto è la guerra delle carte bollate? Si saranno almeno un po’ spaventati questi “meteo terroristi?” Quali sono le previsioni per la Pasqua 2015, che molti portali già anticipano perché, va da sé, “per poter scegliere una destinazione non si può prescindere dalle previsioni del tempo”? La solita storia. C’è chi, pur analizzando solo delle tendenze, butta la che a Pasqua le temperature dovrebbero essere superiori alle medie stagionali e, proprio per questo, non si possono escludere precipitazioni improvvise e abbondanti, soprattutto al nord. Al sud invece caldo e sole. E così c’è chi si spinge fino a proporre di scegliere i musei per chi non vuole correre il rischio pioggia.
Anche fra i principali siti meteo ad oggi c’è chi si spinge già fino al 31 marzo con il dettaglio delle diverse fasi della giornata e con previsioni sulle singole località turistiche.
Il caos continua a regnare sovrano. “Abbiamo optato per l’istituto giuridico della mediazione civile”, spiega Patrizia Rinaldis, presidente degli albergatori di Rimini, al nostro giornale. “Entro fine marzo dovremmo incontrare tre dei responsabili dei principali siti meteo in Italia e capiremo qualcosa di più”. Si punta ad un accordo di mediazione, dunque. Niente denunce legali e, soprattutto, si è di molto ristretto il tiro rispetto ai 300 siti inizialmente presi di mira. Accordo su cosa? “Abbiamo presentato un elenco di richieste molto dettagliate: tempestività nell’aggiornamento delle notizie, tenendo conto delle specificità locali, possibilità di fornire informazioni meteo che seguano il reale andamento climatico e quindi se in una giornata dovessero esserci due ore di pioggia, il simbolino relativo di maltempo non può rimanere invariato per tutta la giornata. E poi previsioni a breve distanza, massimo due o tre giorni…”
Patrizia Rinaldis dice chiaramente che quella degli albergatori è soprattutto “una battaglia moralizzatrice”, con l’obiettivo di poter “arrivare ad introdurre una regolamentazione nazionale che al momento non esiste”.
Il problema sta infatti a monte. L’Anesv, associazione che tutela spettacoli viaggianti e parchi divertimento, raccogliendo le lamentele dei propri soci, si è rivolta all’Agcom con la speranza di ottenere un intervento risolutore in materia di diffusione di previsioni meteorologiche non attendibili. Alla segnalazione, accompagnata da una voluminosa rassegna stampa e dichiarazioni rese dai titolari di alcune strutture che quantificavano disdette copiose di visitatori a seguito dei meteo allarmi infondati, l’Autorità ha alzato le braccia al cielo. Il responso è il seguente, messo nero su bianco in una lettera all’Anesv firmata dal segretario generale di Agcom, Roberto Chieppa. Agcom ha disposto “l’archiviazione per inapplicabilità” della segnalazione. “L’Autorità ha ritenuto che la diffusione di previsioni meteorologiche ha natura informativa e pur essendo idonea a influenzare una pluralità indeterminata ed indeterminabile di comportamenti umani, non è suscettibile di influenzare una specifica decisione di natura commerciale del consumatore, stante l’assenza di un nesso di casualità diretta tra la divulgazione del dato meteorologico ed una specifica scelta di acquisto da parte del consumatore”.
Manca un argine, dunque, e il settore del turismo ad oggi non ha appigli ai quali ancorare la propria battaglia. “Certi siti continueranno a fare attività di link baiting, ovvero di diffusione di notizie allarmanti con il solo fine di ottenere visite ai loro portali, pieni di pubblicità a pagamento”, spiega il segretatrio generale Anesv, Maurizio Crisanti. “Continuando ad erogare servizi meteo senza alcun controllo da parte di qualche istituzione, in quanto in Italia la figura del meteorologo non è normata”. In attesa di una regolamentazione vera, non resta che aprire l’ombrello. Contro i profeti di sventure climatiche.

L’immagine è tratta da ilmeteo.it e accompagna un servizio dal titolo “con la primavera torna la maledizione del weekend!”.

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