Novaport Italia srl, la società che ha partecipato al bando Enac per il "Fellini" e che poi aveva mire espansionistiche in quel di Ancona, è in liquid
Novaport Italia srl, la società che ha partecipato al bando Enac per il “Fellini” e che poi aveva mire espansionistiche in quel di Ancona, è in liquidazione. Ha avuto vita breve. Venne costituita il 12 giugno del 2014 “su incarico diretto della Novaport Ltd, società di diritto russo, con il preciso mandato di partecipare al bando di gara Enac per la gestione dell’aeroporto di Rimini e successivamente all’offerta ad evidenza pubblica per l’acquisizione delle quote di maggioranza della società Aerdorica Spa che gestisce l’aeroporto di Ancona”, ha puntualizzato lo stesso Andrea Delvecchio in occasione della polemica con l’allora console russo di Ancona Armando Ginesi.
Novaport Italia aveva offerto 30 milioni di euro, di cui 22 per acquisire la quota maggioritaria di Aerdorica, 6 milioni per il saldo dei debiti residui e 2 milioni per un ulteriore acquisizione, entro un quadriennio, di un altro 12,7% di azioni possedute dalla Regione Marche.
Meno di un anno fa la Regione Marche e l’assemblea dei soci di Aerdorica (società di gestione del “Raffaello Sanzio”) diedero parere favorevole all’ingresso di “Novaport Italia” che avrebbe dovuto gestire lo scalo di Ancona-Falconara con un pacchetto di maggioranza del 53%.
Nulla è andato in porto, i russi non si sono visti, la situazione dell’aeroporto marchigiano si fa sempre più difficile e davanti alla decisione (comunicata con un avviso affisso in bacheca) di licenziare una ventina di dipendenti i sindacati sono sul piede di guerra e parlano del cda di Aerdorica, di cui Delvecchio è amministratore delegato (non si sa ancora ufficialmente con quale compenso perché il dettaglio continua a non essere pubblicato sul sito alla voce “amministrazione trasparente”), come di “dilettanti allo sbaraglio”, dove “nessuno è del mestiere”. E con la Corte dei conti che è intervenuta sulla Regione chiedendo di interrogarsi sul serio sul fatto di mantenere una società di gestione che ha accumulato un debito da 40 milioni di euro.
Delvecchio rilancia indicando per il Sanzio il traguardo di diventare scalo intercontinentale ma serve un investitore internazionale che ad oggi non c’è. Avrebbe dovuto essere la Novaport russa, ma tutto è naufragato.
L’andamento del traffico di Aerdorica (statistiche Assaeroporti) è in picchiata: -23,6%, – 15%, -4,9% di passeggeri nei primi tre mesi dell’anno, – 18,1%, -18,8%, -13% i movimenti, -17,3%, -13,3%, -16,6% le merci.
Novaport Italia, impresa inattiva, 120 mila euro di capitale sociale suddiviso in parti uguali fra Delvecchio e Petrov Viliyan Ivanov, è stata messa in liquidazione (liquidatore lo stesso Delvecchio nominato con atto del 3 marzo scorso). L’oggetto sociale della società era “lo sviluppo, la progettazione, la realizzazione, l’adeguamento, l’adempimento, la gestione, la manutenzione ed uso degli impianti e delle infrastrutture per l’esercizio dell’attività aeroportuale, nonché delle attività connesse o collegate, purché non a carattere prevalente, che possano promuovere lo sviluppo del traffico aereo, del turismo e del commercio”.
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