La piadina vuota

La piadina vuota

Rimini è una città, è una provincia del nordest meridionale italiano, porto romano, tappa intermedia della storia, sono tutti passati da Rimini ma poc

Rimini è una città, è una provincia del nordest meridionale italiano, porto romano, tappa intermedia della storia, sono tutti passati da Rimini ma poco si è contaminato. Una città mediocre, abitata da persone per bene d’inverno, letargie umane, d’estate esplode la festa, ronde di ormoni maschili e femminili nella danzetta sclerotica e di cattivo gusto del teatrino plastico della riviera, che sia chiaro esistono anche persone eccezionali.

al confino
cibi, parole, emozioni

di Paolo Bissaro

La platea non c’è più da anni, un progressivo impoverimento delle presenze ha illuminato d’idee nuove l’amministrazione in una macchiavellica soluzione. E’ stato sdoganato il turista riminese, non viene da lontano, arriva da oltre la ferrovia, dalla collina, una finta eleganza, gonfio di bile, pronto per evaporare nella molo street parade, nella notte rosa, nel free borg e negli innumerevoli week end che si susseguono impietosamente uguali, vuoti, alcolici, un precipizio dolce e pericoloso in una disfatta umana condivisa, messa in sharing, concordata con il piccolo manipolo dei soliti noti, degli amichetti, degli interessi più vasti. Rimini galleggia, tanto per citare Gaber nel Conformista, si è fatta l’auto galleggiante, non eccelle in nessun campo, la pax sociale voluta e tanto desiderata negli anni ha creato un vuoto tra la situazione reale e quella comunicata per accrescere un senso di appartenenza di stampo mafioso o profondamente leghista, a Rimini o ti allinei o rimani fuori dal barcone che sta attraccato al porto.
Friburgo più precisamente Freiburg im Braisgau, gioiello ai piedi della Schwarzwald, foresta nera, borgo incontaminato, un sistema idrico naturale che disegna i bordi delle strade, porta idee e idratazione mentale, trasporti pubblici eccezionali 24 ore al giorno, c’è solo un problema, non hanno la ruota che gira e che mette in evidenza il vuoto ventennale delle idee di Rimini, una città né di pesce né di carne, un territorio autoreferenziale che non si aggancia alle eccellenze, un’élite che se si confrontasse con il mondo sbiancherebbe come un giglio. Le uniche interazioni economiche di rilievo sono i fiumi di denaro che transitano per e da San Marino dopo il suo scoppio bancario, il turismo è una fetta golosa per tutti quelli che hanno liquidità, gli epiloghi sono facilmente immaginabili.

Piadina Romagnola

Per 6 piade:

500 gr di Farina 0
100 gr di Strutto
225 gr di Acqua del Rubinetto
10 gr di Sale
10 gr di Zucchero
2 gr di Bicarbonato

 

Sono Paolo Bissaro, cuoco artigiano, essendo concentrato da una vita sulla sostanza al limite della sopportazione altrui per certe mie rigidità, sviluppo il mio lavoro nel cercare di rispondere alla fame atavica italiana, popolo buono e buono da mangiare, ma che ha sofferto fame e incomprensioni con la storia. I cliché culinari non li sopporto, l’ostentazione selvaggia di questa sottospecie di borghesia attuale convinta che il cibo sia uno status da lenzuolare mi allergica, mi fa scrivere molto onestamente che è meglio un’aristocrazia o un popolo affamato che questo becero presente di finti ricchi e finti poveri.

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