La scoperta del mercato russo e la città senza memoria

La scoperta del mercato russo e la città senza memoria

L'avvio a Rimini dei collegamenti con la Russia nei primi anni 90. Negli ultimi 25 anni (1993-2018) sono arrivati all'aeroporto di Rimini dalla Russia 2.159.608 passeggeri. Dal 2011 al 2014 (gestione Aeradria) al quadriennio 2015-2018 (gestione Airiminum) il calo è stato del 61%. Vediamo anche la ricaduta economica relativa al soggiorno e al traffico merci. Gli obiettivi mancati e le previsioni.

La pubblicazione ENAC “I dati di traffico 2018” suddivide la provenienza del movimento passeggeri – 184.810.849 (+5,58%) – del traffico commerciale complessivo dei servizi di linea e charter in 8 aree:

Italia 34,74%
Unione Europea (27 Paesi) 48,62%
Altri Europa (12 Paesi) 5,27%
Asia e Oceania (31 Paesi) 5,76%
Canada/Usa (2 Paesi) 0,30%
Sud America (5 Paesi) 2,02%
Africa (15 Paesi) 2,02%.
Nell’area dei Paesi extra U.E., che nel 2018 ha registrato un movimento di 9.928.978 passeggeri, la Russia con 2.769.798 ha rappresentato il 28% del traffico aereo.

Gli scali aerei della Russia
Nella Federazione Russa gli aeroporti Iata (organizzazione internazionale della quale fanno parte oltre 240 compagnie che trasportano il 93% del traffico internazionale) sono 142. Il territorio della Federazione è suddiviso in 8 distretti dove operano i maggiori scali aerei del Paese:
Caucaso settentrionale: 1 aeroporto
Centrale (Mosca): 3 aeroporti
Orientale: 2 aeroporti
Meridionale: 3 aeroporti
Nord occidentale: 2 aeroporti
Siberia: 3 aeroporti
Urali: 3 aeroporti
Volga: 3 aeroporti

Mosca rappresenta circa il 50% del traffico, che nel 2016 (ultimo dato disponibile) ha avuto un movimento di 121.675.000 passeggeri.

Gli arrivi in Italia
In un quarto di secolo i passeggeri arrivati dalla Russia in Italia sono stati 14.235.069, così suddivisi per quinquennio:

1993-1997: 759.990
1998-2002: 774.535 (+22%)
2003-2007: 2.348.650 (+203%)
2008-2012: 3.694.452 (+57%)
2013-2017: 5.307.543 (+44%)
2018: 1.384.899 (+24% sul 2017)
Totale: 14.270.069

Dal 1993 al 2018 gli arrivi dalla Federazione Russa sono aumentati del 799%.

Collegamenti con tratte superiori ai 50mila passeggeri
Negli annuari dei dati di traffico 2012 e 2018 pubblicati da Enac risulta che gli aeroporti che hanno registrato tratte superiori ad un movimento di 50mila passeggeri per le destinazioni di Mosca e San Pietroburgo sono stati 4 nel 2012 e 7 nel 2018:

Roma-Mosca: 389.760 (2012) e 612.585 (2018) +80%
Roma-San Pietroburgo: 119.584 (2012) e 235.238 (2018) + 97%
Milano Mosca: 397.409 (2012) e 520.333 (2018) +31%
Milano-San Pietroburgo: 73.693 (2012) e 154.658 (2018) +110%
Rimini-Mosca: 309.959 (2012) e 87.758 (2018) -71%
Venezia-Mosca: 128.469 (2012) e 167.761 (2018) +31%
Bergamo-Mosca: // (2012) e 154.658 (2018)
Bologna-Mosca: // (2012) e 155.655 (2018)
Pisa-Mosca = (2012) e 161.157 (2018)
Pisa-San Pietroburgo: // (2012) e 50.487 (2018)
Totale: 1.418.874 (2012) e 2.300.300 (+62%).

Nel 2012 le tratte con oltre 50mila passeggeri originati dai 4 aeroporti su un movimento totale di 1.879.186 hanno rappresentato il 75%; nel 2018 su un totale di 2.769.798 passeggeri l’83%.

Gli arrivi a Rimini
Nell’incontro del 15 aprile scorso con le categorie economiche e la stampa, la presidente della società di gestione dell’aeroporto, ha ricordato che quando il 1° aprile 2015 partì il primo volo da Mosca i permessi di atterraggio sono arrivati durante il volo. Uno sguardo al passato recente e remoto sarebbe stato opportuno. A tale riguardo è doveroso ricordare ai rappresentanti delle categorie economiche e della stampa presenti alla conferenza, che il collegamento con la Russia ebbe inizio nell’estate del 1993 dopo aver superato non poche difficoltà, stante il fatto che allora l’aeroporto militare era una base Nato e, pertanto, non abilitato ai voli provenienti dall’Europa dell’Est.
L’apertura ai Paesi dell’Est fu comunicata con telegramma dell’11 febbraio 1993 dal Capo di Gabinetto dell’allora ministro della Difesa, onorevole Andò, a partire dal 15 maggio 1993.

Passeggeri e cargo
Negli ultimi 25 anni (1993-2018) sono arrivati all’aeroporto di Rimini dalla Russia 2.159.608 (in Italia 14.209.069) passeggeri e sono state spedite via aerea in Russia 51.940 tonnellate di merce, come riportato nella sottostante tavola.

Raffronto movimento passeggeri russi (arrivi più partenze) gestione Aeradria 2011-2014 con gestione Airiminum 2015-2018

Società Aeradria
2011 movimento passeggeri 408.863
2012 movimento passeggeri 432.483
2013 movimento passeggeri 476.694
2014 movimento passeggeri 416.530 (10 mesi)
Totale movimento passeggeri 1.734.570

Società Airiminum
2015 movimento passeggeri 113.572 (9 mesi)
2016 movimento passeggeri 170.009
2017 movimento passeggeri 218.388
2018 movimento passeggeri 170.323
Totale movimento passeggeri 672.292

Dal primo quadriennio (Aeradria) al secondo (Airiminum) il movimento dei passeggeri russi è diminuito del 61% (-1.062.278); -531.140 arrivi.
Se si raffronta il totale degli arrivi 2015-2018 previsti nel piano di Airiminum scelto da Enac in sede di gara (1.518.000) con il consuntivo dello stesso periodo (502.565) risulta una perdita di 1.015.435 arrivi, pari a -67%. Con questo passo sarà difficile fare dell’aeroporto Fellini “il punto di collegamento con il mondo”.

La ricaduta economica sul territorio dei passeggeri russi dal 1993 al 2018
L’entità della spesa fa riferimento a quattro settori: soggiorno, acquisti in esenzione Iva/tax free, acquisti merce via aerea (cargo) e acquisti merce via gomma.

Soggiorno
L’Osservatorio Turistico Regionale dell’Emilia-Romagna ci ha cortesemente stimato la “spesa media giornaliera per una vacanza di una settimana in media stagione in pensione completa in hotel a 3 stelle in camera doppia, compresi extra, pese per divertimento/svago, shopping, trasporti”; per i periodi:
1993/1997: € 95
1998/2002: € 131
2003/2007: € 145
2008/2012: € 151
2013/2017: € 174
2018: € 185.
Dalle statistiche regionali sugli arrivi e presenze risulta che la permanenza media dei passeggeri russi è di giorni 5.

Acquisti privati e commerciali
Nel 2011 la società Aeradria effettuò una ricerca, la cui relazione fu allegata al bilancio d’esercizio di quell’anno, per conoscere le spese effettuate dai passeggeri russi durante il loro soggiorno in riviera.
Da detta ricerca risultò che il totale della spesa per soggiorno, acquisti privati, merce via aerea e via gomma, ammontò a € 970.660.714.
Tenendo conto dei coefficienti di rivalutazione monetaria, il costo totale di detti acquisti, suddiviso per quinquennio è risultato di:

1993-1997: € 342.070.000
1998-2002: € 466.905.000
2003-2007: € 974.871.000
2008-2012: € 2.242.000.000
2013-2017: € 2.070.000.000
2018: € 264.513.00
Totale 1993-2018: € 6.360.377.000

Si può valutare che la ricaduta economica sul territorio dei passeggeri russi dal 1993 al 2018 sia stata di circa:
spese per soggiorno: € 1.647.724.000
spese per acquisto merce: € 6.360.377.000
Totale spese 1993-2018: € 8.008.101.000
Spesa media per passeggero: € 3.708

Gli obiettivi mancati: il movimento passeggeri
Se il raffronto del movimento dei passeggeri russi del quadriennio 2011-2014 (gestione società Aeradria) con il successivo 2015-2018 (gestione società Airiminum) registra una diminuzione del 61%, la perdita del movimento totale passeggeri (da 2.732.160 a 1.027.079 è stata di -1.705.081 passeggeri e -62%. Più rilevante diventa la perdita se il raffronto viene fatto con il movimento passeggeri di 3.166.650 previsti nel piano scelto da ENAC. Mancano 2.139.571 pari ad una diminuzione percentuale del 67%.

Il balletto del milione di passeggeri
Il piano prevedeva di superare il milione del movimento passeggeri nel 2019. Nel convegno del maggio 2017 l’a.d. della società Airiminum sposta il traguardo al 2023 e annuncia che nel 2037 si raggiungeranno i 3 milioni di passeggeri anziché i 2 milioni previsti dal piano alla fine della concessione (2044).
Nel 2011 nella graduatoria degli scali in base “al numero totale dei passeggeri trasportati” lo scalo di Rimini era classificato al 24° posto; nel 2018 passa al 32°. Come numero di passeggeri siamo tornai al 1969 (385.432).
Con questi risultati sarà difficile fare del “Fellini” la porta della Romagna e il punto di collegamento con il mondo.

Il traffico merci
“L’obiettivo potrebbe essere quello di sviluppare la domanda da e verso il territorio oltre che intercettare parte del traffico cargo di Ancona” (Opuscolo Airiminum, 2014)
Risultato: 2011-2014 (società Aeradria) tonnellate 1.894; 2015-2018 (società Airiminum) tonnellate 42. La perdita percentuale è stata del 97,89%.

Interventi infrastrutturali
A tutto il 2011 la società Aeradria, anche a seguito dell’aumento del traffico proveniente dalla Russia, ha effettuato interventi nelle aree: aerostazione, doganali e antistanti l’aerostazione, per una spesa totale di € 51,27 milioni.
La nuova società di gestione nel corso della durata trentennale, prevede di effettuare opere per € 42,7 milioni, di cui € 15,7 milioni erano previsti per interventi, non effettuati, nel quadriennio 2015-2018.
L’ esecuzione del nuovo piano, grazie alla “benevolenza” dell’ENAC, è stato rinviato al quadriennio 2020-2023. Gli interventi prevedono una spesa di circa 22 milioni di euro, spesa per la quale la Regione, con altrettanta benevolenza, contribuirà con una “somma importante”, come ha assicurato il presidente Bonaccini. A che titolo? Se con tanta generosità la Regione fosse intervenuta a suo tempo, forse la gestione precedente non sarebbe arrivata al fallimento.

Le vecchie e le nuove tratte
Dal 2011 al 2014 l’aeroporto di Rimini è stato collegato con 27 tratte, delle quali 13 con la Russia (Mosca, San Pietroburgo, Ufa, Samara, Kazan, Ekaterinburg, Novosibirsk, Rostov, Krasnodar, Saratov, Nižnij, Novgorod, Volgograd).
La media annua dei passeggeri russi arrivati in aeroporto è stata di 212.500. Nel quadriennio 2015-2018 la media è scesa a circa 91.600 (-57%)

La previsione 2019: il traffico
Per il 2019 Airiminum prevede un aumento del traffico del 33,4%. Detto incremento dovrebbe, a fine anno, portare gli arrivi a 206.787 (+51.023) passeggeri e il movimento a 405.790 (+101.600) passeggeri.
I collegamenti con la Russia, secondo le nostre previsioni, dovrebbero scendere da 13 a 5 (-62%): Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg, Krasnodar, Rostov.
Secondo le nostre valutazioni, augurandoci di sbagliare, nel corrente anno l’incremento del traffico dovrebbe essere del 15% circa, portando il movimento a circa 349.820 passeggeri.

La ricaduta economica: la previsione di Airiminum
Di recente Airiminum ha sottolineato che “con 400mila passeggeri si creano 1.600 posti di lavoro, si garantiscono 700mila presenze turistiche, per 450 milioni di indotto”.
Se si realizzasse quella previsione i 400mila passeggeri (gli arrivi stimati sono 207mila) soggiornerebbero giorni 1,75 e la spesa per presenza risulterebbe di € 642,85!
Quanto ai 1.600 posti di lavoro va precisato che nel 2018 i 152.764 passeggeri arrivati in aeroporto hanno rappresentato il 4,65% sul totale degli arrivi in provincia (3.711.863), le cui attività turistico-commerciali erano già dotate del personale necessario.

Le nostre previsioni
Dalle statistiche regionali degli arrivi e delle presenze, risulta che la permanenza media dei turisti provenienti dall’Europa è di giorni 5.
I 206.587 passeggeri in arrivo dovrebbero garantire 1.032.036 e non 700mila presenze previste da Airiminum.
Se si considera un costo medio di € 225 per presenza, la ricaduta economica dovrebbe risultare di circa € 232.208 milioni, anziché 450 milioni ipotizzati da Airiminum.
Ma come tanti scolaretti a Rimini tutti ascoltato in silenzio.

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