La tangentopoli veneta lambisce anche Rimini

La tangentopoli veneta lambisce anche Rimini

Le società legate al Mose, al centro dell'inchiesta e degli arresti eccellenti, con quel bottino di 25 milioni di euro di fondi neri che servivano a

project-rimini project-rimini2Le società legate al Mose, al centro dell’inchiesta e degli arresti eccellenti, con quel bottino di 25 milioni di euro di fondi neri che servivano a finanziare politici e burocrati a vari livelli, che sta dando un gran lavoro a magistrati, Guardia di finanza e polizia tributaria, comparivano anche nella realizzazione del project financing del lungomare di Rimini. Sono quelle del gruppo Mantovani e l’Adria Infrastrutture. Quest’ultima, secondo il gip del Tribunale di Venezia, Alberto Scaramuzza, che ha firmato l’ordinanza di arresto per 35 persone coinvolte, era al centro di un sistema corruttivo che integrava “in un’unica società (Adria Infrastrutture, appunto, ndr) corrotti e corruttori, controllata da Mantovani Group, di cui è stata formalmente titolare per un certo periodo Claudia Minutillo, segretaria di Galan, il cui capitale sociale, tramite prestanome, è detenuto, dall’ex presidente della Regione (Galan, ndr), dal suo assessore di riferimento in materia di infrastrutture Renato Chiso”.
Il project era quello messo in cantiere dalla giunta Ravaioli e Melucci e relativo a Marina Centro, che vedeva coinvolto in veste di progettista l’architetto Julien De Smedt dello studio “JDS Architects” con sedi a Bruxelles, Copenhagen, Belo Horizonte e Shangai. Un intervento progettato su un’area di 72 mila metri quadrati, 7 mila dei quali interessata da Hotel, 15 mila da strutture commerciali, parcheggi e altro.
I project del lungomare partirono col vento in poppa con l’obiettivo di ridisegnare il waterfront di Marina centro, poi si sollevarono le critiche di una parte consistente dell’opinione pubblica restia a veder trasformato il lungomare di Rimini secondo il modello Dubai, e alla fine il piano strategico mise tutto in stand by, fino a quando la giunta Gnassi decretò che non erano in linea con il masterplan del piano strategico. Ma ormai non erano nemmeno in linea con la crisi finanziaria e con la bolla immobiliare scoppiata nel 2008. La procedura concorsuale portò alla presentazione di tre progetti: Impresa Mantovani/Studio Altieri (capofila progettuale, Architetto Julien De Smedt) e Gruppo Coopsette (capofila progettuale, Architetto Jean Nouvel) per il tratto piazzale Boscovich – piazzale Kennedy, più il Gruppo Gecos (capofila progettuale, Studio Norman Forster) per il tratto piazzale Kennedy – piazzale Marvelli.
Dagli interrogatori di Claudia Minutillo (fra l’altro anche ex compagna ed ex socia di William Colombelli, console a disposizione di San Marino, nominato nel 2005, e amministratrice della Finanziaria infrastrutture insieme allo stesso Colombelli, con sede nella piccola Repubblica) emerge adesso anche tutto il marcio legato alle operazioni sammarinesi: le false fatturazioni della Bmc broker del Titano per creare fondi neri all’estero. Molto stretto il legame di Galan con San Marino e fa un certo effetto rileggere oggi le dichiarazioni che fece nel 2011, quando in veste di ministro per la cultura, si recò in visita a San Marino ricordando il legame di amicizia con San Marino dal 2004, e ricevendo l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Equestre di S. Agata.
A proposito del console in affari, il movimento civico Rete si è chiesto: “Non suona un po’ strano che una persona appena nominata Console abbia come primo tra i pensieri quello di aprire una società a San Marino? Per di più una finanziaria?”

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