L’allarme dei revisori dei conti: il Trc rischia di “affondare” Agenzia Mobilità

L’allarme dei revisori dei conti: il Trc rischia di “affondare” Agenzia Mobilità

Il collegio sindacale di Agenzia Mobilità ancora una volta parla chiaro e lancia un altro allarme: "Agenzia Mobilità non ha ancora provveduto al reper

Il collegio sindacale di Agenzia Mobilità ancora una volta parla chiaro e lancia un altro allarme: “Agenzia Mobilità non ha ancora provveduto al reperimento delle risorse necessarie al cofinanziamento dell’opera Trc. Tale situazione indica l’esistenza di un’incertezza che può far sorgere significativi dubbi sulla capacità dell’impresa di operare in continuità”. Lo scrivono i revisori dei conti dell’Agenzia Mobilità nella loro relazione al bilancio 2014 sul quale l’assemblea dei soci è chiamata ad esprimersi domani.
La relazione porta la data del 14 luglio e contiene rilievi pesanti. “La società non si è ancora attivata per la stipula di un mutuo necessario al finanziamento della quota a proprio carico (7 milioni di euro, ndr) della realizzazione dell’opera Trc o adeguate linee di credito né per la riscossione delle risorse da parte degli Enti sottoscrittori dell’Accordo di programma, con conseguente rischio di tensioni finanziarie”.
Il bilancio 2014 di Agenzia Mobilità si chiude con una perdita di euro 2.351.867, “dovuta principalmente – fanno notare i revisori – alle svalutazioni operate su immobilizzazioni in corso di realizzazione (riferite in gran parte alle conseguenze derivanti dal fallimento della società olandese APTS) e da accantonamenti per oneri e spese”.
Il fallimento della società olandese che avrebbe dovuto fornire il Phileas incide parecchio, 1 milione e 300 mila euro solo per i maggiori costi di adeguamento delle opere alla nuova tipologia del materiale rotabile. Bisognerà rivedere il progetto delle banchine di fermata (17) per permetterne l’utilizzo al nuovo veicolo che verrà scelto e sul quale, anche nella relazione al bilancio, Agenzia Mobilità fornisce poche informazioni (mentre si dilunga con dovizia di particolari sul contenzioso col Comune di Riccione).
Ma non sono le uniche “critiche” mosse. Agenzia Mobilità (che, va ricordato, è controllata per oltre il 79% dal Comune di Rimini) non ha ancora sostituito il presidente dimissionario Roberta Frisoni, che ha tolto il disturbo a fine maggio accampando generiche ragioni di ordine personale e professionale: pare lo farà domani, e il nome che circola è quello di Monica Zanzani, presidente dei revisori dei conti del Comune di Rimini fino al prossimo 4 agosto, ma il collegio sindacale di Agenzia Mobilità scrive che “l’organo amministrativo è attualmente composto da soli due amministratori e quindi in modo non conforme a quanto previsto dallo statuto sociale, con conseguenti rischi di natura operativa”.
La lista dei rilievi continua con un’altra sottolineatura da matita rossa: “La società non ha fornito al Collegio il business plan aggiornato dell’opera Trc al fine di poterne verificare la coerenza e la sostenibilità futura dell’opera…” e, dicono sempre i revisori, Agenzia Mobilità “non ha ancora provveduto alla definizione dei rapporti col soggetto gestore il servizio TPL per i debiti precedenti all’anno 2013, concorrendo gli stessi ad una significativa esposizione dei debiti a breve termine”. Non è tutto. L’Agenzia vanta un credito di oltre 578 mila euro nei confronti della Regione Emilia Romagna che però, dicono i revisori, “presenta elementi di dubbia esigibilità e quindi avrebbe dovuto essere trattato contabilmente con prudenziale svalutazione”.
Agenzia Mobilità stima che i danni creati dal fallimento della ditta produttrice del mezzo (3.030.130) e i ritardi nella esecuzione delle opere causati dal Comune di Riccione (1.635.000), ammontino a 4.665.130 euro, ma la cifra sarebbe destinata ad aumentare. Un ulteriore fabbisogno finanziario da reperire, dunque, posto che non è certo, e men che meno immediato, il risultato delle azioni di recupero della somma.
Infine, dall’avvio del Trc ad oggi, Agenzia Mobilità ha cambiato sostanzialmente il proprio ruolo: attualmente non dispone di entrate autonome se non quelle derivanti dalla contribuzione degli enti soci. “Il che pone il problema della costante ricerca di disponibilità di liquidità fino, almeno, alla messa in esercizio del sistema e comporta l’indifferibile esigenza del ricorso al credito per far fronte alle esigenze di finanziamento sia proprio che di quello di anticipazione delle quote di contributo di competenza di altri soggetti, se non disponibili”. Tutto, nero su bianco, nel bilancio. La strada si fa sempre più in salita. Ma non si può dire che fosse difficile prevederlo: “Il Trc va sospeso: Agenzia Mobilità non ha i soldi per finanziare l’opera”. Era il 18 novembre scorso quando Mario Ferri lo documentava.

 

I nuovi mezzi del Trc

“Lo scorso febbraio Vossloh Kiepe S.r.l. e Vossloh Kiepe Gmbh, hanno proposto una soluzione tecnica per la sostituzione del Phileas conseguente al fallimento dell’A.P.T.S., di cui è stata già verificata, a meno degli aspetti di dettaglio relativi agli allestimenti superficiali delle banchine di fermata, la compatibilità con le dimensioni e le caratteristiche del tracciato”. Lo spiega Agenzia Mobilità nella relazione al bilancio 2014. “Il nuovo veicolo dovrà infatti avere caratteristiche tecniche e meccaniche confrontabili con quelle del veicolo originario e dovrà soddisfare in termini di prestazioni e capacità di trasporto le prescrizioni della delibera CIPE 93/06; per questo motivo dovrà risultare congruente con i parametri richiesti per la funzionalità e la sostenibilità dell’infrastruttura di trasporto in corso di realizzazione.
Il veicolo potrà essere predisposto per utilizzare un sistema di guida assistita di tipo ottico prodotto dalla Società Siemens, la cui installazione, valutabile in opzione, sarà vincolata al superamento delle prove attualmente in corso da parte della Commissione di Sicurezza Ministeriale della Direzione Impianti Fissi del Trasporto Pubblico Locale sul sistema analogo di Bologna ai fini dell’accosto in fermata (montato sul veicolo Crealis della Irisbus)”. Ma, si legge ancora, “recentemente l’ATI aggiudicataria della fornitura del materiale rotabile ha proposto (lett. del 28/05/2015 prot. AM 3642/2015) di sostituire il mezzo con un diverso fornitore; la proposta è attualmente all’esame di AM per essere poi sottoposta al Comitato di Coordinamento”.

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