Le tre Rimini del dopo Covid

Le tre Rimini del dopo Covid

Quella del reddito fisso, della rendita e dei professionisti di alto profilo. Quella del reddito mancante. E quella del reddito incerto. A settembre si faranno i conti. Decisivo l'andamento della stagione estiva.

Siamo dinnanzi a un ritorno alla vecchia immagine delle tre Italie (quasi di pari dimensioni) della fondazione Hume:
quella protetta dei dipendenti pubblici, delle grandi imprese private, dei professionisti ad alta qualifica;
quella dei piccoli commercianti ed autonomi che faticano a stare in piedi;
infine quella dei disoccupati, degli inattivi, dei lavoratori in nero o nel settore informale.
“L’effetto della pandemia sulle tre Italie”, al di là delle inevitabili differenze d’impatto di settore (con quelli a più alto assembramento colpiti di più), è stato molto diverso. Come ci hanno raccontato Banca d’Italia e il Censis prima dell’Istat, il primo terzo ha addirittura guadagnato. Il suo reddito è rimasto inalterato, i consumi si sono forzatamente ridotti e i risparmi sono dunque aumentati.
Gli altri due sono andati giù perché non avevano protezioni o difese.

L’immagine scattata dall’Istat parla anche di tre Rimini diverse in un’unica città:
la Rimini del reddito fisso (pensionati, dipendenti), della rendita (locatori), dei professionisti di alto profilo;
la Rimini del reddito mancante (locatari alberghieri, commerciali stagionali);
la Rimini del reddito incerto (cottimisti del terzo millennio come i riders).
A settembre l’intera Rimini rischia di rimanere impiccata alle scelte sbagliate compiute, non importa se per negligenza, incapacità, scalogna, imprevedibilità o ineludibilità. Il crack non chiederà permesso a nessuno ma tutti dovranno renderne conto!

La pandemia, “produrrà i suoi effetti anche nelle dinamiche di riproduzione sociale delle diseguaglianze collegate alle classi sia perché c’è una diversa esposizione ai rischi, legata ad esempio al tipo di lavoro, sia per una differente vulnerabilità in termini di malattie croniche e di capacità di avvantaggiarsi delle cure disponibili”.
Inoltre si è fermato l’ascensore sociale, in pratica la speranza di migliorare la propria condizione economica: una fetta consistente della popolazione, non sta migliorando la propria condizione economica ma sta arretrando.

Se in Italia e a Rimini vi sono tre tribù, tuttavia si può anche semplificare parlando di tutelati e non tutelati, in cui i primi hanno tutte le leve di comando e fanno di tutto per non cederle, mentre i secondi sono la stragrande maggioranza ma si sentono umiliati, sconfitti, delusi, privi di reazione.
La teoria marxista secondo la quale il futuro è delle classi lavoratrici e proletarie non pare adeguarsi alla realtà nostrana.
Eppure la storia riserva sorprese anche a coloro che sembrano uscire indenni:
se le attività estive costiere avranno il lockdown economico, il valore patrimoniale immobiliare condurrà ad una drastica caduta di valore, ma il valore immobiliare extra turistico, sarà indenne dal crollo dei prezzi?

Ci si salverà solo con le competenze e puntando su se stessi?
Quale atto amministrativo, politico, sociale, economico, culturale, monumentale è stato messo in atto per incrementare le competenze? E quale atto per aiutare a puntare su se stessi?
Il tribunale della storia ci attendo a fine settembre, quando anche l’ultimo ombrellone sarà tolto dall’arenile.
La giuria e gli imputati sono pronti al giudizio di un’intera generazione?

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