«Manca la domanda», ma vince la gara e si aggiudica un appalto da mezzo milione di euro di soldi pubblici

«Manca la domanda», ma vince la gara e si aggiudica un appalto da mezzo milione di euro di soldi pubblici

Succede in Comune a Rimini: le srl “Equilibrista” e “Agenzia Piano Strategico” avranno i fondi UE per il “Laboratorio Aperto” al museo.

Non passa giorno senza che le categorie economiche lamentino l’eccesso di burocrazia, la rigidità delle norme, i tempi biblici di attesa per poter far partire una qualunque iniziativa economica. Ma a Rimini la burocrazia a volte è molto facilitatrice e non vede l’ora di aggiudicare grosse somme di soldi pubblici. E’ successo proprio negli ultimi giorni: palazzo Garampi ha aggiudicato una gara da 512mila euro di fondi pubblici (comunitari e regionali) a due srl che si erano presentate in raggruppamento temporaneo d’impresa, ma una delle due, la mandataria, non aveva nemmeno inviato, entro il termine previsto dal bando, il modulo della domanda di partecipazione, che doveva essere compilato e firmato da parte del legale rappresentante.
Come siano andati i fatti lo può constatare ogni cittadino e lettore, scaricando dal sito internet del Comune di Rimini i verbali pubblicati lo scorso 21 settembre (qui). Riepiloghiamo.
L’argomento è l’affidamento in appalto di servizi di gestione del “Laboratorio Aperto Rimini Tiberio”, fondi POR-FESR 2014-2020, Asse 6, Azione 2.3.1., da svolgersi al terzo e quarto piano dell’Ala moderna del Museo della Città in connessione con l’area dell’antico ponte romano.
Entro il 6 luglio 2020 i concorrenti – quattro società che in febbraio avevano dato la loro manifestazione d’interesse – dovevano presentare tutto ciò che costituiva la documentazione di gara e la loro offerta, progettuale ed economica. Al momento di stringere, tre ditte su quattro rinunciarono a presentarsi e al Comune arrivò un solo incartamento, quello di un RTI (raggruppamento temporaneo d’impresa) in via di costituzione. A mettersi assieme erano la società a responsabilità limitata e semplificata Equilibrista, in qualità di mandataria dell’RTI, e la s.r.l. Agenzia Piano Strategico, amministratore unico Maurizio Ermeti, in qualità di mandante.
L’incartamento, però, era molto deficitario: Equilibrista, leggiamo nel verbale, non aveva inviato la «domanda di partecipazione», più precisamente il «Modello di domanda di partecipazione alla procedura da sottoscrivere digitalmente da parte del legale rappresentante», cioè la prima delle carte previste dalla determinazione n. 1058 del 08/06/2020.
Non solo. Equilibrista non aveva indicato uno dei due soci nelle dichiarazioni sostitutive previste dall’art. 80 del Codice appalti; non aveva specificato i motivi per cui non è soggetta alla legge sul collocamento al lavoro dei disabili; inoltre, leggiamo dal verbale, «dalla polizza non emerge che Equilibrista s.r.l.s. sottoscrive in qualità di mandataria del costituendo RTI Rimini Future Lab»; infine, non aveva dichiarato le parti di servizio da eseguire (da suddividere a metà fra mandataria e mandante). I funzionari comunali aggiungevano: «si sottolinea che la mandataria deve in ogni caso possedere i requisiti ed eseguire le prestazioni in misura maggioritaria ai sensi dell’art. 83 comma 8 del Codice» appalti.
Da parte sua, anche la mandante dell’RTI, cioè l’Agenzia Piano Strategico, aveva mancato in vari punti: non aveva annullato la marca da bollo; non aveva dato le sue specifiche sulla legge per il collocamento dei disabili; non aveva presentato le dichiarazioni sostitutive previste al comma 1 art. 89 e al comma 7 art. 89 del Codice appalti; anch’essa, inoltre, non aveva dato i chiarimenti previsti sulle parti di servizio da suddividere fra le due società in raggruppamento.
Constatate tutte queste mancanze, il presidente di gara, la dipendente comunale Silvia Moni, aveva disposto che «mediante posta elettronica certificata, sia trasmessa all’impresa mandataria del costituendo raggruppamento la richiesta per il soccorso istruttorio, al fine di sanare le carenze riscontrate».
E’ una possibilità data dalla legge, appunto il Codice degli appalti, che prevede, citiamo dal testo di legge (art. 83 comma 9): «la stazione appaltante assegna al concorrente un termine, non superiore a dieci giorni, perché siano rese, integrate o regolarizzate le dichiarazioni necessarie», «in caso di inutile decorso del termine di regolarizzazione, il concorrente è escluso dalla gara».
Ciò che non troviamo nel verbale che abbiamo riepilogato finora, cioè il Verbale n. 1 del 09/07/2020 – prima seduta pubblica virtuale della gara, è il termine di regolarizzazione dato alla mandataria Equilibrista per mettersi a posto con le carte.
Nel Verbale n. 2 – seconda seduta pubblica virtuale del 10 agosto 2020, leggiamo che in quella data si riunirono la presidente di gara, Silvia Moni, più i componenti della commissione giudicatrice, tutti dipendenti comunali con vari ruoli (Catia Caprili, Errica Dall’Ara, Mauro Ferri), più un altro dipendente segretario verbalizzante, Luca Pollio.
Leggiamo: «entro le entro (sic) le ore 24:00 del 29 luglio 2020, termine di scadenza per la presentazione delle integrazioni/precisazioni fissato nella richiesta per soccorso istruttorio, l’operatore economico ha inviato, tramite PEC, la comunicazione prot. 188487 del 21/07/2020 (PEC in pari data delle ore 16:02) e relativa documentazione allegata».
Questo punto appare strano, perché il Codice appalti dispone che sia dato «un termine, non superiore a dieci giorni» per la regolarizzazione. Dai verbali non sappiamo in quale data è stato dato il termine di regolarizzazione, sappiamo però che il termine scadeva il 29 luglio, cioè ben 20 giorni dopo il 9 luglio, giorno in cui sono state riscontrate le mancanze ed è stato disposto il “soccorso istruttorio”.
Sia come sia, Equilibrista con la sua mandante Agenzia Piano Strategico vengono ammessi al prosieguo della gara come unico partecipante.
La loro “offerta tecnica”, cioè il progetto degli eventi e delle attività da svolgere nel “Laboratorio Aperto Rimini Tiberio”, viene esaminata dai tre commissari di gara. Il punteggio preso – 57,33 – non è molto alto. E’ molto al di sotto del massimo previsto, 80 punti. In altre parole, è come prendere 7 in pagella, “discreto”.
Ma anche qui arriva un soccorso: leggiamo nel verbale, «una volta ottenuti i parziali totali per l’offerta tecnica, la Commissione di gara effettua la riparametrazione», assegnando quindi non il punteggio di 57,33, ma il «punteggio riparametrato» di 80 punti, cioè il massimo.
Troppo generosi? Sembrerebbe, ma in realtà questo è possibile grazie alla previsione contenuta nella «Lettera di invito» alla gara che stabilisce: «se nel punteggio tecnico complessivo nessun concorrente ottiene il punteggio massimo [come successo a Equilibrista, ndr], tale punteggio viene riparametrato. La stazione appaltante procederà ad assegnare al concorrente che ha ottenuto il punteggio più alto sul totale dell’offerta tecnica il massimo punteggio previsto per lo stesso e alle altre offerte un punteggio proporzionale decrescente».
Siccome alla gara ha partecipato solo una ditta, anche se questa ditta ha preso solo 7 a giudizio dei commissari, il punteggio diventa automaticamente 10 grazie alla «riparametrazione». Applausi. Gara aggiudicata: 512 mila euro (IVA inclusa) per un appalto che si concluderà il 30 giugno 2022. Ma non è tutto, e torneremo sull’argomento a breve.

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