Marco Lombardi vuol fare il candidato governatore

Marco Lombardi vuol fare il candidato governatore

Marco Lombardi (nella foto con Michela Brambilla) ha fatto parecchio per Forza Italia a Rimini. E' stato il fondatore del movimento in provincia nel l

Marco Lombardi (nella foto con Michela Brambilla) ha fatto parecchio per Forza Italia a Rimini. E’ stato il fondatore del movimento in provincia nel lontano 1993. Ma è ancora saldamente in sella e non ci pensa proprio di cedere il passo ad un giovane per le prossime elezioni regionali. Sulla giostra della politica vuole starci ancora lui, forte anche del sostegno di Gianpiero Samorì. Chiede di fare un altro giro. L’ennesimo. E stavolta aspira alla carica di governatore. E’ il suo, a questo punto dei giochi (ma la settimana prossima si annuncia come decisiva per sbrogliare la matassa), il nome in cima alla lista per guidare il raggruppamento formato da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord. Se non fosse per le richieste della Lega, che reclama invece un proprio uomo (forse Alan Fabbri, sindaco di Bondeno) per trainare la coalizione, per Lombardi sarebbe già fatta, avendo anche il via libera di Verdini.

Le strade del centrodestra si dividono. Pare ormai certo che Ncd, Udc e Popolari di Mario Mauro, se ne andranno per la loro strada, e in questo caso si parla del forlivese Alessandro Rondoni (già candidato Ncd alle ultime elezioni europee per il collegio Nord-Est) come candidato presidente. La mancata unità del centrodestra è il modo migliore per fare harakiri. Pd e grillini ringraziano.

Marco Lombardi non molla. E’ in politica da 21 anni e forse ci ha preso gusto. E’ stato coordinatore provinciale di Fi, capogruppo in consiglio provinciale e dal 2000, ben 14 anni, in consiglio regionale con parecchi incarichi. Tre mandati non sono pochi, ma lui vuole fare anche il quarto. E se fosse per il Mir di Samorì avrebbe già il lasciapassare. Loro hanno deciso per Marco Lombardi. Lunedì la Lega dirà cosa intende fare, quindi Lombardi sta un po’ sulle spine, ma ancora per poco. Se non si trova l’accordo con la Lega sarà il candidato, se si trova dovrà lasciare il passo. Ma solo per il posto più in vista, mentre per il consiglio regionale ci sarà comunque.

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