Marecchia: il crollo della briglia si ripercuote anche sul ponte, al via i controlli

Marecchia: il crollo della briglia si ripercuote anche sul ponte, al via i controlli

La Provincia di Rimini ha deciso di assegnare una serie di incarichi per monitorare lo stato di salute del ponte, perché il crollo della briglia interessa le fondazioni e in conseguenza del fenomeno erosivo la stabilità potrebbe essere messa in pericolo.

Il prof. Riccardo Santolini ce lo aveva detto chiaramente, pur senza nessun allarmismo: “Bisogna stabilizzare il sistema fluviale e quindi l’erosione in atto. Se non si fa niente, l’erosione si trasferisce a monte e il problema può diventare quello del ponte. Va subito chiarito che la struttura del ponte è solidissima, con micropali a 17 metri piantati nella roccia, ma andrà fatta un’azione cautelativa in chiave di sicurezza del ponte“.

La briglia di Ponte Verucchio? “Non com’era dov’era”

Il problema c’è, eccome se c’è. Il Servizio politiche territoriali, lavori pubblici e mobilità di sistema della Provincia di Rimini, ha dato incarico ad alcuni tecnici per “tenere sotto controllo e monitorare lo stato complessivo del ponte, nonché effettuare degli studi approfonditi per determinare le attuali effettive capacità di risposta alle sollecitazioni della struttura nel suo insieme“.

Il ponte è ovviamente quello di Ponte Verucchio, a confine coi Comuni di Poggio Torriana e Verucchio. Ha già 45 anni di vita e lo fece costruire la Provincia di Forlì. Ha cinque campate ed è lungo circa 170 metri, con un dislivello sul fiume di una ventina di metri. Trasporta anche (lato monte) il tubo dell’acquedotto di Romagna Acque.

Il quadro della situazione di questo ponte lo descrive il documento della Provincia, che porta la data del 21 maggio: “negli anni passati si sono avuti segnali del particolare stato di sollecitazione a cui è sottoposta l’intera struttura, derivante dai lenti movimenti che hanno i due opposti versanti, in quanto caratterizzati da una diversa conformazione geologica che, induce un loro “scivolamento reciproco”. Questo fenomeno geologico sta generando delle azioni che portano allo scorrimento delle travi fino alla chiusura dei giunti tra gli impalcati, nonché deformazione del muro paraghiaia della spalla lato Torriana e conseguentemente anche dei parapetti e marciapiedi”. E a seguito del maltempo, in particolare delle abbondanti piogge cadute, “il fiume Marecchia nel suo regime di piena ha quasi totalmente demolito la briglia posta a valle del ponte, a distanza di circa 200 metri”. Viene dunque messo in relazione il crollo della briglia con la stabilità del ponte: “poiché il salto che definiva la briglia era di circa 10-15 metri, in breve tempo il fiume andrà a ridefinire, abbassandola, la sua quota di fondo per un ampio tratto anche a monte, interessando quindi le fondazioni del ponte, che in conseguenza di questo fenomeno erosivo potrebbero vedere minacciata la propria stabilità“. Viene aggiunto che “il crollo della briglia, che costituiva un’importante opera fluviale, comporterà delle alterazioni del regime idraulico del fiume nel suo complesso per cui si avranno delle ripercussioni anche a monte”.

Da qui la decisione di mettere in moto la macchina dei controlli, che comporta una spesa di quasi 33mila euro. Si va dal “monitoraggio complessivo del ponte nel tempo” alla “installazione di un sistema di rilievo degli spostamenti reciproci delle travi, con trasmissione in tempo reale dei dati”, fino al “rilievo architettonico del manufatto con restituzione cartacea e digitale della geometria di tutti gli elementi del ponte”. Ma sono previsti anche “indagini diagnostiche di laboratorio e sul campo per avere le informazioni sulle caratteristiche dei materiali nonché sulla impostazione del modello progettuale allora adottato” e “lettura e valutazione dei risultati ottenuti dalle varie indagini, compresa la prova di carico, al fine del rilascio del Certificato di idoneità statica“.

Per quanto riguarda la briglia (costruita una decina d’anni dopo il ponte che adesso si decide di monitorare in maniera approfondita), i suoi impatti sulla erosione e sull’eventuale crollo, ancora tutti tacciono. Una analisi completa delle ripercussioni sul Marecchia di quell’opera, crollata a metà dello scorso maggio ma da tempo segnalata come malata grave, non è semplice. Ma chissà se e quando si potranno conoscere i reali effetti della briglia, costruita in uno dei tratti più critici del Marecchia.

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