Un ristorante tutto per loro, che straordinariamente ha aperto i battenti anche di sabato, e una "comitiva" che non si vede spesso ai tavoli del self-
Giorgio Lisi, coordinatore organizzativo nazionale della nuova formazione (come ha rivelato Rimini 2.0 nei giorni scorsi), Mimmo Pirozzi (a quanto pare l’anima dei “popolari” a Rimini), più una serie di commensali di provenienza ciellina (Antonio Smurro, Bruno Sacchini, Valerio Lessi e altri) ed esponenti della lista civica “Rimini Più” che si presentò alle ultime elezioni amministrative: dal candidato sindaco Antonio Polselli a Gigi Bonadonna (anche lui molto coinvolto nel progetto Popolari per l’Italia), oltre a Matteo Guaitoli ed altri. Più o meno una ventina di persone. Di cosa hanno parlato? Mario Mauro (che in mattinata era stato a Pesaro e nel pomeriggio si è recato a Bologna sempre per organizzare la presenza dei Popolari per l’Italia nelle varie realtà) ha introdotto i temi nazionali, la situazione politica italiana e poi le prospettive dei Popolari per l’Italia. Per ora si vola alto, evitando di parlare di strategie riminesi, anche perché sarebbe presto per farlo, ma è chiaro che sia Giorgio Lisi che Mimmo Pirozzi e Gigi Bonadonna non si lasceranno scappare la scadenza delle amministrative del 2016 (sempre che non si voti prima, si comincia a mormorare nel mondo politico locale) per giocarsi il “simbolo” e un certo radicamento territoriale nella competizione elettorale per conquistare Palazzo Garampi.
Un ristorante tutto per loro, che straordinariamente ha aperto i battenti anche di sabato, e una “comitiva” che non si vede spesso ai tavoli del self-service che abitualmente mette in tavola studenti e lavoratori. La “tavola pitagorica” gestita da Diapason, in via Tonti (di fronte alla sede centrale del Polo universitario di Rimini) oggi a pranzo ha visto riuniti alcuni pezzi grossi dei Popolari per l’Italia (anche se fra i presenti c’era probabilmente qualcuno che si è presentato solo per ascoltare e osservare o semplicemente perché invitato): dal leader Mario Mauro, ministro alla Difesa del governo Letta, poi
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