Melucci e Ravaioli: bastonate alla Leopolda, con un occhio alle elezioni di Rimini

Melucci e Ravaioli: bastonate alla Leopolda, con un occhio alle elezioni di Rimini

"Ho seguito e sto seguendo la Leopolda. É stata definita "l'X Factor delle idee" ma anche il luogo dove "nasce una nuova classe dirigente". Spero e so

“Ho seguito e sto seguendo la Leopolda. É stata definita “l’X Factor delle idee” ma anche il luogo dove “nasce una nuova classe dirigente”. Spero e sono convinto che il Pd non sia solo Leopolda. Per fortuna nostra, altrimenti saremo destinati a pesanti delusioni nei prossimi mesi”. Maurizio Melucci non rinuncia a ragionare, da un po’ di tempo in maniera disallineata, di politica e lo fa su facebook, postando commenti molto ravvicinati. La riflessione stavolta prende spunto dal voto francese: “Sul voto in Francia qualche commentatore dice che per battere Le Pen si sono dovute coalizzare la destra democratica e la sinistra socialista, che per governare la Germania da due anni vi é un governo di coalizione tra Cdu e Spd. Tutto vero. Ma se qualcuno pensa che in Italia per battere i populisti ci vuole il partito della nazione vuol dire che non ha capito nulla. Noi rischiamo (il Pd) di essere quelli da battere al secondo turno. Sia per le elezioni amministrative che per quelle politiche. Il Movimento 5 stelle (oggi l’unico che può andare ai ballottaggi con il Pd) non é Le Pen. É altra cosa, si può condividere o non condividere (io non condivido) ma è altra cosa dalla destra becera e xenofoba. In quei ballottaggi il partito da battere siamo noi (il Pd) non il Movimento 5 Stelle”. E aggiunge: “Per queste ragioni la Leopolda non solo non mi ha convinto ma preoccupato. Una passerella di slogan e banalità (a parte rari casi). Autoreferenziati lontano anni luci dallo spirito iniziale di Renzi. Il voto francese pone anche al Pd una seria riflessione politica. Ma non credo si farà”.

Melucci e Ravaioli quando erano vicesindaco e sindaco, insieme a Fabbri (all'epoca presidente della Provincia) e Bersani nei panni di ministro (foto Migliorini / Sito Provincia Rimini)

Melucci e Ravaioli quando erano vicesindaco e sindaco, insieme a Fabbri (all’epoca presidente della Provincia) e Bersani nei panni di ministro (foto Migliorini / Sito Provincia Rimini)

A stretto giro di post ecco il commento dell’ex sindaco Alberto Ravaioli: “Caro Maurizio ho letto i tuoi ragionamenti politici e li trovo circostanziati. La Leopolda attuale pare anche a me legata agli schemi del passato (e già questo basterebbe) anche se sui contenuti sono meno severo di te nei giudizi. Ma uno dei problemi del PD oggi, dopo circa un anno e mezzo di Governo, è quello di discutere e se necessario rinnovare i suoi contenuti partendo dalla base degli iscritti e dei cittadini, cosa invece che non sta facendo sia a livello nazionale (Governo), regionale (Emilia-Romagna) e locale (provincia di Rimini). Questo mi preoccupa perché lo spirito e il metodo riformista, che ancora sono presenti, con il tempo si diluiscono e sommano i piccoli e rari grandi errori che col tempo si accumulano inevitabilmente”.
Ancora Melucci: “Che ci sia una divisione nel Pd mi pare evidente. Direi quasi plastica. Stesso giorno due iniziative (una a Roma e l’altra a Firenze). Due ministri del Pd (Orlando e Martina) che non vanno alla Leopolda. Il Presidente del Pd Orfini anche. Non vi é luogo di discussione né in periferia né a Roma. Tutto é solo per la propaganda (termine usato alla Leopolda per gli spot). Ma quello che mi preoccupa é il conformismo. Tutti zitti, preoccupati a non esporsi. Tutti noi siamo del Pd, siamo il Pd. Discutere e decidere é la forza del Pd. Come declinare i valori universali della sinistra, uguaglianza, libertà e dignità non é una perdita di tempo o lesa maestà ma una necessità”.
Renzi? Rispondendo ad un post Melucci lo definisce “un leader sicuramente molto bravo e che stimo”. Ma, aggiunge, “non penso che basti solo uno al Pd. E tanto meno sono particolarmente utili coloro che sostengono che va sempre tutto bene. Tra i gufi e chi vuole abbattere Renzi nel mezzo ci sta anche chi vuole andare avanti senza la benda sugli occhi”. Il partito della nazione? “Oggi il partito della nazione rischia di essere un gruppo di potere fine a se stesso”. Tiè.

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