Metromare, lavoratori sottopagati dalla sinistra al caviale

Metromare, lavoratori sottopagati dalla sinistra al caviale

I sindacati sul piede di guerra: sabato sciopero, la vertenza «prevede, fra i punti, anche la sicurezza del viaggio». L’opera pubblica da cento milioni di euro dei cittadini è stata da poco inaugurata da Bonaccini e compagni.

Riminesiduepuntozero, buonasera!
Concludiamo la giornata proponendovi la caccia alla notizia nascosta. Seguiteci passo passo e vedrete che l’enigma sarà per voi un gioco rilassante.
Nel portale del Corriereromagna troviamo in evidenza il titolo: «Federico Fellini 100, auguri con torta in piazza Cavour a Rimini». Il fatto che la cittadinanza festeggi il regista ci sembra doveroso; sarebbe stata una notizia il centenario celebrato con torte in faccia, un po’ come l’uomo che morde il cane. Seguono: «Lolli parla e mette nei guai gli amici» (l’imputato che accusa gli altri, un classico); «abusi, la Diocesi avvia la prevenzione» (complimenti alla Curia per il tempismo).
«Il ponte riapre prima dei seggi»: qui iniziamo ad avvicinarci all’obiettivo del nostro gioco. Ma non è la notizia nascosta, perché il titolino è sul Carlino Rimini in prima pagina. Piuttosto è curioso il ragionamento: sull’infrastruttura di viabilità, fondamentale per l’asse della Valmarecchia, «gli attacchi lanciati nei giorni scorsi dalle opposizioni – è la deduzione del redattore – devono aver convinto anche la Regione ad accelerare i tempi per evitare che, in vista del voto del 26 gennaio, qualcuno potesse usare il ponte come arma elettorale».

Non siamo sicuri di aver compreso l’arcano, ma ci proviamo: il ponte di Verucchio era malato, non è stato curato a dovere dalle amministrazioni (di sinistra), era diventato troppo rischioso il transito quindi sotto Natale è stato chiuso al traffico, causando un macello. L’opposizione (di centrodestra) ha attaccato, embè? Che cosa doveva fare, ringraziare la Provincia e la Regione delle file chilometriche? Il problema per le amministrazioni di sinistra – ce ne informa il giornale – non era tanto il disagio per la popolazione e i danni alla vita quotidiana (compresi il commercio e l’economia), ma l’«uso del ponte come arma elettorale» da parte di qualcuno che comincia con Salv- e finisce per -ini, e allora via di corsa a riaprirlo (a metà e non per i camion). Comunque, se questi sono i fatti e le deduzioni, ringraziamo l’opposizione di aver fatto il suo dovere: siamo strasicuri che la Sinistra non farà campagna elettorale con «il grande risultato in tempi record» (Riziero Santi, Pci-Pds-Ds-Pd). Anche perché i lavori non sono certo finiti, ci vorranno ancora mesi.
A proposito, sulla seconda pila devono essere applicate delle travi; si tratta di «rinforzi», quando si faranno? «Quest’operazione alle travi comporterà di nuovo la chiusura del ponte per un paio di giorni».
Ah, sì, ma quando? «A fine mese». Cioè dopo il 26 gennaio, giorno delle elezioni.
Adesso abbiamo capito chi usa il ponte come arma elettorale, e come …

Veniamo alla notizia nascosta. Crediamo di averla trovata nell’anfratto di una pagina interna del Carlino, eccola: «Il Metromare non è sicuro», caspita; sommario: «Gli incidenti di Capodanno hanno evidenziato le criticità del tracciato», dicono i sindacati che sabato faranno 4 ore di sciopero rendendo «amaro il Sigep», la mega-fiera dei dolci. Beh, un’opera pubblica da cento milioni di euro (sborsati dai cittadini), inaugurata in piena campagna elettorale da Bonaccini e da tutti i suoi compagni in pompa magna, ritenuta «non sicura» da tutte le sigle, nessuna esclusa, pare proprio una ghiotta notizia. Infatti si fa fatica a trovarla in giro.
Segue conferma online da parte dei sindacati Filt, Fit, Uilt, Faisa, Ugl e Usb, nel pomeriggio appena trascorso: gli autisti «guadagnano meno di un operaio appena assunto (circa 1.100 euro al mese), lavorano 6 giorni su 7 compresi i festivi e le domeniche, con una patente professionale che costa tante migliaia di euro e comporta tante responsabilità»; la vertenza «prevede, fra i punti, anche la sicurezza del viaggio; cioè, come si devono comportare i vari attori (passeggeri, conducente, azienda) per fare in modo che tutti abbiano presente e chiaro il proprio compito, così da viaggiare in modo sicuro». (fonte)
Tutto questo è causato, secondo i sindacati, da «un disegno aziendale e della proprietà (Comuni di Rimini, Forlì, Cesena e Ravenna, oltre che TPER ed altri soci sempre pubblici in Area Vasta)» pur «dopo otto anni di trattative». Complimenti alle amministrazioni pubbliche, che fanno le comuniste con il portafoglio degli altri (i dipendenti Start con 6.000 giornate di ferie arretrate, fonte).

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