«Mi sento realizzato perché voglio lavorare»: grandi progetti nella coop sociale Cuore21 di Riccione

«Mi sento realizzato perché voglio lavorare»: grandi progetti nella coop sociale Cuore21 di Riccione

Assemblare e confezionare giochi educativi made in Italy formando e mettendo all’opera persone disabili. Anche in questo settore c’è bisogno di lasciarsi alle spalle i blocchi dell’epidemia: Alfredo, 51 anni, è pronto per ripartire.

«Anch’io mi sento realizzato, perché un giorno voglio lavorare anch’io».
Alfredo, 51 anni, disabile oggi senza lavoro, ha visto il suo percorso formativo bloccato in conseguenza dell’epidemia. Sentirlo dire in un video che si sente realizzato non perché già “a posto” ma per l’attesa del suo futuro lavoro, è qualcosa che dà speranza.
Alfredo non parla di un vano intento ma della possibilità concreta che la cooperativa Cuore21 di Riccione è sul punto di realizzare: una officina di assemblaggio, confezionamento, imballaggio degli ordini e spedizione dei giochi educativi a marchio Italiantoy. Il progetto, denominato «21 Cuori in una scatola», è reso possibile dalla sinergia con un’importante realtà educativa con sede a Rimini, il Centro Zaffiria che coinvolge esperti di tutta Italia. L’ideazione e produzione dei giochi Italiantoy – ispirati alla pedagogia attiva del maestro Alberto Manzi, design Bruno Munari – è interamente “tricolore” e si avvale di artigiani locali. Lo scopo è «lo sviluppo del pensiero creativo grazie a un gioco aperto, visivo, sempre imprevedibile ed originale», spiega Cuore21 [fonte] che utilizzerà questi giochi – peraltro già in vendita nell’Atelier 21 mani di Riccione – per le attività educative della cooperativa.

Ma torniamo ad Alfredo, appassionato d’arte con varie competenze. Come si può collaborare perché la sua speranza di realizzazione nel lavoro si concretizzi? Ad esempio aderendo alla campagna di sottoscrizione che si concluderà fra un mese e ha già coinvolto cinquanta sostenitori fra i quali realtà produttive come la CNA Rimini ed associazioni culturali come Famija Arciunesa. E’ già stata raggiunta quota 4mila euro, cioè lo stretto indispensabile per allestire il magazzino, aprire il laboratorio e far partire con un tutor la formazione di Alfredo, ma una raccolta più sostanziosa consentirà di avviare al lavoro anche altri ragazzi con disabilità intellettiva, persone la cui educazione all’autonomia è al centro dell’attività di Cuore21.
La coop sociale è nata nel 2015 da un’associazione di famiglie con figli con sindrome di down e altre disabilità.
Nel 2019, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale della Perla Verde, ha aperto un laboratorio/shop, Atelier a 21 mani: vi si producono bomboniere, sali e zuccheri aromatizzati e articoli di arredo per la casa, e vi si acquistano i prodotti artigianali anche di altre cooperative sociali e aziende del territorio.

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