Miasmi sul belvedere: in piazzale Kennedy sono arrivati dei reflui indesiderati

Miasmi sul belvedere: in piazzale Kennedy sono arrivati dei reflui indesiderati

Perché si è avvertita una puzza pungente nel cuore nevralgico del Psbo costato, solo quello, 30 milioni di euro? Ve lo spieghiamo nel dettaglio. E a che punto è il percorso di "risanamento" degli scarichi a mare? In parte ultimati, ma occorre sempre provvedere alla apertura delle paratoie in caso di eventi meteorologici significativi. Per questa manutenzione il Comune ha incaricato Hera. La spesa? 100mila euro per un'estate.

«Miasmi sul Belvedere». Marzio Pecci, capogruppo della Lega in consiglio comunale, tempo fa ha sollevato il tema. «L’aria irrespirabile per alcuni giorni ha fatto fuggire chi voleva ammirare il mare e arrabbiare chi vive nei pressi della struttura», ha denunciato. A stretto giro ecco arrivare la rassicurante risposta di Hera, che pubblichiamo per intero, anche perché introduce un altro tema importante, quello del collaudo: «Hera desidera precisare che l’opera di piazzale Kennedy, centro nevralgico del Piano di Salvaguardia della Balneazione (PSBO), è di fatto completata, anche se tecnicamente si trova ancora in fase di collaudo. Sia l’infrastruttura idraulica sotterranea – costituita dalla vasca di prima pioggia da 15mila mc operativa da giugno 2019 e quella di laminazione da 25 mila mc – sia le condotte sottomarine sono al momento pienamente funzionanti: infatti è stato possibile utilizzarle come vasche di accumulo per permettere l’esecuzione di altri interventi, sia connessi al progetto del PSBO, sia di manutenzione straordinaria ai sollevamenti della rete fognaria di Rimini. I cattivi odori rilevati sabato sono da attribuirsi a questa particolare condizione transitoria di operatività degli impianti, puntualmente comunicata agli Enti di controllo, che peraltro ha evitato, grazie all’accumulo nelle vasche di Piazzale Kennedy, lo scarico a mare di tutti i reflui. Tale modalità straordinaria, seppure in condizioni più attenuate, potrebbe protrarsi ancora per qualche giorno. Il collaudo finale dell’intero complesso sarà effettuato nelle prossime settimane, anche in funzione degli eventi meteorologi necessari per eseguire le prove». Voi avete capito qual è stato il problema (che comunque non si è verificato solo nel sabato citato)?
Vediamo cosa è effettivamente successo.

Nell’ambito della dorsale sud del Psbo sono stati realizzati dei lavori e le “acque nere” sono finite in piazzale Kennedy. Ce lo conferma anche l’assessore all’Ambiente Anna Montini: «I lavori per qualche giorno hanno comportato la disattivazione di alcuni impianti intermedi e l’uso delle vasche Kennedy, presidio che ha permesso di evitare l’arrivo a mare dei reflui; questo utilizzo ai fini di interventi di manutenzione straordinaria è avvenuto solo in modo eccezionale e legato ai lavori di cui sopra e non rappresenta il normale esercizio delle vasche Kennedy in condizioni di eventi meteorici». Lo speriamo sinceramente.
A noi risulta che la disattivazione abbia interessato un periodo più lungo, ma al di là di questo il problema c’è stato. Non piccolo perché, lo ripetiamo, in piazzale Kennedy è arrivato “materiale” che puzza, e anche parecchio.
Viene assicurato che il problema sarà circostritto solo ed esclusivamente a questi lavori. Ma è normale che tutto sia finito in piazzale Kennedy? Dicono di sì. In futuro, con il funzionamento dell’impianto a pieno regime, si capirà meglio. Ma resta una domanda: perché chi di dovere non ha spiegato subito con chiarezza l’accaduto?
Che qualcosa fosse andato storto lo si era capito non tanto dai comunicati stampa quanto dal via vai degli “autospurgo” che nei giorni in cui si è avvertito l’olezzo più forte si dirigevano in piazzale Kennedy, riempivano e ripartivano. Perché mai, se in quel sito ci sono solo due vasche, una di prima pioggia e una di laminazione, sono dovuti entrare in azione i mezzi che si occupano di svuotare le fosse biologiche?
Perché per un determinato periodo in piazzale Kennedy ci sono finiti i reflui, che hanno dovuto essere asportati, appunto, con gli “autospurgo”.
Il Psbo, un progetto da oltre 150 milioni di euro, e 30 milioni è il costo solo dell’intervento in piazzale Kennedy, è un sogno per Rimini, finita per decenni alla ribalta delle cronache per la “merda in mare”. Ma proprio perché il Psbo è costato una fortuna e i lavori sono proseguiti per anni creando non pochi disagi alle attività economiche della zona, c’è anche la pretesa che non si verifichino incidenti di percorso.
E’ avvenuto il collaudo finale completo del Psbo? No. O meglio, nel novembre dello scorso anno Hera comunicò che «sono state eseguite diverse prove di riempimento e ulteriori rilievi. Tutte queste operazioni sono state ultimate con successo nei giorni scorsi e da oggi la vasca è tornata pienamente operativa». La vasca è quella da 25mila mc, mentre quella da 14mila era entrata in attività nel giugno del 2019.
Il collaudo finale deve interessare tutto, vasche e condotte di scarico a mare, secondo una procedura ben precisa. Ma perché si possa procedere col collaudo finale del centro nevralgico del Psbo, ovvero quello che è stato realizzato in piazzale Kennedy, spiegano da Hera, occorre che si verifichi un evento di pioggia eccezionale in grado di riempire entrambe le vasche. Senza questo evento meteorico non potremo sapere se tutto sarà in grado di funzionare al meglio. Per ora ci accontentiamo di quello che ci hanno raccontato, non solo da Hera e dal Comune, ma anche dagli studi televisivi di Superquark. Ricordate la domanda delle cento pistole con la quale Piero Angela introdusse quella puntata? «Voi sapete come funziona un depuratore?» Ecco, speriamo che prima o poi ce lo dicano gli esperti, dopo averlo collaudato, e soprattutto ce lo attesti il funzionamento.

E a che punto è arrivato il percorso di “risanamento” degli scarichi a mare? «I lavori di completa separazione reti nell’ambito del Psbo riguardano 8 bacini: Pedrera grande/Fonatanccia, Sortie, Matrice/Rivabella, Sacramora, Turchetta, Viserbella, Brancona e Roncasso. Su 5 di essi (Pedrera grande, Sortie, Matrice, Sacramora, Turchetta) i lavori sono da tempo ultimati e in caso di forti piogge non si hanno più divieti di balneazione in estate. Le paratoie possono anche sempre rimanere aperte salvo il fatto che le acque di prima pioggia vanno, per legge, sollevate e inviate a depurazione per il trattamento», ci spiega l’assessore Montini.
«Nel bacino del Roncasso i lavori per la completa separazione della rete termineranno nell’arco di 1-2 mesi; nell’ambito di questa attività è previsto anche un intervento di separazione sulla rete afferente al Rio dell’Asse. Nei bacini del Brancona e del Viserbella i lavori sono in corso; il termine dei lavori è previsto nel 2022». E aggiunge: «In corrispondenza dei bacini Ausa, Colonella 1, Colonnella 2 e Rodella i lavori prevedono la realizzazione di vasche di accumulo. In corrispondenza dell’Ausa/piazzale Kennedy è tutto terminato e il sistema vasche (di prima pioggia e di laminazione) e condotte è pienamente funzionante.
I lavori per la realizzazione delle vasche di accumulo in piazzale Gondar (a servizio del Colonnella 1 e del Colonnella 2) e nel giardino di Rivazzurra adiacente a viale Regina Margherita (a servizio del Rodella) inizieranno a fine 2021».
Ci sono quindi ancora degli importanti lavori da ultimare. Ma le fosse consortili necessitano ancora degli interventi di apertura in caso di eventi piovosi importanti. Per la precisione, in caso di apertura occorre provvedere al ripristino delle quote plano-altimetriche (con riporto di sabbia) sulle porzioni antistanti le fosse consortili. «Pertanto al fine di evitare pericolosi inconvenienti igienico/sanitari e garantire la fruibilità in piena sicurezza della spiaggia durante la stagione balneare, si rendono necessari lavori di sistemazione della spiaggia prima dell’inizio della stagione balneare ed il ripristino dell’arenile dopo ciascuna precipitazione che comporti l’apertura delle paratoie ed il conseguente recapito di acqua sulla battigia». Lo mette nero su bianco l’amministrazione comunale con una determina del 23 aprile, con la quale affida ad Hera, gestore del servizio idrico integrato, queste funzioni. Nella stessa determina si legge che «il numero di fosse su cui intervenire è pari a 12 di cui 8 interessate da sfioratori di acque miste (6 localizzate a Rimini Sud, 2 localizzate a Rimini Nord) e 4 classificate quali sfioratori di acque bianche». Hera ha presentato il conto di queste manutenzioni da svolgere nel periodo estivo: quasi 100mila euro (99.970 €). E il Comune ha detto ok, il prezzo è giusto.

COMMENTI

DISQUS: 0