Nuovi macigni sulla strada del salvataggio di Carim

Nuovi macigni sulla strada del salvataggio di Carim

Scrive oggi il Messaggero che si pongono grossi problemi, quanto meno di tempistica e che Bankitalia e Mef sono già al lavoro per scongiurare il default.

“Quaestio Capital management si mette di traverso sul piano di acquisizione delle casse di Cesena, Rimini e San Miniato da parte di Credit Agricole Cariparma rischiando di far saltare il salvataggio”. Lo scrive oggi Rosario Dimito sul Messaggero (che negli ultimi mesi ha anticipato importanti sviluppi della partita Casse), aggiungendo che “l’eventuale risoluzione delle tre banche potrebbe avere un costo di oltre 2 miliardi per il sistema che si aggiungerebbero ai 9 già investiti da novembre 2015 a oggi”. Il quadro si fa più chiaro con quello che segue, ovvero la citazione di un passaggio della lettera di 5 pagine, del 4 agosto, firmata dall’ad di Quaestio Paolo Petrignani e indirizzata al dg del Fondo Interbancario tutela depositi (Fitd) Giuseppe Boccuzzi e per conoscenza ai presidenti dei tre istituti: “Con riguardo alla tempistica per il reperimento del finanziamento senior di 416 milioni, l’istruttoria per ottenere un impegno vincolante da parte di primari istituti secondo termini e condizioni coerenti con l’operazione come approvata dal nostro comitato, richiede un periodo di circa 3 mesi dal momento in cui i potenziali finanziatori senior ricevano la due diligence, il business plan e il loan data tape (data base di npl e incagli, ndr) completi sulla totalità dei portafogli oggetto dell’operazione”. Spiega Il Messaggero che “nella nuova offerta condizionata dell’istituto guidato da Giampiero Maioli dell’1 agosto, con la quale viene allungata dal 31 luglio al 15 settembre l’esclusiva, si pone il termine del 10 settembre per l’impegno vincolante di Atlante II e degli investitori terzi per i titoli senior e mezzanine. Questi ultimi dovrebbero essere sottoscritti da Atlante II e altri investitori per 634 milioni: di questa somma, al momento, il fondo non ha un euro”.
Quaestio lamenta ritardi nella attività di due diligence sui crediti iniziali (pari a 1,263 miliardi), mentre sui 284 milioni di crediti aggiuntivi “non risulta completata la prodromica trasmissione delle informazioni necessarie per l’avvio delle attività di due diligence (…) che saranno disponibili solo la prossima settimana”. E quindi “risulta del tutto irrealistico ottenere un impegno in relazione al finanziamento senior entro il 10 settembre ed è di per sè molto sfidante aspirare ad un commitment da parte delle banche finanziatrici entro la fine dell’anno”. Una tempistica assai diversa, scrive Il Messaggero, rispetto a quella di Cariparma che punta a firmare l’accordo entro il 30 settembre e chiudere l’operazione entro dicembre. La notizia, che oggi creerà non pochi grattacapi anche a Rimini, si conclude così: “L’ultimatum di Quaestio ha già messo in azione Bankitalia e Mef per scongiurare il default: è singolare che il gestore del fondo di cui Cdp e Sga, cioè lo stesso Tesoro, sono tra i principali sottoscrittori, prenda una posizione critica contro gli interessi dell’azionista”.

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