Per approdare alla newco romagnola Cna Rimini deve vedersela con un bando

Per approdare alla newco romagnola Cna Rimini deve vedersela con un bando

Nei piani Cna Rimini avrebbe dovuto passare a Cna Romagna Servizi con un affitto d'azienda. Invece sarà necessario un bando a evidenza pubblica. Ma ne

Nei piani Cna Rimini avrebbe dovuto passare a Cna Romagna Servizi con un affitto d’azienda. Invece sarà necessario un bando a evidenza pubblica. Ma nella nuova newco Rimini conta appena il 2%.

L’area sarà anche vasta ma è il peso di Cna Rimini ad essere tremendamente ridotto. A maggio è stata annunciata con una certa enfasi la nascita di Cna Romagna Servizi, e in effetti tre delle due componenti romagnole hanno buone ragioni per festeggiare perché Cna Ravenna e Cna associazione provinciale di Forlì-Cesena detengono nella newco azioni pari al 47% ciascuna. Cna Rimini, invece, briciole: solo il 2%. I ricchi e i poveri. Quelli che contano, che hanno messo in acqua la barca per non fare affogare i riminesi e quindi si trovano in una determinante posizione di comando, e quelli che devono accontentarsi di viaggiare nella stiva. Stessa percentuale del 2% anche per Cna nazionale e per quella regionale.
cna-romagna-minIl cda è presieduto da Massimo Mazzavillani (direttore della Cna provinciale di Ravenna) ed ha quattro consiglieri: Lorenzo Zanotti (presidente di Cna Forlì-Cesena), Franco Napolitano (direttore Cna Forlì-Cesena), Pierpaolo Burioli (presidente provinciale Cna Ravenna) ed Ettore Galeazzi (presidente Cna Rimini). Cna Romagna Servizi ha un capitale sociale di 100 mila euro, di cui 98 mila versati.
Avrebbe dovuto essere Cna Rimini, almeno così si faceva trapelare nei giorni della crisi, a dar vita ad una newco insieme al livello regionale e nazionale, invece le cose sono andate diversamente, fino alla liquidazione coatta amministrativa.
Non solo. Nei piani, Cna Romagna Servizi avrebbe dovuto acquisire Cna Rimini con un affitto d’azienda, un passaggio diretto. Invece il ministero dello Sviluppo economico ha tirato il freno: sarà necessario un bando a evidenza pubblica. E quindi solo alla apertura delle buste si saprà come sarà andata a finire, anche se ovviamente Cna Romagna Servizi è la “candidata” naturale ad aggiudicarsi il bando. E se così andranno le cose è già una certezza che il contratto di lavoro dei dipendenti che transiteranno sotto alla newco sarà peggiorativo, in termini economici, rispetto a quello di cui hanno goduto. Non più un contratto del settore commercio ma degli studi professionali, il che equivarrà a circa 150 euro in meno in busta paga, ma in realtà gli stipendi si alleggeriranno molto di più se si considera che diversi dipendenti di Cna Rimini beneficiavano di retribuzioni accessorie non indifferenti.
Abbiamo chiesto al direttore di Cna Rimini (inviandogli una serie di domande scritte) di poter approfondire le questioni aperte e di fare il punto sull’organizzazione, un tempo robusta e potente, anche per quanto riguarda i dipendenti rimasti dopo i licenziamenti e le fuoriuscite volontarie, così come sul numero dei soci. Prima ancora avevamo provato con l’ufficio stampa di Cna regionale ma senza successo. Da Rimini ci è stato detto che il direttore non riesce a rispondere e che possiamo riprovare verso fine anno. Nelle domande chiedevamo, fra le altre cose, perché la Cna provinciale di Rimini sia entrata nella nuova newco con appena il 2%, il numero dei dipendenti e dei soci attuali e pre-crisi.
Nel comunicato stampa di maggio Ortalli parlava di “oltre 4 mila associati”. Festeggiando i 40 anni dell’associazione, nel 2013, Cna aveva fornito il dato degli associati al 2012 ed era di 5.464. E 220 fra dipendenti e collaboratori (compresi quelli delle società satellite).
Anche sul capitolo forza lavoro ci sono molti buchi neri. Lo scorso marzo gli ex dipendenti parlarono di “60 unità” in meno fra licenziamenti, mancato rinnovo dei contratti a termine e dimissioni volontarie, specificando però che “neppure il numero preciso è dato sapersi”.
In diversi hanno impugnato i licenziamenti, in alcuni casi per chiedere di essere reintegrati e in altri per ottenere il risarcimento economico. Cna ha perso le cause di lavoro (qualcuna è ancora aperta) ma chi ha optato per il risarcimento dovrà attendere la procedura di liquidazione.
Fabrizio Moretti si è dimesso da presidente di Cna nel marzo del 2015, dopo averla guidata direttamente dal giugno 2013 ed aver fatto parte del gruppo dirigente per dieci anni. Ed è andato ad occupare la poltrona di presidente della Camera di commercio di Rimini, dopo che l’unica vittima sacrificale della vecchia stagione di Cna, l’ex direttore Salvatore Bugli, è stato costretto a farsi parte. Fabrizio Moretti è stato invece insignito del titolo di presidente onorario di Cna.

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