Per Linda Gemmani si prepara la presidenza della Fondazione Carim

Per Linda Gemmani si prepara la presidenza della Fondazione Carim

Si parla già di un accordo interno fatto sul suo nome. Per Linda Gemmani si prepara la presidenza della Fondazione Carim. Proprio oggi Unindustria ha

Si parla già di un accordo interno fatto sul suo nome. Per Linda Gemmani si prepara la presidenza della Fondazione Carim. Proprio oggi Unindustria ha ufficializzato la terna che gli industriali riminesi propongono per il consiglio generale: è formata da Fabio Assirelli Sampaolesi, Massimo Colombo e, appunto, Linda Gemmani. Da tempo proprio Paolo Maggioli insisteva affinché il nuovo corso della Fondazione fosse a guida industriali. Tutti i riflettori vennero puntati su Maurizio Focchi, a quanto pare però non gradito a qualcuno. Invece sembra debba essere una quota rosa ad insediarsi a palazzo Buonadrata e raccogliere la non facile eredità di Massimo Pasquinelli. E per inciso va detto che il padre di Linda, Giuseppe Gemmani, ha ricoperto negli anni 80 e 90 sia la presidenza della Fondazione che quella di banca Carim.
Linda Gemmani proviene da Cl ma è anche in buona sintonia con la Curia. Ha il physique du rôle per mettere d’accordo l’influente anima cattolica che da tempo detta la linea nella Fondazione, con quella laica.
Classe 1967, laureata alla Cattolica in Economia e Commercio, fa parte del cda di Scm Group di cui è stata presidente dal 2005 al 2008. E’ stata presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Rimini dal 2002 al 2006, poi in altre società di produzione di famiglia, società immobiliari e del settore turistico. A tutte queste attività unisce l’impegno in iniziative senza scopo di lucro rivolte al sociale e all’educazione, e fra queste c’è anche lo Ior, dove ha fatto ingresso sotto la direzione di Fabrizio Miserocchi. Di lei si è a lungo parlato come possibile candidata sindaco per il centrodestra alle elezioni di primavera. Lei ha lasciato che per settimane i giornali la accreditassero per quel ruolo ma ad un certo punto, e dopo che la sua discesa in campo era stata data praticamente per cosa fatta, ha fatto sapere di non essere interessata. Chi ama le dietrologie andrà a nozze davanti allo scenario che si apre e che la vede ben posizionata per la carica di presidente della Fondazione.
Pur con un potere d’influenza della Fondazione che andrà riducendosi in futuro nei confronti di banca Carim, se Linda Gemmani andrà a sedersi sulla tolda di comando sarà alle prese anche con i destini dell’istituto di credito di piazza Ferrari, impegnato ad attuare il nuovo piano industriale e che il 29 marzo si riunisce in assemblea con un ordine del giorno sostanzioso sia per la parte straordinaria che per quella ordinaria. Dalla modifica dello statuto sociale, alla delega al cda ad aumentare il capitale sociale entro ventiquattro mesi dalla data dell’assemblea, “per un importo massimo complessivo di 100 milioni di euro”. Fino alla nomina di un sindaco effettivo, di un sindaco supplente e di un componente del cda, che resteranno in carica fino all’approvazione del bilancio 2017. Il posto di Patrizia Albano, dimessasi dal cda Carim il 3 novembre scorso (dove era stata nominata dall’assemblea del 28 aprile, espressa dalla lista dei candidati presentata dal socio di maggioranza) è stato preso da Anna Cicchetti.

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