Poveri immigrati: quelli di Rimini mandano a casa loro 40 mln di euro l’anno

Poveri immigrati: quelli di Rimini mandano a casa loro 40 mln di euro l’anno

Magari qualcuno mangia alla Caritas. Ma i soldi che gli stranieri guadagnano qui finiscono molto lontano. Ecco dove, paese per paese.

Ammonta a 31 milioni di euro la somma che gli immigrati stranieri a Rimini hanno inviato alle loro famiglie d’origine nel 2015. Ma dove li mandano?
Il grafico riporta il flusso di rimesse verso l’estero, disaggregato per paese di destinazione: per ciascuna nazione, dal Rwanda (10 mila euro) alla Romania (5 milioni e 820.000 euro), il grafico riporta quanto denaro è stato inviato dagli stranieri che lavorano a Rimini ai loro paesi d’origine.
A Rimini arrivano per lavorare praticamente da tutto il mondo: sono 170 nazioni, per la precisione, le nazioni di provenienza. La maggior parte degli immigrati sono rumeni e ogni anno spediscono in patria quasi 6 milioni di euro guadagnati lavorando nella nostra provincia. Al secondo posto ci sono i senegalesi (4,35 milioni di euro trasferiti nel 2015), poi i lavoratori del Bangladesh (3,33 milioni) e quelli dell’Ucraina (2,03 milioni di stipendio rispedito a casa nel 2015).

Sempre più soldi “prendono il volo” da Rimini

Il grafico riporta il totale delle somme che gli immigrati stranieri della nostra provincia hanno inviato alle loro famiglie d’origine, dal 2005 (13,13 milioni di euro) al 2015, ultimo dato disponibile: 31,43 milioni di euro guadagnati qui e rispediti a casa. Il trend è sempre stato in continua crescita fino al picco del 2013, quando la Banca d’Italia ha registrato rimesse per un valore complessivo di 34.850.000 euro, per poi invertire la rotta. Molti? A dire il vero, le cifre andrebbero arrotondate tenendo conto anche dei trasferimenti che non seguono i canali ufficiali.

Il denaro esce anche per altre vie

I dati sulle rimesse dei lavoratori immigrati a Rimini calcolati dalla banca d’Italia, infatti, riportano solo i trasferimenti di denaro all’estero regolati tramite istituti di pagamento o altri intermediari autorizzati ma non calcolano quelli che transitano su conti di pagamento intestati all’ordinante o al beneficiario, in pratica i regolamenti in denaro contante e che non seguono i canali ufficiali. Secondo le stime, le rimesse informali valgono tra il 20 e il 30% dei trasferimenti registrati da Bankitalia. Quindi, ai 31 milioni inviati a casa tramite gli intermediari autorizzati andrebbero aggiunti altri 9 milioni circa di trasferimenti “informali”.

I dati si riferiscono al: 2015
Fonte: Banca d’Italia

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