“Rimini avanti”: nel 2021 una civica per la “rivolta del bello”

“Rimini avanti”: nel 2021 una civica per la “rivolta del bello”

Esce il secondo volume di "Rimini perché" di Marino Bonizzato. Ha la forma dell'Almanacco illustrato, raccoglie i messaggi dal futuro di Ianorm e racconta di una insurrezione non violenta alla base di un nuovo Rinascimento riminese. Il bello contagia e diventa virale. Tutto accade fra il 2021 e il 2030. Non è tutto visionario. C'è anche l'anticipazione della discesa in campo di un nuovo soggetto civico alle prossime elezioni amministrative. E molti progetti di rigenerazione urbana.

Raccontare la storia futura di Rimini attraverso un almanacco molto particolare, poteva riuscire solo a colui che da anni ci ha abituato a maneggiare “messaggi dal futuro”. Stavolta, visto che si tratta del secondo tomo di “Rimini perché”, lo spazio temporale utile a Marino Bonizzato per continuare a spargere i suoi semi di “città avanti”, è compreso fra il 2021 e il 2030. Viene presentato il 27 dicembre alle 16,30 nella Sala del Giudizio del Museo di Rimini, oltre che dall’autore, dall’ex sindaco Giuseppe Chicchi e da Pietro Caricato.

Diciamo subito che l’operazione non è una follia e nemmeno solo un divertisment perché è accompagnata da buone dosi di visionarietà, progettualità vera e ironia. Ma diciamo anche che non è un gioco fine a se stesso, perché approda a obiettivi sociali e addirittura politici molto concreti (Bonizzato è un architetto che ha avuto ed ha le mani in pasta in molti progetti a Rimini e non solo, dunque non un perditempo nell’almanaccare), si nutre del passato e tratteggia quelle trasformazioni profonde della città alle quali un po’ tutti sembrano avere rinunciato, accontentandosi di strategiche superficialità.
E’ talmente poco campata per aria questa rivolta del bello, che si conclude con un “invito all’azione” che rimanda a una pagina facebook, a “portare contributi” e a “prendere parte a confronti”, insomma “a collaborare alla rivolta Avanti!sta” che “solo in questo modo può diventare azione vera”. Prepariamoci, insomma, a misurarci con un nuovo soggetto pubblico, anche se i contenuti vengono instillati da Ianorm (“forse acronimo di I-neffabile anorm-ale”).

Alla base c’è una rivolta, però non violenta, e il sogno di un nuovo Rinascimento per Rimini. Il primo capitolo di questo Almanacco illustrato s’intitola “Rimini avanti alle elezioni amministrative del 2021”. I contenuti del “libretto scritto qualche anno prima da un vecchio visionario” (quello di cui stiamo trattando), nel 2021 diventano il manifesto di un nuovo soggetto civico che partecipa alla competizione amministrativa, deciso a non galleggiare nella palude del “sistema responsabile dello sfascio”. Qui si passa dai messaggi dal futuro alla programmazione di una lista civica vera e propria. Fino al prevedere le reazioni e al rispondervi: “Le forze avversarie si scatenarono, accusando ‘Rimini Avanti!’ di proporre sogni irrealizzabili, astratti dai problemi urgenti come quelli di fare fogne, chiudere le buche delle strade, fare rotonde, abbellire la Città, catturare in tutti i modi clienti per il turismo locale e via di questo passo. Le forze che avevano espresso nella legislatura precedente un sindaco capace di volumi operativi fuori dall’ordinario difficilmente ripetibili, non seppero rinnovarsi, come forse avrebbero dovuto per compensare l’efficientismo perso”.

Ce n’è anche per il movimento 5 Stelle, “sedicenti politici (che non avevano partecipato alle precedenti elezioni amministrative)”, i quali “avevano raccolto a livello nazionale e in alcune città, al grido ‘onestà! onestà!’ un gran numero di voti”, pur “non avendo alcuna organica idea di Futuro alternativo alla realtà che giustamente contestavano”. Racconta Ianorm che le elezioni del 2021 non segnarono l’affermazione di “Rimini Avanti”, che andò a sedersi sui banchi della opposizione rispetto ad una maggioranza formata dalla “protesta conservatrice che espresse un pastrocchio di governo locale velleitario basato su di un contratto (…) che presto naufragò”. Nuova chiamata alle urne e nel 2023 la vittoria di “Rimini Avanti”, che darà un nuovo impianto alla pubblica amministrazione, cominciando dai ruoli all’interno della giunta: al posto del sindaco un “duovirato”. Il primo “dotato di particolare esperienza e saggezza, avrebbe ricoperto anche il ruolo di assessore alla cultura con il compito di verificare la coerenza di ogni iniziativa, pubblica o privata, con i valori fondanti Rimini Avanti”, il secondo “dotato di spirito pratico, intraprendenza e particolare energia, avrebbe avuto il compito di manovrare una macchina amministrativa posta al servizio dell’equipaggio/cittadini”.
Non è finita: la giunta? “…collegiale in quanto comprensiva di esponenti sia di maggioranza che di minoranza.”

Il resto lo raccontano le cronache, futuristiche ovviamente, che compaiono sulla stampa locale.
15 maggio 2021, Resto del Carlino: “E’ ormai un ricordo lontano l’onda anomala che lo scorso ottobre, colpendo per fortuna la sola spiaggia di San Giuliano e senza arrecare danni alle persone, risucchiò in mare gran parte degli stabilimenti balneari lì presenti”. E’ l’espediente narrativo per introdurre i semi di città avanti, molti dei quali sono progetti concreti ai quali Bonizzato ha lavorato negli ultimi anni: al posto dei vecchi stabilimenti balneari ecco un “progetto guida per la costa romagnola”, che veicola idee urbanistiche certamente più avanzate di quelle del parco del mare. Nello stesso filone si colloca il “ponte ciclopedonale che unisce le due sponde del porto canale”, che ha la forma di due ali di gabbiano, “con un effetto scenografico forte”. C’è la “sopraelevata leggera che corre a ridosso della spiaggia” e sopraelevata è diventata anche la metropolitana di costa. C’è l’Anfiteatro “porta di accesso dal mare al centro storico” (e speriamo che Ianorm almeno su questo non si sbagli) liberato dal Ceis. C’è il “tetro Galli spento e chiuso per il poco gradimento dei cittadini e degli artisti, l’impossibilità economica di gestirlo e le beghe degli amministratori presso la Corte dei conti” e al suo posto il “teatro bifronte” by Natalini (Ianorm regola pure qualche vecchio conto). C’è una nuova Isola delle Rose, che si chiama A!tlantideR.

Naturalmente la rivolta del bello diventerà virale e contagerà la Romagna, la Regione, l’Italia, il mondo. Toccherà anche il Vaticano. Racconta una non improbabile cronaca del Ponte (25 giugno 2023) che il papa argentino verrà a Rimini a visitare una nuova chiesa costruita sui valori avantisti, coincidente col “nuovo disegno di Francesco, centrato sulla eliminazione di filtri e barriere, su nuovi modi di comunicare, su trasparenza, umiltà, semplicità”.

Insegna la storia della cultura che gli artefici del bello sono i santi, i pazzi, i poeti, gli artisti. Ci dice Ianorm che lo saranno anche gli avantisti di Rimini. Speriamo di poter essere qui, fra il 2021 e il 2030, per raccontarvi l’almanacco realizzato.

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