Il Comitato “NAZARAT” per i cristiani perseguitati in Medio Oriente chiama ancora una volta la città di Rimini ad un gesto di testimonianza e di pregh
Il Comitato “NAZARAT” per i cristiani perseguitati in Medio Oriente chiama ancora una volta la città di Rimini ad un gesto di testimonianza e di preghiera. Dopo l’inaspettato 20 agosto di piazza Tre Martiri, l’appuntamento è per sabato 20 settembre alle ore 21,15.
Appello all’umano. Con questo slogan il comitato ha lanciato una iniziativa che ha già fatto breccia nel cuore dei riminesi. Il gesto è semplice: la preghiera del Rosario e alcune testimonianze. Sabato, in particolare, si pregherà per la difesa delle donne e della loro dignità.
Nel nuovo manifesto affisso in molti luoghi della città, dal titolo “Cosa si può fare per aiutare i cristiani perseguitati in Iraq?”, si possono leggere i nove punti elencati da monsignor Shlemon Warduni – vescovo ausiliare del Patriarcato di Babilonia della Chiesa Cattolica dei Caldei – al termine del suo appassionato intervento del 30 agosto al Meeting di Rimini (su Rimini 2.0 l’intervista a Warduni):
1. Prendere la questione sul serio. I terroristi che vogliono istaurare il Califfato rappresentano un enorme pericolo per l’umanità.
2. Non vendere loro le armi.
3. Punire coloro che forniscono le armi.
4. Dare protezione internazionale alle minoranze religiose ed etniche e difendere anche i monumenti, le opere d’arte e le testimonianze di duemila anni di storia cristiana che i fanatici del Califfato vogliono distruggere.
5. Far rispettare i diritti umani dei cristiani e delle altre minoranze che sono calpestati. Dov’è l’Onu? Cosa sta facendo per far rispettare i diritti che a parole ribadisce in ogni occasione?
6. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu deve agire per dare una risposta a questi fanatici: o si muove o altrimenti è meglio che proclami il suo scioglimento.
7. Le grandi potenze devono muoversi contro questi malviventi che per il momento sono ancora in numero limitato. Perché non lo stanno ancora facendo? A questa domanda si può dare una risposta risolvendo questi quesiti: chi sono questi fanatici? Da dove vengono? Chi li sostiene? Dietro di loro ci sono i grandi interessi delle potenze politiche ed economiche.
8. Gridiamo ad alta voce per i nostri cristiani e per gli iracheni: “Voi tutti abbiate misericordia di noi, seminate la pace e la moralità solida, l’amore per Dio e per il prossimo e questo salverà il mondo”. Gridiamo a Gesù sulla croce: “Dio non lasciarci”. Gridiamo al Santo Padre, che ringraziamo per i suoi aiuti morali e materiali : “Non lasciarci Santità”. Gridiamo a sinodi e chiese del mondo a tutte nazioni; “Cooperate assieme, per seminare la pace e l’amore nell’umanità e per sradicale il male”.
9. Voi che ascoltate sosteneteci e il Signore vi benedica, con questa fede viviamo e con essa seminiano l’amicizia tra i popoli e saremo testimoni della vera libertà.
Sulla condizione delle donne di altre fedi sotto il Califfato lapidarie le parole del vescovo Warduni:
“Sono venuti come lupi rapaci… Continuano i delitti contro le donne, parlano della morale e loro vivono nella immoralità sporca. Tutte le donne del mondo dovevano uscire e fare una manifestazione grande, perché anche loro sono umiliate. Questa gente dice di stimare le donne ma calpesta i loro diritti più cari, la loro dignità femminile.”
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