Scandaloso Santarcangelo Festival: il leghista Fedriga si rivolge a Franceschini

Scandaloso Santarcangelo Festival: il leghista Fedriga si rivolge a Franceschini

Gli articoli e il video (quasi 400 mila visualizzazioni) di Matteo Montevecchi hanno scoperchiato il caso, che raccoglie due interrogazioni, una del capogruppo della Lega alla Camera e una di Tommaso Foti a Bologna. Ora si attende anche la riflessione "a bocce ferme" della chiesa locale.

Il Festival di Santarcangelo ha chiuso i battenti, ringraziando tutti e dando appuntamento al 2018. Restano sul campo le polemiche (che sono approdate anche sul quotidiano diretto da Belpietro La Verità e sulla nuova bussola quotidiana). Il capogruppo alla Camera per la Lega Nord, Massimiliano Fedriga, ha presentato una interrogazione al ministro Franceschini. A scatenare il tutto gli articoli e il video di Matteo Montevecchi, consigliere di FdI a Santarcangelo.

“L’Associazione Santarcangelo dei Teatri, presieduta dal sindaco della città di Santarcangelo di Romagna, organizza il festival italiano dedicato alle arti della scena contemporanea, finanziato dal comune romagnolo, da quello di Rimini e da diversi comuni limitrofi, nonché da importanti partner istituzionali quali il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la regione Emilia-Romagna e la Banca popolare dell’Emilia Romagna. Tra i maggiori partner istituzionali internazionali figura anche la Commissione europea, che finanzia direttamente le attività dell’Associazione Santarcangelo dei Teatri con l’obiettivo di operare insieme ad istituzioni culturali italiane e internazionali”, scrive Fedriga.
“Già la 45esima edizione del Festival, tenutasi nel 2016, ha suscitato feroci polemiche che hanno rasentato la denuncia all’autorità giudiziaria, in merito allo spettacolo Untitled 2000 messo in atto da un ballerino completamente nudo che, oltre ad esibire per tutta la durata della rappresentazione i genitali al pubblico alla presenza anche di bambini, ha poi continuato la sua performance toccandosi le parti intime, per poi urinare nella piazza dove si stava svolgendo la serata”. Si arriva così alle mirabilia dell’ultima edizione, che – aggiunge il parlamentare leghista – “non manca di far parlare di sé considerato quanto prevede la programmazione: gli incontri «Freedom» tenuti da un’associazione di promozione della cultura gender, che ha avuto tra le più recenti iniziative un seminario a Firenze intitolato «Adultizzazione e sessualizzazione dell’infanzia»; altro protagonista sarà Egon Botteghi, attivista animalista e LGBTQI, referente nazionale per la genitorialità trans; Fran Stable, ideatore dell’«Hacker Porn Film Festival» con lo slogan «Porno è libertà», «bisogna usare il porno per scardinare i limiti di genere fra i corpi»; il Museo della Nonumanità che presenta la storia della distinzione tra esseri umani e altri animali, e il modo in cui questo confine immaginario è usato per giustificare oppressioni: all’inaugurazione parteciperà l’ex Ministro Kyenge”.

Vaccinato dalla precedente risposta uscita dal ministero, quando il parlamentare Rampelli (FdI) lo scorso anno andò alla carica del pisciatore controvento con una interrogazione ad hoc (e secondo il ministro il buoncostume era salvo e quindi liberi tutti, questo fu il senso della risposta), Fedriga chiede “quali siano gli orientamenti del Ministro sulla vicenda, anche alla luce dei contributi a valere al Fondo unico per lo spettacolo concessi all’Associazione Santarcangelo dei Teatri, e a quanto ammontino tali contributi per il 2017; se il Ministro non ritenga di dover assumere iniziative per definire un sistema di vigilanza su eventi culturali realizzati da parte di enti ed associazioni, che utilizzano finanziamenti statali in modo tale da evitare un uso improprio delle risorse pubbliche per eventi come quelli sopra descritti che per l’interrogante si qualificano come propaganda politica e di diffusione di ideologie totalmente scollegate dalla realtà e dai problemi di concreto interesse dei cittadini”. Non succederà nulla, ovviamente, e il prossimo anno il Festival tornerà con nuove provocazioni, finché ci sarà denaro pubblico ci sarà anche il Santarcangelo Festival.

Interroga anche Tommaso Foti dai banchi del consiglio regionale emiliano-romagnolo. “Il programma di quest’anno evidenzia una serie davvero spettacolare di eventi la cui descrizione non può che essere rimessa alla trascrizione puntuale del contenuto dell’opuscolo illustrativo in quanto contiene pratiche sconosciute ai più, interrogante incluso”, attacca. “Si parte dal “Museum of nonhumanity”, cioè dal “monumento alla volontà di rendere la deumanizzazione storia e di dare inizio a una nuova era più inclusiva”; la pubblicazione prosegue spiegando che “si concentra sui problemi che nascono da una visione antropocentrica del mondo, immaginando la storia dal punto di vista di altre specie”; ed ancora: “Il museo presenta la storia della distinzione tra esseri umani e altri animali, e il modo in cui questo confine immaginario è stato usato per opprimere l’umanità, gli animali, la natura”. Foti continua nel dettagliato elenco dell’offerta 2017, dal “Club Ecosex” a “Mer man Blix – Splash! Libera la sirena che è in te”, dalla performer transgender allo spettacolo che “presenta contenuti espliciti che potrebbero turbare alcuni spettatori; la visione è riservata a un pubblico maggiorenne”. E poi “GangGongGirls” che presenta “iconografie e immaginari di corpi sessuati con le armi in pugno”. E tanto ancora. Foti chiede “l’ammontare dei contributi concessi al Festival dalla Regione Emilia-Romagna direttamente e tramite società da essa controllate o partecipate” e “se la Regione sia stata preventivamente informata dei contenuti della programmazione” e “quale giudizio intenda esprimere nel merito la Giunta regionale”.

Montevecchi: propaganda pseudoculturale. “Ringrazio il Capogruppo della Lega, onorevole Fedriga, per il suo tempestivo intervento e per aver dato importanza a questa vergognosa vicenda mediante la presentazione di un’interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati che di fatto ha sollevato il caso a livello nazionale. Ringrazio anche il Consigliere regionale Tommaso Foti per la sua immediata disponibilità.” Così Montevecchi, all’origine del caso scoperchiato. “Ci troviamo davanti ad un vero e proprio scandalo, non solo locale, ma di proporzioni nazionali in quanto Stato, Regione e Comune sono coinvolti in un immenso spreco di soldi pubblici, utilizzati per finanziare un Festival che, oltre ad essere di nicchia e non di interesse per il paese, sponsorizza una propaganda pseudoculturale che schiera ecosessuali (quelli che fanno sesso con la natura), centri sociali, sirenetto lgbt, follia gender, museo della non umanità e tanto altro che nulla ha a che vedere con la cultura. Queste amministrazioni di sinistra si sono abituate a sperperare i soldi dei cittadini che, volenti o nolenti, sono costretti a subire tutto ciò. La spesa complessiva per questo Festival ammonta a 850.000 euro. È giunta l’ora di mettere fine a questo totalitarismo culturale”.

Il parroco che fa? Ora si attende, a bocce ferme, la valutazione di don Turchini e magari quella del consiglio pastorale (come ha lasciato intendere il sacerdote nella sua replica del 12 luglio, tirato in ballo da Matteo Montevecchi). Don Andrea Turchini non è un semplice parroco di campagna ma una figura di primo piano nella chiesa riminese: è stato a lungo vice rettore e rettore (dal 2006 al 2016) del Seminario diocesano, assistente ecclesiastico dell’Agesci (lo è ancora) e dell’Azione Cattolica ragazzi (1993-1999), direttore dell’ufficio diocesano di pastorale giovanile. E’ stato vice direttore dell’Istituto di Scienze Religiose “A. Marvelli”, dove insegna dal 1993. Insomma, un educatore, dal quale ci si aspetta una valutazione di quel che accade nella realtà quotidiana alla luce della fede e della dottrina cattolica. Fino ad oggi il parroco ha scelto di dissociarsi dal “clima di violenza verbale” ma non da quella visiva e ideologica che certi messaggi hanno veicolato dal Festival, al quale don Turchini ha dato la collaborazione della parrocchia. Ha detto che “alcune cose di cui ho letto mi hanno lasciato piuttosto perplesso; mi propongo di chiedere e di comprendere meglio”. Quando avrà chiesto e compreso capiremo cosa ne pensa.

Fotografia: il “sirenetto” Geechie Merman Blix al Santarcangelo Festival

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