Sette edifici su dieci costruiti senza norme antisismiche

Sette edifici su dieci costruiti senza norme antisismiche

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Rimini è tornata a essere considerata zona sismica solo dal 1983 e quindi il 70% del patrimonio edilizio esistente del nostro territorio è stato realizzato senza seguire le norme antisismiche. Dagli animalisti commenti "bestiali" ai danni di Gessica Notaro. Ambiente e criminalità fanno retrocedere Rimini. E anche da Forlì arrivano critiche: "Rimini non ha idee e progetti innovativi". Un predatore sessuale di ragazzini dietro all’insospettabile bidello.

«Purtroppo – osserva il presidente dell’ordine degli ingegneri, Andrea Barocci – un buon 70% del patrimonio edilizio esistente del nostro territorio è stato realizzato senza seguire le norme antisismiche. Questo perché, come è noto, Rimini è tornata a essere considerata zona sismica solo dal 1983». Che rischi corriamo? «Il fatto che tanti edifici non siano costruiti secondo le norme antisismiche non significa, naturalmente, che siano tutti a rischio di crollo o danni in caso di sisma. Però è un dato di cui va tenuto conto, specie in zona mare dove c’è la maggior concentrazione di edifici realizzati prima del 1983» (Manuel Spadazzi, Carlino Rimini).
Le verifiche svolte in tutti i Comuni della provincia dopo la scossa di domenica hanno escluso criticità. «Non siamo in situazione di ‘emergenza’ ma di ‘attenzione’», spiega il presidente della Provincia Riziero Santi intervistato da Mario Gradara.

Dagli animalisti commenti “bestiali”, due nei guai per le offese a Gessica (Andrea Rossini, Corriere di Rimini). “Pioggia di cattiverie su Facebook dopo un post della riminese dispiaciuta per la chiusura del Delfinario. Gli unici identificati rischiano un processo con l’accusa di diffamazione aggravata”.

Ambiente e criminalità fanno retrocedere Rimini (Carlino Rimini). “Scende la qualità della vita a Rimini, secondo l’annuale classifica stilata da Italia oggi. Da un anno all’altro perdiamo 7 posizioni, retrocedendo così dal 50esimo a 57esimo posto. La nostra provincia peggiora soprattutto alla voce «ambiente», in cui già non brillava. Quest’anno Rimini scivola addirittura al 103esimo posto, mentre l’anno scorso era al 77esimo. L’altra nota dolente è la criminalità: Rimini è l’ultima in classifica in Italia”.

Rimini non ha idee e progetti innovativi. “Crolla la provincia di Forlì-Cesena come qualità della vita e le altre romagnole crollano di più. Lo dice il Rapporto Italia Oggi/Sapienza sulla qualità della vita nel 2017 nelle province italiane. Non è certo da prendere alla lettera, anche perchè, lo diciamo da sempre, a Forlì si vive abbastanza bene (da 12esima diventa 25esima), ma conferma che la città dorme e che, ‘se non ci si dà da fare’, tra non molto non si potrà più dire che ci si vive bene. E per favore non ci si consoli dicendo che Ravenna e Rimini sono scese di più; hanno problemi anche loro perchè non hanno idee e progetti innovativi, sono legate al vecchio che invecchia, vivono di ricordi e di vestigia d’arte e di turismo e basta. Se fanno da sempre la guerra a Forlì pazienza, cerchiamo noi di uscire dalla palude e aiuteremo anche loro”. Lo scrive Giancarlo Biserna della associazione Forliperbene nella lettera pubblicata sul Carlino Forlì. Il quale fra l’altro sostiene che “una risposta a questa palude potrebbe forse venire dal rilancio di un progetto di Città Metropolitana, che il centrosinistra non ha mai voluto prendere in considerazione, trincerandosi dentro aree vaste, sistema Romagna, nella sostanza, per non cambiare niente”.

“Violenza su minori”, bidello in manette (Andrea Rossini, Corriere di Rimini). “Riminese di 35 anni arrestato con l’accusa di adescamento e atti sessuali nei confronti di due ragazzi di 15 e 17 anni, indagata anche la moglie”.
Un predatore sessuale di ragazzini dietro all’insospettabile bidello (Carlino Rimini). “In manette è finito un 35enne riminese che fino a ieri lavorava in un asilo cittadino. Indagata anche la moglie che gli faceva da spalla nell’adescare le vittime e tranquillizzava le famiglie dei minorenni, assicurandoli che erano in buone mani. Entrambi devono rispondere anche di maltrattamenti nei confronti dei figli che, raccontano gli investigatori, facevano vivere nella sporcizia, picchiandoli e umiliandoli”.

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